Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

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ingpeo Utente donatore Donatore
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da ingpeo »

Mi sono letto tutti i racconti in una botta sola stasera, che viaggio!
Grazie per farci assaggiare un pochino di TOR!
E si.... siete pazzi :mrgreen:, e vi ammiro per la tenacia!
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Luke Skywalker
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da Luke Skywalker »

Grazie @offriends dei preziosi consigli... ne farò sicuramente tesoro prima di affrontare di nuovo questa avventura!
In verità, prima di questo Tor ho provato a seguire un trattamento per inspessire la pelle del piede.. la mattina, un prodotto a base di acido tartarico (ma anche i succo di limone/lime andava bene..) e la sera crema Nook. Invece, nessuna fasciatura prima della partenza.
La prima volta che mi sono fatto trattare le vesciche, a Donnas, mi hanno detto che quella che si era formata era secca - ed allora ho creduto che il trattamento aveva avuto successo! ma poi al secondo giro, la nuova vescica era come quelle che vengono di solito, ed anche la prima comunque faceva male parecchio! Più avanti, mi sono messo un po' di crema Nook che avevo con me, per cercare di trovare sollievo, ma ancora senza grandi risultati: morale, la prossima volta vedrò di optare per una fasciatura pre-gara, e mi spalmerò la crema Nook fin da subito!
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HappyFra Utente donatore Donatore
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da HappyFra »

Mamma mia ragazzi fa impressione leggervi, in senso buono eh, intendiamoci!
grazie a tutti per i contributi che state lasciando :flower:
@gamba: peldoca amico, peldoca!! Sei più avvincente delle serie con gli inciuci :mrgreen:

In generale: mi pare di capire che i due aspetti più difficili siano stati le vesciche e la privazione di sonno, sbaglio?
per il tracker mancante no comment, ma vi hanno dato una spegazione o nulla? al netto di quanto uno sia consapevole dei rischi e tutto il resto, se cade tra un punto di rilevamento e l'altro e magari nessuno lo vede, come lo recuperano? e se non riesce a chiamare? i km in mezzo possono essere molti.... :(
21: 1:50:49 - 2024 Verona
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Luke Skywalker
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da Luke Skywalker »

Sulla mia pagina facebook ho scritto un racconto dettagliato, punto per punto, di questo mio Tor… qui invece vorrei condensare le sensazioni che ho provato!


Premetto che conosco già una buona parte dei luoghi che le Alte Vie attraversano, per farci alpinismo, ed inoltre mi è capitato tante volte di vedere albe in montagna, albe bellissime… tramonti, in effetti un po’ meno, perché a quell’ora di solito ho fatto già ritorno a casa, ma comunque non è il vedere luoghi bellissimi il motivo che mi ha spinto ad iscrivermi. Il motivo è il mettere alla prova me stesso (e solo me) di fronte ad una gara che tutti descrivono come massacrante. E, già il primo giorno, il Tor mi ha presentato il conto, con una crisi tremenda sulla seconda salita, quella al Deffeyes, solo al 25° chilometro, e nonostante fossi partito nel migliore dei modi, senza spingere e addirittura camminando nella discesa corribilissima su La Thuile. Ma già sapevo perfettamente come affrontare le crisi: lasciarsi sfilare da tutti, ma proprio tutti, ed andare su col proprio passo, con la consapevolezza che le crisi vengono a tutti e, dopo un po’, passano. Al Tor non ci si ritira, a meno di non finire fuori dal cancello, ed io non avevo alcuna intenzione di ritirarmi, né ora né più tardi. In molti mi chiedevano come stavo, un mio amico, Davide, che incrociai quando già avevo capito che le cose si stavano mettendo male, mi disse di non preoccuparmi, che quella è la salita più difficile, ed infine un altro mio amico, Gianni, anche lui in gara, mi propose di aspettarmi e andare su assieme: io ovviamente rifiutai, perché non volevo rovinare il suo Tor per colpa mia, ma incominciai a capire che il Tor è, più di ogni altra gara, condivisione. Sì, Gianni è un ragazzo di cuore, e di sicuro lo avrebbe fatto in qualsiasi altro contesto, ma tante altre volte durante questo viaggio mi è capitato di pensare a questa parola, “condivisione”, perché chi ti trovi al tuo fianco sta provando le stesse difficoltà che stai provando tu… magari il tuo problema sono le vesciche e lui una contrattura al quadricipite femorale, magari tu hai sonno ora e lui ha dormito poco fa, ma senti che siete tutti e due comunque sulla stessa barca! E l’altra cosa bella è che il Tor è un continuo incontrarsi, perdersi ed incontrarsi di nuovo… Di solito la mia condotta di gara mi porta a perdere posizioni nel corso dei chilometri: in questo caso, invece, mi sono trovato alla fine più o meno con gli stessi con cui avevo condiviso uno o più tratti di questo viaggio – uno fra tutti, @AndreaBS, che è stato proprio il primo a farmi notare questa cosa!


