Strano 3d per me.
Passo quasi 32 anni della mia vita a sentire e vedere tutto. Nel senso proprio di tutto. Anticipi di A al sabato pomeriggio e sera, posticipi, live domenicali, coppe, serie B, highlights, radiolina sempre sintonizzata su Tutto il calcio, 11 anni di fila al Sinigaglia (Calcio Como) in casa e in qualunque serie dalla A alla D. Tutto era regolato dai campionati, col Como in primis. Senza fanatismo (sempre stato tifoso molto moderato), ma solo con l'interesse nel seguire ogni match calcistico, anche un Cesena-Siena (per dire) al sabato sera in tv. E poi c'erano le amate statistiche, i voti, i numeri, le tabelle, tutti i miei tantissimi excel sul calcio.
Poi all'improvviso un weekend settembrino del 2010 vado a correre a Bologna, col Como in casa, e mi accorgo che è meglio. Comincio a fare queste cose sempre più frequentemente e comincio nel 2011 a nutrire un disinteresse sempre più crescente verso un mondo tanto tanto distante dalla corsa. Divento io protagonista delle mie domeniche, senza che lo siano 22 ragazzotti su un prato che inseguono una palla e si credono Dei. A maggio 2011 finiscono le mie statistiche fisse sul calcio dopo 15 anni e pure i miei abbonamenti al Como dopo 11 anni. Nel 2011/12 non seguo quasi più nulla. Sento la radio con le partite alla domenica, se posso, ma senza più partecipazione, ma per compagnia. Non vedo quasi più nulla in tv. Non condivido quasi più nulla di quell'ambiente, viziato e pompato con gente esagitata (neanche relativo a stampa e mass media, tifosi, ecc.). Ho proprio cambiato tutte le mie valutazioni. Amo molto ora gli sport individuali (soprattutto) e di fatica, dove esiste un parametro per stabilire chi è più forte e come/quanto uno sia migliorato.
Credo sia meglio così.
Poi succede che apro i quotidiani sportivi, trovo da pagina 1 a pagina 35 tutto sul calcio, compreso con chi esce Balotelli nei pub e cosa dice Ibrahimovic quando ha finito di cenare, non trovo nulla di Calcaterra mondiale (per esempio) e mi indigno parecchio. Vergogna!
