"L'arte di correre" di Haruki Murakami

[Miro 69]

...ma solo a me non è piaciuto...?

Io l'ho chiuso dopo 10 pagine..............

Anch'io

[mqroll]

Murakami riesce ad intrattenere ma l'opera in se non e' delle necessarie

[follisal]

l'ho letto volentieri, ma non riesco a capire tutto il successo che ha avuto.
premetto che è il primo libro che leggo sull'argomento, è volutamente senza un filo logico. la narrativa si fa apprezzare

[borzo]

...ma solo a me non è piaciuto...?

anche a me non è piaciuto.

[gabrihell]

sempre meglio che guardare la tv

[Cece1969]

Concordo in pieno con quanto scritto da mantissa, ed aggiungo che secondo me è proprio l'eccessiva aspettativa creata dai commenti positivi che alla fine genera delusione in molti: non è un capolavoro nè un'opera imperdibile, ma un libro scritto direi bene dal quale è possibile trarre alcuni spunti di riflessione, non solo in merito alla corsa.

[deuterio]

Scritto bene ma, a parte qualche passaggio, sinceramente noioso e banale. Mi sembra più interessante il parallelo con l'attività di scrittore. Traduzione assurda del titolo, eventualmente sarebbe dovuto essere "L'arte di scrivere"!

[Gaz]

A me è piaciuto molto.

Interessante per il pricipiante runner; ma lo appreza di più chi già ha letto qualcosa di Murakami.
Non è un libro sulla corsa in senso stretto, ma sull'arte dello scrivere _E_ del correre (tipico degli orientali è "incarnare" una filosofia in un arte pratica, vedi i vari "Lo Zen e l'arte di...").

Ecco poi cosa scrive Murakami Haruki sulla maratona di Boston, questo sì molto interessante per i runners dopo i tristi fatti dell'attentato:
http://www.newyorker.com/online/blogs/b ... mbing.html

Buone corse!

[piccio]

pensavo molto meglio, ho fatto molta fatica a finirlo.....
Il titolo faceva presagire ad una sorta di "manuale psicologico" di chi corre....in realtà è un diario di un paio di anni della sua vita

[Diana va di fretta]

Appena cominciato.
Per il momento sono nel loop del "ce l'ho...ce l'ho..." e mi gaso, ma temo di scontrarmi con quello stile (o quella modalità di traduzione) tipica dei testi la cui lingua originale era il giapponese: pagine e pagine scritte con uno stile talmente semplice da apparire banale (ragion per cui non c'è verso di farmi piacere Banana Yoshimoto). Poi sulla lettura io sono una scassambrelli, non faccio testo!