Puntata n. 10: Più che la condizione poté la volontà…
Eccomi arrivato alla tradizionale uscita lunga domenicale.
Arrivo alla Villa e vedo che stanno montando/smontando (onestamente non ho compreso bene cosa stessero facendo poiché le maestranze non erano ancora al lavoro) dei gazebo, muri dove ci si arrampica, insomma tutto un insieme di bella roba…
La temperatura è buona e quindi si parte…
Ho in testa un obiettivo ma, nonostante ci stia pensando dall’inizio della settimana, sono il primo a dubitare della riuscita.
Faccio il classico giro e mezzo della Villa e m’inoltro nel sentiero che mi porterà alla piazzetta; il ritmo è quello giusto, diciamo da “crociera” ed è quello che speravo se voglio raggiungere il mio “folle” obiettivo.
Per farla breve, arrivo alla piazzetta senza essere ne troppo stanco ma nemmeno troppo riposato, viro verso il cancello e mi butto nella discesa di Mondello.
Poco prima di superare il cancello si avvera un evento che non mi era mai capitato: 3 bikers mi salutano, uno dietro l’altro, ed io ricambio con grande soddisfazione!!!
Ah che bello, per un minuto non ho percepito più la mia fatica e il fiatone!!! Avessi di questi saluti ogni 2 Km le uscite sarebbero straordinariamente meno letali!!!
Arrivo al quinto chilometro e stacco un tempo decisamente interessante (e pensare che proprio oggi non me ne frega nulla di PB, andature e cavolate simili), 03:05 di ritardo rispetto al PB: ottimo anzi sarebbe stato meglio andare ancora più lenti.
Arrivo al sesto chilometro e rimango realmente di sasso: PB battuto di 00:56 secondi!!!
No, non ci credo e pensare che non è questo il mio obiettivo oggi, sto andando troppo forte, credo realmente di stare sbagliando tattica (dico sul serio). Ora, direte voi, te ne andrai, come sempre, a Mondello vero?
No, non ci penso nemmeno: arrivato al quadrivio con Via Venere (chi è mio concittadino sa di cosa parlo) giro subito a sinistra, direzione rotonda finale di Via dell’Olimpo: percorso mai provato, un'altra ennesima follia dell’obenner!!!
Corro imponendomi di guardare sempre a terra perché se alzo lo sguardo e vedo quel rettilineo senza fine (realmente non riesco a percepirne visivamente la fine) mi si paralizzano le gambe, il cervello va in tilt e io mi posso fermare e fare l’autostop. Settimo chilometro: PB battuto di 00:34 secondi, nooo, così non va.
Posso capire la soddisfazione per aver migliorato la propria migliore prestazione ma ho il palese bisogno di centellinare le energie per raggiungere il mio obiettivo finale.
Superata la prima rotonda, affronto Viale dell’Olimpo e continuo a guardare sempre a terra altrimenti mi blocco. Ho le gambe dure, tutto sommato il cuore regge ancora ma le gambe fanno davvero fatica.
Ottavo chilometro: PB battuto di 01:36 secondi. Credetemi se vi dico che non m’importa nulla, assolutamente nulla, non è questo il giorno per pensare a queste stupidate, l’obiettivo finale è la cosa più importante.
Supero la seconda rotonda e adesso vedo la fine del Viale ma ho la netta sensazione che non finisca mai!
Nono chilometro: PB battuto di 00:31 secondi ma ormai non ho più alcuna energia.
Per idratarmi non c’è problema, il fiato più o meno riesco a trovarlo ma le gambe ormai stanno dando forfait.
Stacco il decimo chilometro e sono arrivato al termine di Viale dell’Olimpo: soddisfazione immensa, non avrei mai pensato di arrivare fino a qua! PB battuto di 03:26 secondi: stratosferico!
Inizio la strada per il ritorno e solo per qualche secondo penso a dove ho posteggiato la macchina: ho come la sensazione che l’auto fosse posteggiata a Trapani!!!
Cavolo, c’è una vita da dove mi trovo a dove devo arrivare e io ormai sono a zero.
Sono realmente a zero, fortunatamente ho ancora acqua nella borraccia ma la crisi è totale, davvero ho una brutta sensazione: avrò la forza di tornare alla Villa?
Me lo chiedo continuamente e, sinceramente, mi sto pentendo della mia pazzia: sto chiedendo troppo al mio corpo da obeso e adesso sto pagando il conto con gli interessi.