La mia crisi, nel frattempo, se ne è andata, esattamente com’era venuta, ed incomincio la mia cavalcata dei colli a Sud della Val d’Aosta. In Base Vita, a Valgrisa e Cogne, non mi fermo che giusto il tempo di mangiare qualcosa di più che nei ristori. Ho deciso che dormire, lo farò altrove. Ho deciso che farò dei microsonni, di non più di mezz’ora, come raccontava che faceva Soldini, durante le sue traversate transoceaniche in solitaria. Pisolini come fanno i neonati! La prima volta è sulla salita al Col Loson, nel pomeriggio del secondo giorno. Che emozione: scelgo una pietra che mi tenga all’ombra almeno la testa, metto la sveglia sul cellulare e provo ad addormentarmi, con il terrore di non sentirla. Alla fine dormirò meno di venti minuti, ma nonostante abbia l’impressione di non aver “perso conoscenza”, quei pochi minuti mi danno la carica, ed infatti sugli ultimi metri del colle, quelli ripidi, recupero un bel po’ di posizioni, che avevo perso quando avevo rallentato.


Due tratte non conosco affatto, quelle che in tanti dei miei amici mi hanno indicato come le più difficili: la discesa da Champorcher, per la sua lunghezza infinita, e la tappa Donnas-Niel, per motivi che non ho capito. In un modo o nell’altro, in allenamento, in gara o di passaggio andando a fare qualcuna delle miei vette, molte delle salite e delle discese le avevo già fatto. Ma, nonostante il consiglio del mio amico Paolo Pajaro, secondo cui è fondamentale conoscere che cosa ti attende, chilometro dopo chilometro, io non lo trovo così importante: alla fine, dovunque tu sia, stringi i denti e vai avanti! Ad ogni modo, ora so perché Donnas-Niel è la tratta più dura: qui le salite sono tutte fatte da gradini altissimi, che ti spezzano le gambe. A quelle preferisco cento volte una come quella del Col Pinter, infinita ma regolare, su sentiero.

Ad ogni modo, una volta a Gressoney, rieccomi su sentieri che conosco. Nel frattempo continuo a dormire, e a farlo ovunque, sempre molto meno di tutti gli altri che incontro e solo quando il sonno è così forte da non riuscire a tenere gli occhi aperti. Dormo per terra, sull'erba a fianco di un ristoro dove non ci sono posti letto, in mezzo agli arbusti su un terreno decisamente non pianeggiante o in una radura nel bosco, su un comodo materasso di più di un rifugio, su un tappetino di pochi centimetri in quella che potrebbe essere una palestra, in una malga ad Oberloo o, ancora, semplicemente appoggiando la testa tra i gomiti al ristoro di Bosses, dove per dormire in un letto bisogna aspettare mezz'ora e dove, mi torna ora alla mente, @Augusto Losio decide di farlo sdraiandosi letteralmente sotto al tavolo! Dovunque fossi, bastava che appoggiassi le guance a terra o sul cuscino per immergermi in un sonno profondo e, per quanto breve, ristorante! Sia che la sveglia fosse data dalla suoneria del mio cellulare o da una scrollata da parte dei volontari, una volta ripresa conoscenza indossavo le scarpe ed ero pronto a ripartire come nuovo! L'effetto riposante di questi microsonni a poco a poco dura sempre meno, ma sono soddisfatto di questa mia scelta strategica!

