Si tratta di una mostra che ripercorre il lungo viaggio della nostra specie dalle origini, nella sua culla africana, fino ai giorni nostri. L'esposizione è curata da Luca Cavalli Sforza e da Telmo Pievani, è interdisciplinare (si avvale di contributi dall'antropologia, dalla genetica e dalla linguistica) e interattiva. Ci ho visto anche molti bambini che si divertivano a sperimentare i concetti illustrati con i mezzi multimediali a disposizione e, secondo me, se, oltre a ciò, li si aiuta spiegandogli ciò che si vede, la mostra può essere interessante anche e, forse soprattutto, per loro. All'interno è esposto lo scheletro del famoso australopiteco chiamato Lucy.
Buon divertimento per chi vorrà andarci
