Dipende comunque anche dall'età,se uno ha 20 anni allora ci starebbe pure,vivere il proprio hobby in maniera quasi viscerale ma se andiamo oltre i 25 anni(circa) allora la cosa diventa preoccupante,tutto questo per come la vedo io si intendedario88 ha scritto:beh non per forza deve essere così, ognuno ha le sue priorità nella vita....in determinati momenti la corsa può andare sopra altre cose e in altri stare decisamente sotto. L'importante è non fermarsispartan ha scritto:
Mica tanto,se un amatore vive per correre significa che ha poco altro di interessante nella vitadavvero deprimente non credi ?
Come valutate un runner?
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spartan
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Re: Come valutate un runner?
L'unico giorno facile era ieri.
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Googleplex
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Re: Come valutate un runner?
Valutare la "forza" di un runner a livello amatoriale è pressoché impossibile. Ci sono troppe variabili in gioco per esprimere giudizi obiettivi.
Certo, se un amatore mi dice che fa i 10000 in 32' di sicuro è forte ma se incontro uno che li fa in 50' e che però ha 45 anni, 3 figli, lavora 8 ore al giorno in fabbrica, è stato operato 2 volte alle ginocchia e può allenarsi solamente 2 volte a settimana, non mi sento di poter dire che anche lui non sia forte.
La corsa è uno sport individuale, si corre contro se stessi. L'obiettivo è migliorare i propri tempi (e divertirsi soffrendo un po'), poi ci sarà sempre qualcuno va più forte e che ti supera ma se non sai quanti anni ha, quanto si allena, da quanto corre, ecc... non puoi dire se e quanto sia forte.
E comunque c'è sempre il "Kurton H. Buster Test", che in quanto ad oggettività e scientificità dei risultati non ha eguali.
Certo, se un amatore mi dice che fa i 10000 in 32' di sicuro è forte ma se incontro uno che li fa in 50' e che però ha 45 anni, 3 figli, lavora 8 ore al giorno in fabbrica, è stato operato 2 volte alle ginocchia e può allenarsi solamente 2 volte a settimana, non mi sento di poter dire che anche lui non sia forte.
La corsa è uno sport individuale, si corre contro se stessi. L'obiettivo è migliorare i propri tempi (e divertirsi soffrendo un po'), poi ci sarà sempre qualcuno va più forte e che ti supera ma se non sai quanti anni ha, quanto si allena, da quanto corre, ecc... non puoi dire se e quanto sia forte.
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dario88
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Re: Come valutate un runner?
questo concetto vale solo per chi vuole farlo valere...se fosse davvero così non ci sarebbe bisogno di gare dove indossare un pettorale. In gara si corre contro (e insieme a) gli avversari, poi è chiaro che ognuno cerca di fare il proprio pb in termini di tempo. Se il mio avversario di categoria ha un pb di 35' sui 10000 e in un 10000 io lo batto facendo 35'30'', ho comunque vinto io. Se così non fosse non esisterebbero le competizioni.Googleplex ha scritto:Valutare la "forza" di un runner a livello amatoriale è pressoché impossibile. Ci sono troppe variabili in gioco per esprimere giudizi obiettivi.
Certo, se un amatore mi dice che fa i 10000 in 32' di sicuro è forte ma se incontro uno che li fa in 50' e che però ha 45 anni, 3 figli, lavora 8 ore al giorno in fabbrica, è stato operato 2 volte alle ginocchia e può allenarsi solamente 2 volte a settimana, non mi sento di poter dire che anche lui non sia forte.
La corsa è uno sport individuale, si corre contro se stessi. L'obiettivo è migliorare i propri tempi (e divertirsi soffrendo un po'), poi ci sarà sempre qualcuno va più forte e che ti supera ma se non sai quanti anni ha, quanto si allena, da quanto corre, ecc... non puoi dire se e quanto sia forte.
E comunque c'è sempre il "Kurton H. Buster Test", che in quanto ad oggettività e scientificità dei risultati non ha eguali.
Sul discorso del runner con famiglia ecc. sono pienamente d'accordo, ma ne conosco, nelle stesse condizioni di quello che hai descritto tu....e si allenano anche 6 volte a settimana....ergo, spesso è la voglia di migliorarsi che non è così forte da far da base al sacrificio (che comunque c'è).
