24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
La mia maratona…..
Ho sempre considerato la maratona come una conquista, una sottile guerra di nervi, un insieme di battaglie da affrontare quotidianamente, un catino di sensazioni, una sfida al contrario da dove si parte perdenti per uscirne vincenti.
Considero la maratona soprattutto una scuola di vita, che ti insegna il rispetto per te stesso e per gli altri, ti insegna il sacrificio, la modestia, la condivisione di valori importanti come l'amicizia e il sostegno dei compagni di avventura nei momenti più difficili.
Il tempo che impieghi a percorrerla è la cosa meno importante; l'unica cosa che ha sempre sconfitto l'uomo in ogni campo è il tempo.
Quest'anno avevo già affrontato due maratone per cui i mesi estivi erano privi di stressanti pensieri agonistici, credevo che l'autunno potesse segnare una più lenta e rilassante ripresa delle mie corse.
Ho provato un desiderio di condivisione di valori importanti quando ho saputo che la maggior parte dei miei compagni di strada avevano deciso di regalarsi l'emozione della maratona e della sua conquista. Il desiderio era grande, la voglia meno.
Nelle calde sere d'estate i miei compagni già si allenavano e si drogavano di carboidrati e acqua mentre sotto lo stesso sole di Agosto mandavo giù l'ennesima Ichnusa preceduta da rosette con fontina e mortadella. Dopo le ferie, al primo allenamento in gruppo scatta la scintilla mentre si corre e si parla di quella frazione matematica che porta la sigla min/km. In pochi giorni riesco a completare l'opera di lecchinaggio agli organizzatori dell'evento: ottengo il pettorale a iscrizioni chiuse, segue l'annuncio ufficiale e il nulla osta dell'organizzatore Luca per un posto da clandestino nella spedizione lagunare.
Il viaggio della speranza merita un capitolo a parte del libro: “Salvate il soldato Rynair" !!!
A fine agosto comincia quella cosa strana dal nome “allenamento strutturato": tabella!!!; e tabella siara!!! ( e tabella sia!!!). Il mio obiettivo sportivo era quello di far bene senza danni la maratona, quello agonistico sognato era percorrere la maratona in 2h03'58", quello reale percorrerla un secondo sotto le 3 ore.
L'obbiettivo principale era gia stato raggiunto: far parte del gruppo di persone che assieme dipingono il quadro per parecchi giorni e che lo avrebbero incorniciato la mattina del 25 Ottobre 2009. Quella mattina era strana, nella confusione del cambio tra ora legale e ora solare il gallo canta tre volte prima di azzeccare quella giusta!!! Già si sente il profumo delle spezie canforate miste a marmellata e miele, la nausea monta assieme agli sguardi smarriti dei compagni debuttanti anche loro con in volto stampato il classico e sistematico dubbio: “che cacchio ci faccio qui a quest'ora???". Si parte. Dopo una lunga camminata, raggiungiamo il punto di raccolta degli animali, si sale sul carro trasporto animali e si da inizio alla transumanza verso i verdi pascoli di Stra.
Durante il viaggio l'inconfondibile il profumo di cammelli, puma, leoni, leonesse e “pubuse" (upupa) conferma che non sto ancora dormendo: siamo già in maratona!!!
Allo sbarco cominciano le classiche procedure di rito: concimazione e irrigazione dei campi Stra-cittadini in onore del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali On. Luca Zaia nato a Conegliano Veneto. Dopo il rito della vestizione si entra in gabbia, mi sento come una pecora pronta alla mungitura. Mi raggiunge quel caprone di Luca poi uno, due , tre… siamo in tanti accalcati come le pecore in una giornata di vento. Man mano che l'ora x si avvicina, la tensione sale, sale, sale e qualcuno si “appratta" (piega sulle ginocchia) e lascia scorrer via umidamente la propria tensione. Il tempo di vedere le varie partenze di hand bike, keniote e si parte………….
Ricordandomi il passato da calciatore effettuo qualche dribbling, doppi passi, finte e forse anche qualche tunnel e si comincia ad andare lasciandomi dietro Villa Pisani. I chilometri scorrono via e nonostante la durezza delle gambe cerco si star dietro al bergamasco . Andiamo avanti sino al 19° poi lo perdo per scalo tecnico in onore dello stesso Ministro di prima. Mentre la strada scorre via, ammiro il paesaggio fatto di verdi praterie intervallate dalla classiche ville venete e delimitate dalle rive del Brenta dove si nota come gruppetti di amici consumano il rito domenicale della regata a bordo di colorati barconi. E'un bel vedere ed un bel vivere evidente. Continuo ad andare ritmo costante avendo la sensazione di poter osare di più ma non posso fare un torto al mio credo: la maratona comincia al 36° chilometro, e poi c'è sempre da “scalare" il primo ponte al parco San Giuliano. Eccolo che arriva ma non prima della tentazione di svoltare a destra dove a poche centinaia di metri c'è un letto che mi chiama e che sta dentro una stanza, che sta dentro un albergo che sta dentro i miei pensieri: “maledetta matrioska, è il mio albergo!!!!". Una volta affrontato il ponte mi godo il parco con il suo serpentone di atleti e chiacchiero un po' con il biker apripista dell'ultimo hand bike. Chiacchierare mentre si corre una maratona? Roba da Pellizzari, è quasi un apnea, ma qui la consapevolezza di star bene e la saggezza cucirmi la bocca per gestire al meglio gli ultimi 10 chilometri. Dopo alcune tortuose virate ecco che arriva il Ponte della Libertà.