Quando i chilometri diventano 200 e oltre - non ho con me un GPS, non voglio perdere energie mentali per pensare a quando ricaricarlo, e ad irritarmi se la carica non dura abbastanza - i miei piedi incominciano a farmi soffrire. Oltre alle solite piante dei piedi, il mio punto debole, a questo giro si aggiungono anche le vesciche. Mille volte tra me e me mi dico quanto male mi facciano, ma siamo qui per superare il dolore e la fatica, quindi non mi abbatto. Muscolarmente sono a posto, e lo sono perché ho adottato la strategia di non correre le discese, nessuna. In fondo, io questo Tor voglio finirlo, ma non devo fare il tempo, quindi questa è la scelta giusta. Inoltre, vedo che, pur non correndo mai, riesco a star dentro nei  cancelli.

Fatto salvo una scivolata nel fango tra Oyace ed Ollomont, tutto va bene, anche a livello meteorologico, perlomeno finché non incomincia a nevicare. Il brutto tempo è una variabile ricorrente al Tor, ed in generale è gestibile a livello organizzativo, anche semplicemente congelando la gara per qualche ora. Ma se nevica sul Malatrà non c'è niente da fare: con la neve da lì non si passa. Così quando ho visto che le cose si stavano mettendo male, ho capito che era la fine. A questo punto la mia preoccupazione era solo di arrivare ad un punto tale da poter rientrare nel calderone di quanti venivano considerati finisher. Con la coscienza, ero a posto: fino a quel momento avevo tenuto sott'occhio il vantaggio sul cancello, e continuava costantemente ad essere dell'ordine delle ore. Così, potevo dire a me stesso che a Courmayeur nelle 150 ore io ci sarei arrivato in scioltezza. Passare il Malatrà sarebbe stato impossibile, anche se fossi andato più forte: nessuno di quelli con cui ho condiviso dei tratti di gara, nemmeno quelli partiti due ora prima, erano andati oltre il Frassati. Però poi mi sono reso conto che mancava qualcosa, mancavano le lacrime di gioia del traguardo. Così, anche se non era mia intenzione, qui tornerò.
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gambacorta Utente donatore Donatore
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da gambacorta »