Il piacere del sorpasso dell'avversario è un'ascesa paradisiaca, ci si libera dei peccati e si fugge dall'inferno delle retrovie.
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Re: Come valutate un runner?
Beh, dipende un po' dal modo di vedere la corsa; c'è chi ha più spirito agonistico, chi meno e chi come me ce l'ha sotto i piedi...(e comunque parlo a livello amatoriale). Se facessi 35'30'' battendo il mio avversario (e ovviamente griderei al miracolo, dopo aver controllato di non essere morto) sarei contento ma probabilmente lo sarei di più se facessi 35' ma arrivando secondo, terzo o centocinquantesimo.dario88 ha scritto:questo concetto vale solo per chi vuole farlo valere...se fosse davvero così non ci sarebbe bisogno di gare dove indossare un pettorale. In gara si corre contro (e insieme a) gli avversari, poi è chiaro che ognuno cerca di fare il proprio pb in termini di tempo. Se il mio avversario di categoria ha un pb di 35' sui 10000 e in un 10000 io lo batto facendo 35'30'', ho comunque vinto io. Se così non fosse non esisterebbero le competizioni.
Per come la vedo io, nella corsa o hai il record del mondo o non sei nessuno nel senso: ok, faccio una gara sui 10000 con dei pari categoria e vinco il mio pensiero non sarebbe quello di essere il più forte ma semplicemente che nessuno più forte di me si è iscritto a quella gara, che ce ne saranno stati a centinaia che avrebbero potuto battermi ma che probabilmente o erano troppo lontani per partecipare, o facevano un'altra gara o si stavano allenando.
Certo, fare delle gare è stimolante e un po' di competitività salta sempre fuori ma comunque si corre principalmente con se stessi, se no poco dopo la partenza di una maratona si vedrebbe una bolgia di ultracinquantenni (e io quasi trentenne) tramazzati a terra perchè hanno cercato di tenere il passo degli atleti migliori. Invece ognuno sta sul suo e magari con lo stimolo della gara cerca di stare in coda ad atleti che vanno un po più forte e nel finale si fa uno scatto per cercare di superare qualcuno ma niente di più.
D'altra parte di solito ad un runner amatoriale gli chiedi che tempo fa sulle varie distanze per giudicare se è forte, non quanto si è classificato in una certa gara.
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Re: Come valutate un runner?
Il discorso che fai tu è uguale a questo: sono più contento se in un concorso faccio per la prima volta 80/100 anche se gli altri fanno 100/100 ed io non vengo assunto. Mentre il mio discorso è: se quel giorno gli altri sbagliano qualcosa e prendono 70/100, il mio 75/100 (punteggio che faccio di solito) mi permette di essere assunto. Tu cosa sceglieresti. Per me ogni gara è a se stante, bolt è il più veloce del mondo, ma guy lo ha battuto (non mi ricordo dove), finché bolt non batte di nuovo guy in una gara testa a testa, il più forte per me è guy.Googleplex ha scritto: Beh, dipende un po' dal modo di vedere la corsa; c'è chi ha più spirito agonistico, chi meno e chi come me ce l'ha sotto i piedi...(e comunque parlo a livello amatoriale). Se facessi 35'30'' battendo il mio avversario (e ovviamente griderei al miracolo, dopo aver controllato di non essere morto) sarei contento ma probabilmente lo sarei di più se facessi 35' ma arrivando secondo, terzo o centocinquantesimo.
Per come la vedo io, nella corsa o hai il record del mondo o non sei nessuno nel senso: ok, faccio una gara sui 10000 con dei pari categoria e vinco il mio pensiero non sarebbe quello di essere il più forte ma semplicemente che nessuno più forte di me si è iscritto a quella gara, che ce ne saranno stati a centinaia che avrebbero potuto battermi ma che probabilmente o erano troppo lontani per partecipare, o facevano un'altra gara o si stavano allenando.
Ognuno conosce il suo tempo approssimativo e, ovviamente, non può sperare di inseguire i primi, però con quelli del proprio livello si può sempre battagliare. Il mio ragionamento non si riferisce alla maratona o alla mezza ma a gare brevi in cui gli avversari li puoi anche contare (o magari li conosci). Se incontro un runner che non conosco posso solo chiedergli i tempi, ma se vedo una classifica mi rendo comunque conto di come va.Googleplex ha scritto: Certo, fare delle gare è stimolante e un po' di competitività salta sempre fuori ma comunque si corre principalmente con se stessi, se no poco dopo la partenza di una maratona si vedrebbe una bolgia di ultracinquantenni (e io quasi trentenne) tramazzati a terra perchè hanno cercato di tenere il passo degli atleti migliori. Invece ognuno sta sul suo e magari con lo stimolo della gara cerca di stare in coda ad atleti che vanno un po più forte e nel finale si fa uno scatto per cercare di superare qualcuno ma niente di più.