Curiosamente sono andato a vedere la sua origine. Alcune letture indicano che il ponte della libertà può essere considerato il simbolo della morte di Venezia. Fu costruito dopo la conquista di Napoleone Bonaparte (trattato di Campoformio 1797) e segnò l'ultimo tempo del fino ad allora inviolato isolamento che rese Venezia un complesso urbanistico unico al mondo, maschera della repubblica più potente dell'italia comunale: La Serenissima. La storia mi trova d'accordo sul simbolo della morte!!!!! Devo assolutamente riconoscere che se lo superi vuol dire che sei ancora vivo!!!!
Pochi minuti ed eccomi superare le prime porte di Venezia, via via l'asfalto lascia spazio ad una pavimentazione ribollita dalle radici degli alberi che ricordano il “perfetto" suolo di “ Minolla" (che non è un isola iberica ma un campo di patate dove ogni tanto mi alleno )!!! A loro volta le radici di quelle piante carnivore, che mordono in continuazione le caviglie degli atleti, lasciano spazio allo splendido pavè di sua maestà Venezia che, con i suoi ponti, per l'occasione pavimentati in legno, quasi acusticamente tambureggiano al mio passare. Il ravvicinarsi dei ponti indicano che la meta ormai è vicina; le ali di folla ti accompagnano, ti sostengono, un rapido sguardo e riconosco tra loro alcuni compagni di viaggio che assistono all'evento. In quel momento sguaino un pezzo di stoffa che mi son portato dietro per 42
chilometri e accompagnato dall'incalzare dei ponti e dal tambureggiare dei miei piedi su quelle tavole, all'ultima discesa volo verso la meta sostenuto dalla leggerezza della mia bandiera dei 4 mori, e assieme a loro all'ultimo metro lancio l'urlo di conquista : MARATONA!!!!!!!!!!!!!
Ho sempre considerato la maratona come una conquista, una sottile guerra di nervi, un insieme di battaglie da affrontare quotidianamente, un catino di sensazioni, una sfida al contrario da dove si parte perdenti per uscirne vincenti.
Considero la maratona soprattutto una scuola di vita, che ti insegna il rispetto per te stesso e per gli altri, ti insegna il sacrificio, la modestia, la condivisione di valori importanti come l'amicizia e il sostegno dei compagni di avventura nei momenti più difficili.
Il tempo che impieghi a percorrerla è la cosa meno importante; l'unica cosa che ha sempre sconfitto l'uomo in ogni campo è il tempo.
Quest'anno avevo già affrontato due maratone per cui i mesi estivi erano privi di stressanti pensieri agonistici, credevo che l'autunno potesse segnare una più lenta e rilassante ripresa delle mie corse.
Ho provato un desiderio di condivisione di valori importanti quando ho saputo che la maggior parte dei miei compagni di strada avevano deciso di regalarsi l'emozione della maratona e della sua conquista. Il desiderio era grande, la voglia meno.
Nelle calde sere d'estate i miei compagni già si allenavano e si drogavano di carboidrati e acqua mentre sotto lo stesso sole di Agosto mandavo giù l'ennesima Ichnusa preceduta da rosette con fontina e mortadella. Dopo le ferie, al primo allenamento in gruppo scatta la scintilla mentre si corre e si parla di quella frazione matematica che porta la sigla min/km. In pochi giorni riesco a completare l'opera di lecchinaggio agli organizzatori dell'evento: ottengo il pettorale a iscrizioni chiuse, segue l'annuncio ufficiale e il nulla osta dell'organizzatore Luca per un posto da clandestino nella spedizione lagunare.
Il viaggio della speranza merita un capitolo a parte del libro: “Salvate il soldato Rynair" !!!
A fine agosto comincia quella cosa strana dal nome “allenamento strutturato": tabella!!!; e tabella siara!!! ( e tabella sia!!!). Il mio obiettivo sportivo era quello di far bene senza danni la maratona, quello agonistico sognato era percorrere la maratona in 2h03'58", quello reale percorrerla un secondo sotto le 3 ore.
L'obbiettivo principale era gia stato raggiunto: far parte del gruppo di persone che assieme dipingono il quadro per parecchi giorni e che lo avrebbero incorniciato la mattina del 25 Ottobre 2009. Quella mattina era strana, nella confusione del cambio tra ora legale e ora solare il gallo canta tre volte prima di azzeccare quella giusta!!! Già si sente il profumo delle spezie canforate miste a marmellata e miele, la nausea monta assieme agli sguardi smarriti dei compagni debuttanti anche loro con in volto stampato il classico e sistematico dubbio: “che cacchio ci faccio qui a quest'ora???". Si parte. Dopo una lunga camminata, raggiungiamo il punto di raccolta degli animali, si sale sul carro trasporto animali e si da inizio alla transumanza verso i verdi pascoli di Stra.
