Buongiorno
Io che farei?
Mi sveglierei mezz'ora prima per correre quei 6/7 km in più.
Dal punto di vista dell'ossidazione lipidica, della forza resistente, ecc è meglio fare una seduta unica di 13/14 km che due brevi. Due sedute da 7 km sono praticamente, passami l'esagerazione, un riscaldamento lungo... non fai in tempo ad attivarti che la seduta è finita.
Il bigiornaliero di solito è inserito nella preparazione della maratona, nel caso di necessità di attivazione metabolica e miglioramento dell'ossidazione lipidica (dunque il secondo allenamento è fatto in deplezione di glicogeno) o, ancora, per affrontare lunghissimi davvero consistenti (parlo di cifre intorno ai 30 km), non affaticando eccessivamente il fisico in un periodo di carico.
Come vedi, non è una semplice questione di numero di chilometri, ma di qualità dell'allenamento.
La qualità dovrebbe sempre venire prima.
Se vogliamo ulteriormente sviscerare la questione, quello che DAVVERO farei io, non avendo il tempo di correre quei 10 km al giorno, sarebbe reimpostare TUTTO l'allenamento in modo da affrontare meno sedute ma di maggior qualità, con stimoli allenanti intensi.
Dunque magari non 6 ma 4 sedute settimanali, divise in un lunghissimo (e quell'unica volta a settimana ti svegli prima), una di ripetute o corto veloce (vista la scarsità di tempo ti conviene il corto veloce, ma puoi affrontarlo una volta ogni 10/15 gg e non di più), una di lento con ultimi 2/3 km in progressione e una di medio.
Se sei in fase preagonistica.
Se invece sei in fase di scarico, un lunghissimo, un lento progressivo, una di sprint in salita sui 100 mt e un lento e basta.
Ecco che farei io.
Ovviamente, quanto dico va adattato alla tua "storia podistica" (che non conosco), al tuo stato di forma attuale, ai tuoi obiettivi, ecc...