Riepilogo della settimana scorsa, diventata tristemente famosa per lo scoppio del coronavirus in Italia:
LUN: collinare di 40' a 5'40''/km
MAR: collinare di 40' a 5'36''/km
MER: collinare di 40' a 5'38''/km (che fantasia negli allenamenti

)
GIO: collinare di 35' a 5'36''/km
VEN: collinare di 38' a 5'35''/km
SAB: collinare di 20' quasi a 6'/km e poi a fare le analisi dell'urina pre vista sportiva annuale che dovrò fare in questi giorni
DOM: allenamento clou della settimana che doveva essere un lungo in montagna di almeno 35 km. Metto la sveglia alle 7 per non rientrare tardissimo. Vorrei uscire anche prima ma alle 7 porta ancora una temperatura sotto zero e non voglio affrontare il freddo 7 giorni su 7. Così esco da casa poco prima delle 8, con una temperatura poco sopra lo zero. L'idea è di ripercorrere il percorso già fatto per il superlunghissimo del 2019, ma senza tornare indietro stavolta, tornando a casa dal lato opposto da cui sono partito. Sulla corta sono oltre 35 km, di cui solo 10 di sterrato e il resto asfalto, con l'intenzione di correre più a lungo possibile, ma con un buon dislivello e in montagna.
Partito da casa non sento le gambe proprio riposatissime, ma d'altronde sono 11 giorni consecutivi che corro. Dopo i primi 4,5 km di saliscendi inizio la salita, prima su aslfato e poi su sterrato, che durerà circa 10,5 km, con l'eccezione di circa un km di discesa/pianura al suo interno. In questo primo tratto trovo a lato strada un povero tasso morto, forse colpito dalla notte da qualche auto, e poi a fine salita avvisto uno splendido scoiattolo nero che si arrampica su un grosso albero di pino. Altri enormi alberi li trovo caduti sulla strada, i cui rami sono stati tagliati per fare in modo che le auto potessero passare sotto i loro tronchi.
Arrivato sul piano che corre sulla vetta del Monte Faeto, finalmente ritrovo il sole e con esso una temperatura perfetta per correre. Poco prima del 20°km finalmente incontro il primo umano, col quale scambio i saluti senza però interrompere il mio cammino. Subito dopo incontro uno splendido branco di 5 cavalli di cui 2 mi fissano con diffidenza, mentre gli altri 3 si allontanano al galoppo.
Il percorso finalmente inizia a scendere e purtroppo inizio a trovare diversi tratti di fango. A dire che avevo scelto di mettere le scarpe da strada e non quelle da trail proprio perchè il percorso da fare era per la maggior parte asfaltato e che non era piovuto da diversi giorni... Così al momento in cui avrei dovuto ulteriormente allungare capisco che c'è troppo fango per le mie attrezzature odierne e scelgo di seguire un nuovo percorso. Tale percorso è ben curato forse a causa del taglio boschivo che è stato effettuato nei dintorni, ma capisco che mi sta portando nella direzione opposta che avrei voluto seguire io.
Continuo imperterrito perchè tanto so già che mi trovo, anche se non so a quanta distanza, tra una strada asfaltata sulla sinistra e una sterrata a destra che ho percorso in passato. Una delle due prima o poi devo per forza incrociarle.
Dopo un po' vedo in lontananza il traliccio dell'alta tensione e capisco che mi sto avvicinando al punto obiettivo ma, quando arrivo finalmente ad uno spazio aperto, comprendo che sono distante un paio di km da esso. Devo per forza continuare sul percorso inesplorato e poi cercare qualche stradina che cambi direzione. E fortunatamente, dopo forse un altro chilometro di discesa, mi ricongiungo col percorso sterrato che già conosco e viro a sinistra, in modo da ricongiungermi poi alla strada asfaltata.
Al 23° km la raggiungo e inizio la lunga e interminabile discesa che mi porterà verso casa, con qualche piccola eccezionale di pianura/salita. Da qui in poi la strada è tutta asfaltata in teoria, ma in pratica, essendo un lungo tratto della strada ufficialmente chiuso al traffico, è per lunghi tratti sterrata perchè l'asfalto si è deteriorato da anni.
Arrivato davanti casa sono abbastanza stanco sono poco sopra ai 34 km, ma voglio arrivare a 35 e quindi proseguo nella mia corsa. Ma poi incontro moglie e figlia che stanno per uscire e mi arrendo, fermandomi a salutarle. Chiudo con
34,5 km e oltre 1.000 m D+ (1.473 m D+ del TomTom mi sembrano troppo esagerati), con una media di 6'02''/km.
Tutto sommato è stato un ottimo allenamento che spero di replicare tra un paio di settimane almeno, anche se credo che con questo coronavirus non troverò a breve gare in cui testare la mia resistenza. Tutte le gare in programma nei prossimi giorni le stanno annullando e credo che la maratona di Roma prevista per fine marzo sia a forte rischio a causa del numero di partecipanti che si porta dietro. Se dovesse essere annullata, significherebbe che la maledizione che non mi permette di partecipare a questa gara è veramente invincibile
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