Durante il viaggio l'inconfondibile il profumo di cammelli, puma, leoni, leonesse e “pubuse" (upupa) conferma che non sto ancora dormendo: siamo già in maratona!!!
Allo sbarco cominciano le classiche procedure di rito: concimazione e irrigazione dei campi Stra-cittadini in onore del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali On. Luca Zaia nato a Conegliano Veneto. Dopo il rito della vestizione si entra in gabbia, mi sento come una pecora pronta alla mungitura. Mi raggiunge quel caprone di Luca poi uno, due , tre… siamo in tanti accalcati come le pecore in una giornata di vento. Man mano che l'ora x si avvicina, la tensione sale, sale, sale e qualcuno si “appratta" (piega sulle ginocchia) e lascia scorrer via umidamente la propria tensione. Il tempo di vedere le varie partenze di hand bike, keniote e si parte………….
Ricordandomi il passato da calciatore effettuo qualche dribbling, doppi passi, finte e forse anche qualche tunnel e si comincia ad andare lasciandomi dietro Villa Pisani. I chilometri scorrono via e nonostante la durezza delle gambe cerco si star dietro al bergamasco . Andiamo avanti sino al 19° poi lo perdo per scalo tecnico in onore dello stesso Ministro di prima. Mentre la strada scorre via, ammiro il paesaggio fatto di verdi praterie intervallate dalla classiche ville venete e delimitate dalle rive del Brenta dove si nota come gruppetti di amici consumano il rito domenicale della regata a bordo di colorati barconi. E'un bel vedere ed un bel vivere evidente. Continuo ad andare ritmo costante avendo la sensazione di poter osare di più ma non posso fare un torto al mio credo: la maratona comincia al 36° chilometro, e poi c'è sempre da “scalare" il primo ponte al parco San Giuliano. Eccolo che arriva ma non prima della tentazione di svoltare a destra dove a poche centinaia di metri c'è un letto che mi chiama e che sta dentro una stanza, che sta dentro un albergo che sta dentro i miei pensieri: “maledetta matrioska, è il mio albergo!!!!". Una volta affrontato il ponte mi godo il parco con il suo serpentone di atleti e chiacchiero un po' con il biker apripista dell'ultimo hand bike. Chiacchierare mentre si corre una maratona? Roba da Pellizzari, è quasi un apnea, ma qui la consapevolezza di star bene e la saggezza cucirmi la bocca per gestire al meglio gli ultimi 10 chilometri. Dopo alcune tortuose virate ecco che arriva il Ponte della Libertà.
Curiosamente sono andato a vedere la sua origine. Alcune letture indicano che il ponte della libertà può essere considerato il simbolo della morte di Venezia. Fu costruito dopo la conquista di Napoleone Bonaparte (trattato di Campoformio 1797) e segnò l'ultimo tempo del fino ad allora inviolato isolamento che rese Venezia un complesso urbanistico unico al mondo, maschera della repubblica più potente dell'italia comunale: La Serenissima. La storia mi trova d'accordo sul simbolo della morte!!!!! Devo assolutamente riconoscere che se lo superi vuol dire che sei ancora vivo!!!!
Pochi minuti ed eccomi superare le prime porte di Venezia, via via l'asfalto lascia spazio ad una pavimentazione ribollita dalle radici degli alberi che ricordano il “perfetto" suolo di “ Minolla" (che non è un isola iberica ma un campo di patate dove ogni tanto mi alleno )!!! A loro volta le radici di quelle piante carnivore, che mordono in continuazione le caviglie degli atleti, lasciano spazio allo splendido pavè di sua maestà Venezia che, con i suoi ponti, per l'occasione pavimentati in legno, quasi acusticamente tambureggiano al mio passare. Il ravvicinarsi dei ponti indicano che la meta ormai è vicina; le ali di folla ti accompagnano, ti sostengono, un rapido sguardo e riconosco tra loro alcuni compagni di viaggio che assistono all'evento. In quel momento sguaino un pezzo di stoffa che mi son portato dietro per 42
chilometri e accompagnato dall'incalzare dei ponti e dal tambureggiare dei miei piedi su quelle tavole, all'ultima discesa volo verso la meta sostenuto dalla leggerezza della mia bandiera dei 4 mori, e assieme a loro all'ultimo metro lancio l'urlo di conquista : MARATONA!!!!!!!!!!!!!
Pisa 2014 2h.41'.39"
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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
Nico....ma non ci siamo conosciuti in autobus al rientro a Mestre?? Sono Gianfranco dalla Sardegna....
Pisa 2014 2h.41'.39"
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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
hai ragione now: heidy è una forza della natura...Now and forever ha scritto:Grande Ing!!!![]()
Se posso aggiungere una delle cose più belle: il filmato dell'arrivo di Heidy: si vede questo siluro con le treccine e la bandana rossa sfrecciare ma appena si accorge della telecamera piazza un meraviglioso sorriso che purtroppo dura poco perchè... è già schizzata fuori dalla ripresa!!Brava Heidy!!


