«Questa è la mia tabella. Ce ne sono tante come lei, ma questa è la mia.
La mia tabella è la mia migliore amica. È la mia vita. Devo dominarla come domino la mia vita.
La mia tabella, senza di me, è inutile. Senza la mia tabella, io sono inutile. Devo correre bene con la mia tabella. Devo correre meglio del mio avversario che tenta di battermi. Devo batterlo prima che lui batta me. Lo farò...
La mia tabella ed io sappiamo che quel che conta in questa preparazione non sono le ripetute che facciamo, né il rumore delle scarpe, e tanto meno la fatica che facciamo. Sappiamo che sono gli allenamenti messi a segno che contano. Correremo...
La mia tabella è umana, come me, poiché è la mia vita. Pertanto, imparerò a conoscerla come una sorella. Imparerò i suoi punti deboli, i suoi punti di forza, le sue parti, i suoi ritmi, le sue corse e i suoi allenamenti. La proteggerò anche dalle intemperie e da ciò che potrebbe danneggiarla, come farei con le mie gambe, le mie braccia, gli occhi ed il cuore. Terrò la mia tabella pulita ed in ordine. Diverremo una sola cosa. Lo diverremo...
Davanti a Dio, giuro su questo credo. Io ed la mia tabella siamo i difensori della corsa. Siamo i dominatori degli avversari. Siamo i salvatori della mia vita. E così sia, finché la vittoria sia dei maratoneti, e non ci siano più avversari, ma gloria»
