


Moderatori: grantuking, HappyFra, Doriano, victor76
asino67 ha scritto:e se lo valutassimo da quantp è gnocca la moglie...???![]()
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Dario, leggi questo stralcio di articolo (>Albanesi), a me ha fatto riflettere e personalmente lo sottoscrivo riga per riga.dario88 ha scritto:si vede che non sei un mezzofondista![]()
signori è inutile che tentiamo di fare i bravi (io non ci ho mai provato)...per me ogni gara è una guerra! E tutti quelli davanti....sono avversari da battere! Poi, dopo la gara, possiamo anche scolarci un barile di birra insieme, ma durante non guardo in faccia nessuno.
ho omesso di scrivere "se ti va, sennòAnve73 ha scritto:Dario, leggi questo stralcio di articolodario88 ha scritto:si vede che non sei un mezzofondista![]()
signori è inutile che tentiamo di fare i bravi (io non ci ho mai provato)...per me ogni gara è una guerra! E tutti quelli davanti....sono avversari da battere! Poi, dopo la gara, possiamo anche scolarci un barile di birra insieme, ma durante non guardo in faccia nessuno.
Leggo albanesi sempre con un minimo di pregiudizio (purtroppo mi ci sono avvicinato quando ho iniziato a correre e non era proprio mr simpatia). Ad ogni modo non condivido a pieno il suo discorso. Se vengo battuto (cosa che avviene sistematicamente) cerco di raggiungere i miei avversari, sempre combattendo lealmente (albanesi presume che chi è competitivo pur di vincere diventa anche scorretto, ma è una presunzione non dimostrabile). Se vinco non faccio pesare la sconfitta a nessuno, mi basta quando chi di solito arriva davanti e invece quella volta è arrivato dietro venga da me ad accampare scuse di ogni tipo (era infortunato, stanco, non ha dormito ecc.), questi soggetti si sentono falliti da soli, di certo non sono io che li faccio sentire così.Anve73 ha scritto:ho omesso di scrivere "se ti va, sennòAnve73 ha scritto: Dario, leggi questo stralcio di articolo"
non sia corretta. Se vinci sei il migliore quel giorno, con quelle condizioni, punto. Oggi c'erano i 10000 femminili, quella che ha vinto non ha tirato un metro, la compagna, favorita, ha tirato la gara e poi è stata battuta. La migliore è stata quella che strategicamente ha sfruttato la situazione. Enfatizzare i demeriti dell'avversario per giustificare le nostre vittorie significa non avere fiducia in se stessi e on credere di poter vincere se non quando gli altri sono KO. Questo fa male ad un atleta (vedi il povero asafa powell con bolt, potrebbe batterlo ma è chiaramente intimidito dalla figura di bolt).Anve73 ha scritto:vincere non vuol dire essere i migliori
Secondo me bisogna distinguere 2 ambiti che alle volte possono essere estremamente differenti:dario88 ha scritto:non sia corretta. Se vinci sei il migliore quel giorno, con quelle condizioni, punto. Oggi c'erano i 10000 femminili, .... Enfatizzare i demeriti dell'avversario per giustificare le nostre vittorie significa non avere fiducia in se stessi e on credere di poter vincere se non quando gli altri sono KO. Questo fa male ad un atleta (vedi il povero asafa powell con bolt, potrebbe batterlo ma è chiaramente intimidito dalla figura di bolt).Anve73 ha scritto:vincere non vuol dire essere i migliori
Ti quoto in pieno!!wmic ha scritto:Secondo me bisogna distinguere 2 ambiti che alle volte possono essere estremamente differenti:dario88 ha scritto: non sia corretta. Se vinci sei il migliore quel giorno, con quelle condizioni, punto. Oggi c'erano i 10000 femminili, .... Enfatizzare i demeriti dell'avversario per giustificare le nostre vittorie significa non avere fiducia in se stessi e on credere di poter vincere se non quando gli altri sono KO. Questo fa male ad un atleta (vedi il povero asafa powell con bolt, potrebbe batterlo ma è chiaramente intimidito dalla figura di bolt).
la competizione ai massimi livelli e quella amatoriale. Spesso anche nelle gare amatoriali ci sono livelli agonistici di rilievo, mentre più raramente vale per l'aspetto atletico. Ci sono alcune competizioni dai livelli talmente scarsi che credo ci sia poco da bearsi per essere il migliore. Insieme all'obiettività nel sapere valutare i meriti nostri e degli avversari, secondo me ci vuole anche della sana autocritica nel pesare i risultati.
Più che essere il migliore quel giorno (affermazione incontrovertibile per il vincitore), per l'amatore credo che valga maggiormente il fatto di dare o meno il meglio di sè.. . Esempio: tra vincere una gara di scarso livello con una prestazione scarsa e fare un tempo che sembrava impossibile, contenendo il distacco da gente molto più forte o evitando di farsi doppiare dai professionisti, secondo sono cose dallo spessore nettamente diverso!
Neanche a me piacciono quelli che hanno sempre la scusa pronta davanti a prestazioni negative, mentre apprezzo chi sinceramente sa ammettere il valore della propria gara.Come non mi piacciono quelli che in gara ti cercano di informarsi sulle categorie degli avversari, per fare 2 conti e puntare alla borsa della spesa (leggi premio).
Insomma, per chi compete ai massimi livelli il risultato di classifica è importantissimo, scendendo di livello assume una valenza molto più relativa; può dare grosse soddisfazioni, ma a mio avviso passa in secondo piano rispetto alla prestazione.