- continua -
Quinta mezza Tappa - Gressoney - Champoluc DNF
Entrando a Gressoney trovo F-lu che si sta sistemando un pò, lui ha già mangiato e dice che si riposa e mi aspetta, io faccio doccia veloce, mangio ancora poco e mi metto a dormire per una mezzoretta nei gradoni della palestra, poi mi accodo per mettermi a posto i piedi e mi siedo a fianco ad uno che mi fa venire i brividi, alza uno dei due piedi e nella pianta ha un'unica vescica che prende tutta la pianta e già un pò aperta, mi domando come facesse ad andare avanti e se poi ha continuato, boh; quando è il mio turno il ragazzo mi dice che ho un paio di vesciche e che prova a trattarle, poi mi fascia nuovamente, le fasce però a quell'ora scarseggiano e così sono costretti a centellinarle pezzetto per pezzetto per chi rimane, morale fasciatura molto leggera.
Ore 2:00 usciamo dalla BV (il video della mia uscita lo conservo con cura in caso volessi mai un giorno ritentare l'impresa), piove bene e a terra ci sono bei pozzangheroni, quattro porchi e ci si mette il guscio, per il momento tralasciamo i panta lunghi, 5' di camminata e per fortuna smette, F-lu si ferma un attimo perchè s'era dimenticato di incremarsi le parti intime e io ne approfitto per riposare sotto un gazebo. La salita all'Alpenzu sulla carta è molto facile, poco più di 5 km per fare 400 d+, ma non avevo capito che di quei 5 km, 4 sono in piano e l'ultimo è un'impirata fino al Rifugio che soffro non poco; al Rifugio arriviamo alle 4:10 e anche qua dico a F-lu che io mi metto a dormire per una 20^ di minuti e così faccio,
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mi sveglia lui più tardi dicendomi ..."dai che dicono che stan salendo le scope"... ca**o non pensavo di essere così al limite, allora prendo armi e bagagli e via verso il Col Pinter. E qua inizia il calvario; non riesco più a riprendermi decentemente, ogni pochi passi mi prende la voglia di fermarmi a dormire, sarà il buio della notte o cosa ma non riesco proprio a uscirne, dopo neanche 2km dico a F-lu di andare e che io torno al rifugio e mi metto a dormire, ci separiamo. Io però ca**o provo a non mollare, vedo ancora gente dietro che sale e non son le scope, mi fermo e siedo su una roccia, chiudo gli occhi (non so per quanto) riapro e provo a ripartire verso su, mi accodo ad un paio di ragazzi (portoghesi forse) che chiacchierano in continuazione e io ascoltandoli e non capendo niente cmq mi tengono sveglio e vedo che riesco a salire; mano a mano spunta l'alba e ciò aiuta un pò, tanto che riesco a conquistare anche il Col Pinter, sono le 07:41,
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ora c'è solo discesa fino a Champoluc, inizio e passo bene la parte più tecnica e pericolosa (sarà la tensione che mi tiene su) ma appena arrivo alla parte più facile ecco che riprendono gli attacchi di sonno, mi fermo una volta cercando un riparo ma niente c'è troppa aria, riparto e trovo un'altro posto un pò soleggiato, mi fiondo a dormire, metto la sveglia x 20' e li faccio bene, riprendo e inizia nuovamente un pezzo rognoso di discesa con i soliti gradoni che mi devastano e riprende anche il sonno quasi all'istante, è il momento in cui capisco che ora sono in balia della montagna e fatico a controllarla, ho quasi paura ..."non mi diverto più"... con gli ultimi sforzi arrivo al paese a valle, mi siedo su una panchina e chiamo @gaietta, gli dico che niente, ho perso anche stavolta e ho preso la decisione ... arrivo a Champoluc alle 10:38, ben prima delle 15:00 del cancello, li trovo F-lu chino a dormire sul tavolo,
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mangio qualcosa e nel mentre si sveglia il ragazzo, quasi sorpreso nel vedermi, gli comunico la mia decisione e gli faccio un grosso in bocca al lupo per il suo prosieguo e riparte (purtroppo ci ritroveremo, uno davanti all'altro, il giorno dopo all'una davanti a 2 birre, lui ritiato al Cuney e recuperato con l'elicottero, per un improvviso blocco alla gamba sx dovuto ad una tendinite dietro al ginocchio)
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... io mi sdraio per un'oretta, provo a dormire ma dentro quel frastuono non ci riesco, verso le 13:00 mentre c'è ancora gente che parte io decido di farmi tagliare il braccialetto e fine.
Dopo tutto ciò il mio gps mi ha segnato 237km e 16507 d+ (lo stesso la mia corsa più lunga)
Nessun rimpianto, lo sapevo fin dall'inizio che per me sarebbe stato difficile finirla , c'ho provato ed è andata così; mi ero ripromesso, qualunque fosse stato l'esito, di non ritentare ed al momento resto fermo nelle mie idee. :beer:

Chiudo con l'aneddoto di Makoto ... durante il viaggio che mi ha riportato a Courma l'autista mi ha detto che aveva pure recuperato il giapponese e di star tranquillo che, nonostante fosse restio nel lasciarlo ad altri, è riuscito a prendere in mano il famoso zaino e ha candidamente detto che, nonostante ombrello, ciabatte ecc. ecc., i nostri son ben più pesanti del suo :shock:

- fine -
…”quando l’uomo ha mete da raggiungere non può invecchiare” … cit. EF
fai correre anche tu il :pig: scopri->qui<-come!
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da gambacorta »

complimenti @Luke, ora provo a trovarti anche su FB così leggo pure l'integrale :mrgreen:
…”quando l’uomo ha mete da raggiungere non può invecchiare” … cit. EF
fai correre anche tu il :pig: scopri->qui<-come!
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da ilbabiabi »

Luke Skywalker ha scritto: 28 set 2022, 10:02 Sulla mia pagina facebook ho scritto un racconto dettagliato, punto per punto, di questo mio Tor… qui invece vorrei condensare le sensazioni che ho provato!


