...ascolta il tuo corpo

Moderatori: franchino, fujiko, gambacorta, filattiera
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Mannaggia, leggo molto in ritardo questo quote. Non esiste un metodo di allenamento univoco per una distanza. Io posso parlare della mia esperienza personale, da atleta che prepara i 1500 come gara principale, ma che cerca di portare a casa risultati discreti anche sui 3000 (già sui 5000 si entra in un capitolo a parte).zoroo ha scritto: ↑7 set 2018, 20:09in virtu' di quello che hai detto allora come ci si allena per correre i 3000 e i 5000? ripetute brevi con rec da fermo? e poi?EdoRm ha scritto: ↑7 set 2018, 16:52 Non è propriamente così. Esiste comunque una differenza sostanziale tra recupero attivo e passivo.
Un recupero attivo, se fatto anche a ritmi molto blandi, favorisce la transizione dell'acido lattico (per semplificare) dalle fibre muscolari ai capillari, e di conseguenza favorisce lo smaltimento di queste dal muscolo.
Un lavoro lattacido eseguito con recupero da fermo differisce abbastanza dallo stesso lavoro eseguito con recuperi della stessa entitĂ ma svolti in corsa lenta.
Se invece parliamo di lavori tipo 8 o 12x1000, un recupero svolto in corsa lenta o da fermo non porta a sostanziali differenze a livello fisiologico (la produzione di acido lattico è talmente bassa che l'accumulo è pressoché nullo). Per avere una differenza sostanziale su allenamenti di questo tipo, il recupero attivo dovrebbe essere svolto a ritmi più elevati. In tal caso però si uscirebbe dalle "ripetute" e si entrerebbe nel "fartlek".
Edit: interessante articolo (basato su ciclisti triatleti) su differenze fisiologiche di un recupero attivo e passivo https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24258473