Di nuovo 10 km

Racconta le tue storie di passione e sudore

Moderatori: grantuking, HappyFra, Doriano, victor76

Avatar utente
LALOZZO
Guru
Messaggi: 2517
Iscritto il: 16 ott 2012, 13:33
Località: Samarate

Di nuovo 10 km

Messaggio da LALOZZO »

Ciao a tutti,
questa è la testimonianza di un profano su come la fatica e i sacrifici del running vengono ricompensati con la soddisfazione di sensazioni fisiche e morali che all’inizio non si immaginano.
Ho iniziato per scherzo a Luglio 2012 corricchiando su tapis roulant in palestra, gasato dalla prestazione per me superba scendo per strada e corro 8 minuti scarsi sputando i polmoni…. Al che è scattata la sfida con le mie stesse capacità, sposto il tutto su sterrato e seguo un programma la cui lunghezza mi pare eterna con il fine di correre un ora consecutiva.
All’inizio uscire di casa è un obbligo ma metto le scarpe e esco, a Gennaio 2013 riuscivo a correre 40 min consecutivi nonostante un mese di fermo causa malattia. A Marzo 2013 il traguardo era vicino, correvo 50 minuti per 8 km e preso dall’esaltazione decido di correre 10 km… e purtroppo ho capito l’importanza di un paio di scarpe serie. Finisco i 10 km in 1h 06’ con il mio paio di jogging ormai slick come le gomme di moto GP e appare un dolorino a lato ginocchio destro. Diagnosi auto effettuata e poi confermata: infiammazione alla bandelletta ileo tibiale.
Poi un mese e mezzo travagliato costellato da uscite di 15 minuti e insulti al ginocchio, visito massaggiatore, chiropratico e un bravissimo negoziante che mi aiutano a capire dove sia il problema… La scarpa! Cambio scarpe con modello più ammortizzato e strutturato, stretching e potenziamento tutte le sere da autodidatta con materiale trovato su internet e mi ritrovo a inizio Maggio con il ginocchio capace di reggere come non mai. Ma non esagero…
Da uscite da 5 km decido di aumentare il carico di massimo 1,5 km a settimana fino a raggiungere i 10 km tanto agognati. Tutto perfetto, il ginocchio reagisce bene agli aumenti di carico, alle discese, alle curve e all’asfalto. Un mese passa in fretta e ieri avevo in programma l’uscita madre da 10 km.
Il tempo variabile lascia spazio a un sole pomeridiano caldo e invitante…. Che sparisce alle 19 quando inizia l’allenamento. Esco, scaldo i muscoli, preparo musica e gps da cellulare e parto. In pausa pranzo avevo cercato su maps il percorso adatto per l’allenamento e trovandolo mi sono accorto che quel giro qualche tempo prima mi sarebbe sembrata assurda da fare persino in bicicletta. Le gambe frullano mentre il tempo si rabbuia, le sensazioni sono buone e corro sempre sotto i 6 min/km prefissati senza problemi a parte una gara di velocità sui 100m fatta con un bimbo che giocava per strada. Sorrido e viaggio, salgo e scendo finchè le prime gocce e fulmini toccano terra. Mi sarebbe piaciuto vedere 10.00 km sullo schermo del telefono, ma a 9.22 km e 53 min lo devo spegnere per evitare di essere fritto da un fulmine. Gli ultimi metri li ho corsi veloci per tornare a casa a riparo, e sotto l’acqua che mi inzuppava volto e piedi ero cosciente di aver toccato i 10 e di averne ancora un po. In quegli 800 metri scarsi ho pensato all’inizio quando ogni uscita era seccante, quando 2 km di asfalto percorsi in quasi 20 minuti mi riempivano le gambe di dolore, quando 10 km li potevo fare solo in macchina, quando gli ottantenni mi superavano agevolmente sulle ciclabili e, contrariamente alla mia indole, mi sono reso conto che posso sempre superarmi in tutto quello che faccio.
La bellezza della corsa sta in questo, nel continuare a superarsi fisicamente e mentalmente, nell’arrivare dove si pensava di non potere.
Mi sa che ora ho proprio voglia di uscire

Torna a “Storie di Corsa”