Sono un novellino sia del Forum (iscritto oggi) che della corsa (praticante da gennaio), e mi sto preparando alla Maratona di Firenze del 27 novembre.

Tralasciando le tabelle di allenamento (fatte sul sito my.asics.com, sperem' in ben!), mi sento molto fiducioso sia sul finire la Maratona che sul finirla in modo decente (leggi: non strisciare dal 38° km in poi). Nel corso della preparazione ho avuto qualche stop and go (un viaggio di nozze da 20 giorni in luoghi non corribili), ma dal 9 ottobre, giorno della mia mezza maratona di verifica stato allenamento (chiusa in circa 1:36, e con poca ripresa dopo il viaggio di nozze) è iniziata la fase conclusiva, con gli ultimi lunghissimi.
In particolare, uno da 30 km il 15 ottobre (chiuso in 2:33), uno da 32 km il 22 ottobre (chiuso in 2:40) e uno da 34 sabato scorso 5 novembre (chiuso in 2:55). E qui arriva il dubbio che mi attanaglia...
Avevo già corso prima di questi lunghissimi fino a 27-28 km in allenamento un paio di volte fra luglio e agosto, e ho corso un bel pò di volte la distanza della mezza arrivando alla fine dell'allenamento abbastanza brillantemente. Questi ultimi 3 lunghissimi però mi hanno dato indicazioni molto diverse fra di loro. Il primo (da 30 km) l'ho finito abbastanza stanco, con un rallentamento negli ultimi 3-4 km (da 5:06 al km a 5:11), il secondo l'ho corso per 25 km a una media di 5:05, e poi gli ultimi 7 km li ho fatti ad una media di 4:53 al km, mentre l'ultimo è andato bene fino al 27-28 km con una media da 5:05, con un calo che mi ha portato a chiudere il lunghissimo ad una media di 5:10 al km. Da notare che quest'ultimo lunghissimo è stato tutto corso sotto il diluvio universale, e per circa 2/3 contro un vento gelido a folate micidiali.
Il mio dubbio è legato a capire quale sia il mio "vero" rendimento: il lunghissimo brillante o l'ultimo molto più faticoso da 34? Tutti i lunghissimi li ho corsi la mattina a stomaco vuoto (e per motivi vari senza possibilità di rifocillarmi durante l'allenamento), quindi mi vien da pensare che questo può avere avuto un suo ruolo (hai scoperto l'acqua calda, direte voi...), e sicuramente pioggia e vento non sono amici della migliore prestazione, però dato che i km di una maratona sono 42.195 e non 34...
L'altro pensiero è legato al deallenamento, nel senso che non vorrei che il secondo lunghissimo fato a una settimana dal primo abbia beneficiato della vicinanza del carico, mentre il terzo, con in mezzo due settimane di relativo scarico, potrebbe avere "subito" gli effetti del riposo (chiamarlo riposo è un pò un insulto alle sveglie alle 5:45 del mattino per farsi 15 km di corsa, però vabbè...). La cosa "positiva" dei tutti i lunghissimi è che le gambe erano estremamente operative e con pochi risentimenti già da un paio d'ore dopo l'allenamento, un pò affaticate ma tutto sommato reattive e "leggere"...
Grazie cmq runners, e vai che Firenze si avvicina!
Niccolò