Premetto che conosco già una buona parte dei luoghi che le Alte Vie attraversano, per farci alpinismo, ed inoltre mi è capitato tante volte di vedere albe in montagna, albe bellissime… tramonti, in effetti un po’ meno, perché a quell’ora di solito ho fatto già ritorno a casa, ma

Ciao,
bella la tua relazione condensata di tanti giorni di emozioni e fatiche.
Io non faccio ultra, però credo un po' di "capire" alcune emozioni che per certi versi provo ed ho provato nel mio escursionismo/alpinismo e perchè no, mtb in montagna.
Certo io al massimo sto in giro 2 giorni ( avvicinamento al bivacco/rifugio e il giorno dopo Salita e rientro) ma le albe e i tramonti..... :sbavvvv: :love:
Volevo chiederti...quindi per fare un tor di 330 km si potrebbe non "correre" mai? L'altro giorno cercavo di calcolare la media oraria in km/ora sulle 24 ore, contando anche qualche ora di sonno e pause per alimentazione e varie.
Grazie ancora dei tuoi pensieri e emozioni. Buona montagna e buone albe e tramonti =D>

( ah , bella la considerazione sul gps, che hai evitato di portare per non dover stare a pensare anche alla durata della batteria :beer: )
Posso chiederti quanti anni hai? io 44
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da JJruns »

Che bello Mauro! Bravo bravo bravo... =D> =D> =D>
Faccio finta di crederti quando dici che non riproverai più... :mrgreen: :mrgreen:
Corri! :D
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da Petronio »

gambacorta ha scritto: 25 set 2022, 16:38 ora vi tedierò con i miei racconti, ahimè io il Tor non l'ho finito, comunque ho fatto un viaggio incredibile ...

-segue-
Ho iniziato adesso a leggere, ma... non dormite mai? :nonzo:
PB:
5 km : 19.15 (2009)
10 km: 35.49 (2013)
21 km: 1.24.50 (2007)
30 km: 2.09.12 (2012)
42 km: 2.59.13 (2014)
50 km: 5.21.20 (2007)
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da offriends »

Luke Skywalker ha scritto: 28 set 2022, 1:41 Grazie @offriends dei preziosi consigli... ne farò sicuramente tesoro prima di affrontare di nuovo questa avventura!
In verità, prima di questo Tor ho provato a seguire un trattamento per inspessire la pelle del piede.. la mattina, un prodotto a base di acido tartarico (ma anche i succo di limone/lime andava bene..) e la sera crema Nook. Invece, nessuna fasciatura prima della partenza.
La prima volta che mi sono fatto trattare le vesciche, a Donnas, mi hanno detto che quella che si era formata era secca - ed allora ho creduto che il trattamento aveva avuto successo! ma poi al secondo giro, la nuova vescica era come quelle che vengono di solito, ed anche la prima comunque faceva male parecchio! Più avanti, mi sono messo un po' di crema Nook che avevo con me, per cercare di trovare sollievo, ma ancora senza grandi risultati: morale, la prossima volta vedrò di optare per una fasciatura pre-gara, e mi spalmerò la crema Nook fin da subito!
In realtà la pelle dei piedi prima della gara deve essere morbida, idratata e vascolarizzata, non deve avere ispessimenti e calli.
In questo modo la pelle è elastica e sopporta meglio lo sfregamento e la frizione.
Quindi prima della gara i piedi vanno trattati con crema idratante e levigante e vanno curati tutti gli ispessimenti!
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Aloha

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