D'altra parte di solito ad un runner amatoriale gli chiedi che tempo fa sulle varie distanze per giudicare se è forte, non quanto si è classificato in una certa gara.
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Re: Come valutate un runner?
Non è proprio così. Se un amatore partecipa alla maratona non per forza partecipa per vincere, se uno si iscrive ad un concorso lo fa per essere assunto. Sono due cose completamente diverse... la gente non partecipa ai concorsi per passione, non ho mai visto concorsi di "amministratore pubblico livello C1 non competitivo"Il discorso che fai tu è uguale a questo: sono più contento se in un concorso faccio per la prima volta 80/100 anche se gli altri fanno 100/100 ed io non vengo assunto. Mentre il mio discorso è: se quel giorno gli altri sbagliano qualcosa e prendono 70/100, il mio 75/100 (punteggio che faccio di solito) mi permette di essere assunto. Tu cosa sceglieresti. Per me ogni gara è a se stante, bolt è il più veloce del mondo, ma guy lo ha battuto (non mi ricordo dove), finché bolt non batte di nuovo guy in una gara testa a testa, il più forte per me è guy.
Anche per quanto riguarda Bolt, per me è lui il più forte e punto, anche se Guy lo ha battuto. E per come la vedo io, quanto tra 20 anni Bolt si sarà ritirato, se uno vincerà l'oro olimpico con un tempo inferiore al suo non sarà il più forte (ok, tralasciamo variabili quali velocità della pista, vento a favore, ecc...). Il bello dell'atletica pro è che si gareggia non solo con gli atleti che hai di fronte ma anche con quelli che ti hanno preceduto.
Almeno, io la vedo così... poi chiunque è liberissimo di pensarla diversamente.
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Calogero
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Re: Come valutate un runner?
Secondo me state prendendo per la tangente, alla domanda del 3d si può rispondere solo : dalla sua velocità e dalla sua capacità di essere competitivo in gara.
Poi se si vuole valutare la persona ci può stare tutto.
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insane
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Re: Come valutate un runner?
I risultati ottenuti sono una discriminante e poi quest'aspetto andrebbe messo in relazione con il riuscire ad ottenere il massimo dalle proprie possibilità.
Non sono necessariamente le cose che più mi impressionano o che più mi fanno sognare,quèsto però è un discorso personale,ma se dobbiamo valutare,per quanto difficile parlando di amatori,esclusivamente l'atleta....
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Pain is temporary, glory is forever.
"Ora sei tu il tuo avversario, corri la tua gara. Se vuoi correre corri un miglio; se vuoi
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Emil Zatopek
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asino67
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Re: Come valutate un runner?
La vita è ricerca di emozioni. C'è chi le trova correndo 10 puls sopra la soglia, chi passeggiando a 7'/km sui navigli, chi tagliando un qualsiasi traguardo a braccia alzate da vincitore, chi correndo contro se stesso, chi contro il collega di scrivania, chi alla maratonetta di paese dove però fa 2h 59', chi a New York dove fa 4h 54',.... Tanto fra 6000/12000 giorni siamo tutti cibo per i vermi

Io credo che neanche tu hai ancora capito il vero spirito del surf. È uno stato mentale, dove prima ti perdi e poi ti ritrovi. (Bodhi)
Point Break – Punto di rottura, film del 1991 con Keanu Reeves e Patrick Swayze, diretto da Kathryn Bigelow
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zampa
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Re: Come valutate un runner?
...però si stava parlando di valutare un runner, e chi passeggia sui navigli non è un runner, stà facendo del joggingasino67 ha scritto:C'è chi le trova correndo 10 puls sopra la soglia, chi passeggiando a 7'/km sui navigli,
...e valutare solo in base ai tempi è la cosa più semplice ma comunque si tralasciano altri aspetti altrettanto importanti, questo almeno a livello amatoriale.
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