Undicesimo chilometro: PB battuto di 04:17 secondi, procedo solo di volontà, non c’è più alcuna andatura, niente di niente.
Man mano che mi avvicino alla fine di Via Venere mi vengono i brividi: mi aspetta la salita di Mondello e davvero mi viene da ridere; proverò a chiedere passaggio a qualche ciclista perché di farla a piedi non se ne parla nemmeno.Dodicesimo chilometro, fine di Via Venere ed inizio della salita: in ritardo, rispetto al PB, di 00:16 secondi.
Se al chilometro precedente avevo un vantaggio di quasi 4 minuti e mezzo e adesso sono in ritardo di 16 secondi capite bene che razza di crisi sto vivendo e ho la salita che mi attende a braccia aperte!
Inizio questa sorta di “Via Crucis” con l’animo di chi sta andando al patibolo eppure proprio questa crisi ha la funzione di dissociare la mente dal fisico: se da una parte piuttosto che correre cerco invece di oppormi alla forza di gravità che mi spinge all’indietro, la mente inizia invece a farmi pensare tante cose.
Penso a quello che finora ho raggiunto (arrivare alla fine di Via dell’Olimpo, ma è impossibile!), penso anche a tutte le immani fatiche che ho fatto per arrivare fin qua, a tutti gli sbuffi, il fiatone, l’impossibilità di parlare, la testa che va per i fatti suoi, penso a quando (e se) tornerò a casa a farmi una mega doccia per poi buttarmi sul letto per almeno una decina di minuti e riflettere su quanto sono coglione a correre, penso a quando finirà questa tortura, penso al motivo per cui affronto sempre imprese impossibili per il mio fisico obeso, continuo a pensare se non sia il caso di cambiare sport, fare sacrifici e tornare al mio amato Nuoto e pensando, pensando arrivo al tredicesimo chilometro: PB battuto di 07:35 secondi.
Evidentemente il pensare non mi ha fatto fermare anche se io non ho questa sensazione di andare forte ma, al contrario, sono convintissimo di camminare.
Il cancello è ancora lontano ma è pur vero che Via Venere è già distante. Non so come ma arrivo al cancello (e per me è come se avessi visto la Madonna) e stacco il quattordicesimo chilometro: PB battuto 08:02 secondi!
L’obiettivo finale è a portata di mano, non debbo farmelo sfuggire ma non posso più contare sul fisico (gambe completamente KO da almeno 2 chilometri) ergo debbo affidarmi solo alla mente, solo lei può portarmi la dove voglio arrivare.
Nella “pista bianca” stacco il quindicesimo chilometro: PB battuto di 06:17 secondi. Barcollo, sbando a destra e a sinistra ma non mollo, l’obenner non molla mai, mai, anche se rimane sempre obenner!
Sto ormai arrivando alla Villa e vai con il sedicesimo chilometro: PB battuto 08:05 secondi!
Si, si, l’obiettivo è ormai su un piatto d’argento, manca pochissimo, davvero una inezia!
Dai Rael, dai, non hai più niente da dare, devi solo continuare per inerzia, gattona, procedi a saltelli (saltellare???), cammina su una gamba sola, corri come gli scimpanzé, insomma qualunque soluzione è ammessa ma non devi mollare, sei già in Villa, la vedi la macchina (no, non vedo nulla, non so nemmeno come mi chiamo)?
Sedici chilometri e mezzo: massima distanza mai coperta dall’obenner!!! Dio mio, non ci credo: OBIETTIVO RAGGIUNTO!!!
Mi viene da piangere ma non riesco a farlo, non sono stanco, ho già da tempo superato quel livello: sono incapace di sedermi perché le gambe non le sento più (solo il cuore è ritornato ad una frequenza accettabile).
Camminando peggio di uno zombie (credetemi sulla parola) riesco ad arrivare alla macchina e mi metto seduto: accendo il motore e dopo pochissimi secondi provo dei forti dolori ad entrambe le gambe (secondo me ho prodotto talmente acido lattico che mi sta uscendo dal naso o da altri fori…).
Muto e zitto come sempre, metabolizzo, metto la prima e mi dirigo verso casa. Ho superato i miei limiti e ancora una volta ho vinto le Olimpiadi!
Adesso ho bisogno solo di riposo, riposo fisico e mentale…riposo???
Con due bimbe che mi aspettano a casa??? Diciamo che adesso inizia la fatica!!!

, alla prossima gente!