Ciao Paolo, sarai sempre con noi...
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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
...però è una un pò introversa che non spiccica una parolagio63 ha scritto:hai ragione now: heidy è una forza della natura...Now and forever ha scritto:Grande Ing!!!![]()
Se posso aggiungere una delle cose più belle: il filmato dell'arrivo di Heidy: si vede questo siluro con le treccine e la bandana rossa sfrecciare ma appena si accorge della telecamera piazza
un meraviglioso sorriso che purtroppo dura poco perchè... è già schizzata fuori dalla ripresa!!Brava Heidy!!
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Stefano
fossi figo, indosserei vestiti trendy...
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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
"nessuno siam perfetti, ciascuno abbiamo i suoi difetti"....te la ricordi (1974)...però è una un pò introversa che non spiccica una parola

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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
No! Cos'è? 

Stefano
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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
Dati di scatto e descrizione alla mano credo tu sia la ragazza bionda che si vede a sinistra con la maglietta bianca.heidy ha scritto: Pierpy... se per caso salto fuori anch'io...Il mio tempo ufficiale al 30° è 2h31'19", il pettorale F259 , avevo la bandana rossa ,le trecce , il marsupio rosso e...molto probabilmente mi stavo sistemando i pantaloncini perchè porca mannaggia non sono state solo le gambe a perdere elasticità...Azz..!!!anche l'elastico in vita..beh, c'ho fatto un nodo....!!!!
Purtroppo non ho niente di meglio da offrirti ... mi dispiace.
Dopo un paio d'ore mi sono dato alle "foto artistiche".
In questa foto Venezia sembra cosi grande e vicina, Voi cosi piccoli e lontani ...

