Sabato Cima Tauffi Light Trail 35 km 2000m d+ in 6h52'
Quando arrivavo io, arrivava Lucchese della 60 km, un alieno, ha fatto gli ultimi 8 km con un caviglia gonfia come un pallone per via di una brutta storta.
Salita per il Cimone
In cresta
Week-End esaltante.
Partenza alle 7 puntuali come un orologio. Decido di partire in fondo al gruppo, perche’ nelle ultime due settimane mi sono allenato poco per colpa di un ginocchio dolorante. Non ho idea di come reagira’, quindi mi metto dietro buono buono. Dopo i primi chilometri nel sottobosco, capisco che posso spingere un po’ di piu, il ginocchio regge.
Poco prima del Rifugio Ninfa (primo ristoro) mi mangio un panino dei miei. Per questo arrivo al rifugio che non ho particolarmente appetito e non mangio niente, bevo un po’ di sali e riparto.
Fino ad ora il percorso e’ stato all’ombra e molto corribile.
Da qui in poi si corre al sole e inizia la parte piu’ ripida per arrivare alla Cima Cimone.
Arrivo in cima tranquillamente senza forzare, ma una volta in vetta non riesco a dare continuita’ all’alimentazione solida, riesco solo a bere. Ho i gel con me, ma decido di non usarli, e questo la paghero’ cara.
In cresta
Dal Cimone al Libro Aperto alterno corsa a camminata. Il sentiero e’ molto bello ma altrettanto pericoloso. Tutto sotto il sole.
Dal Libro Aperto al Rifugio Taburri (secondo e ultimo ristoro) e’ tutta discesa, ma non ce la faccio a correre, sono in crisi.
Arrivato al ristoro, bevo sali e coca cola, ma non riesco a buttare giu' niente, ho la nause se mi avvicino al cibo. Se non mangio saro’ costretto al ritiro.
Sono mesi che sogno di correre un Trail serio, ci ho provato con la Malandrinata, ma il tempo non me lo ha permesso, ora il tempo e’ ottimo ma non ce la faccio io.
Mi siedo in evidente crisi, un paio di ragazzi dell’organizzazione mi chiedono se va tutto bene. Rispondo di si, ma dentro di me e’ in corso una lotta tra il coraggio di mollare e il trovare le motivazioni per continuare, sapendo che il peggio del percorso e’ passato. Le gambe stanno bene, il ginocchio, che tanto mi ha fatto preoccupare, sta facendo il suo lavoro.
All’improvviso, senza averlo pensato.
Mi alzo, mi avvicino al tavolo, prendo un pezzo di parmigiano, un pezzo di crostata, e come una medicina butto giu’ tutto con un bicchiere di coca cola. Il cibo rimane dove deve stare. Ce l’ho fatta ho mangiato. Ora devo solo aspettare che la digestione faccia il suo dovere. Nel frattempo riparto camminando direzione Monte Lanciato. Per fortuna il sentiero e’ quasi tutto nel sottobosco e con questo caldo in cresta , sotto il sole, deve essere durissima.
Dopo mezz’ora decido di buttare giu’ anche un odiatissimo gel. Ritorna lo stimolo alla corsa, la crisi e’ superata.
Corro quando posso, e quando la sensazione della corsa e’ poco piacevole cammino.
Torna il buon umore. Salvo un signore un po’ cotto davanti a me, che per due volte non vede le bandierine, richiamandolo sul sentiero giusto.
Negli ultimi metri mi sorpassa Lucchese Matteo (vincitore della 60km), zoppica vistosamente, ma vola nell’ultima salitella di 50 metri prima del paese. Arriviamo praticamente assieme.
Faccio i miei complimenti a:
- tutti i concorrenti del percorso lungo e corto
- organizzatori del Cima Tauffi Trail
- volontari lungo il percorso, sempre sorridenti e con una parola positiva di incoraggiamento
Spero di non avervi annoiato
Pietro