http://img260.imageshack.us/img260/2438/heidik.jpg
Triathlon Olimpico Peschiera d. G., in 2h 42'
Mezza Maratona Padova 2017, in 1h 39'
Maratona Roma 2017,, in 3h41'
Mezza Maratona Padova 2017, in 1h 39'
Maratona Roma 2017,, in 3h41'
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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
NOO....non posso crederci!!!icnosauro ha scritto:Nico....ma non ci siamo conosciuti in autobus al rientro a Mestre?? Sono Gianfranco dalla Sardegna....


Entro sull' autobus io e la mia ragazza, c' e' solo un posto a sedere e per cavalleria dovrei lasciarlo a lei, ma dato che le mie gambe sono stanche, me ne frego della cavalleria e mi ci siedo io (faccio pero' sedere lei sopra di me

Ed ora vengo a sapere che quel ragazzo era Icnosauro!!!

Una coincidenza veramente molto particolare

Gianfranco e' stato un piacere conoscerti

Ps: ah dimenticavo...complimenti per il tuo resoconto romanzato


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Re: 24th Venice Marathon 25 ottobre 2009
Mi aggiungo ai complimenti nei confronti di quanti hanno voluto commentare la loro maratona.
Veramente coinvolgenti, accattivanti.
Per quanto riguarda il Parco di San Giuliano credo ormai di conoscerlo in lungo e in largo. Quella collinetta è la mia "HamburgerHill" ( chi ha visto qualche film sul Vietnam capirà ... ). Quando hai voglia di mettere una salita in mezzo all'allenamento non devi far altro che puntarla. Ci arrivi da tre salite diverse, dalla lunga e dolce (l'unica che non avete percorso ) alla corta e ripida ( la discesa che avete fatto in maratona per intendersi ). Oltre a quella che avete fatto, ovviamente.
Che
aggiungere ?
Nel mio piccolo, dopo la prima "gara" della mia vita alla Human Race di Padova, Domenica Primo Novembre partecipero' alla "Corri Per Monica" a Chirignago (VE). Corsa su circuito di 2,4 km da percorrersi per 2 o 3 volte organizzata da http://www.amatorichirignago.com/
Cosi , solo per il gusto di correre in compagnia, in memoria di una runner in allenamento investita proprio sul percorso della gara a lei dedicata ...
Per chi volesse ci si vede li !!!
Veramente coinvolgenti, accattivanti.
Per quanto riguarda il Parco di San Giuliano credo ormai di conoscerlo in lungo e in largo. Quella collinetta è la mia "HamburgerHill" ( chi ha visto qualche film sul Vietnam capirà ... ). Quando hai voglia di mettere una salita in mezzo all'allenamento non devi far altro che puntarla. Ci arrivi da tre salite diverse, dalla lunga e dolce (l'unica che non avete percorso ) alla corta e ripida ( la discesa che avete fatto in maratona per intendersi ). Oltre a quella che avete fatto, ovviamente.
Che
aggiungere ?
Nel mio piccolo, dopo la prima "gara" della mia vita alla Human Race di Padova, Domenica Primo Novembre partecipero' alla "Corri Per Monica" a Chirignago (VE). Corsa su circuito di 2,4 km da percorrersi per 2 o 3 volte organizzata da http://www.amatorichirignago.com/
Cosi , solo per il gusto di correre in compagnia, in memoria di una runner in allenamento investita proprio sul percorso della gara a lei dedicata ...
Per chi volesse ci si vede li !!!
Triathlon Olimpico Peschiera d. G., in 2h 42'
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