Cari Amici eccoci di nuovo qua per il report della gara…
Come di consueto sveglia alle 6.40, bacio alla mogliettina e di corsa in bagno. Uno sguardo fuori dalla finestra è d’obbligo per capire se il tempo, almeno questa volta, voglia farmi un regalo ma nulla. Piove. Piove ormai da giorni quindi non posso aspettarmi altro, tanto più che il meteo previsto era pessimo, ma si sa, la speranza è l’ultima a morire. Prima di fare colazione uno sguardo al forum, per inviare gli ultimi auguri agli amici in gara oggi e poi via alla preparazione della borsa. Tra le cose da mettere dentro c’è anche la speranza di fare in gara un buon risultato, perché oggi (in particolare e non solo) correrò per il nostro Amico Paolo, come promesso da qualche tempo. Normale quindi che l’emozione si faccia sentire leggermente più insistente. La paura di deluderlo è tanta, ma cerco di pensare positivo come ha sempre detto il nostro Amico. Fatto tutto, ma dovrò partire senza famiglia al seguito, perché il tempo è "birichino" e le signore mi raggiungeranno dopo la partenza, se il tempo migliorerà. Arrivo a Gossolengo in solitaria senza ascoltare nessuna musica, sono troppo teso. Il tempo sembra migliorare, così non si rischia di correre con la pioggia. Non che tema un po’ bagnato sulla pelle, però correre tutto “imbacuccato” non è proprio il massimo. Meglio senza. Vado a ritirare il pettorale e corro a prepararmi, mancano ormai poche decine di minuti alla partenza e tutti sono già sulla strada a scaldarsi. Mi spoglio lentamente e controllo tutto nei minimi particolari. Una volta terminato, inserisco anche una piccola fascia di lutto alla mia divisa. Avrei preferito una foto o una maglietta, ma quello che conta è cosa provo io nel mio cuore. So a chi andrà la mia dedica e il mio pensiero oggi e basta quello per motivarmi. Faccio il riscaldamento e mi precipito in zona di partenza, ci siamo. Le persone sono più numerose di un mese fa e s’intravedono anche alcuni gruppi provenienti da fuori provincia. Meglio così penso, così ci sarà modo di prendere qualche treno di corridori e farsi trasportare in gara, se le gambe lo permetteranno. Ecco lo start si parte. Oggi parto in prima fila, che bella sensazione, almeno per i primi 5 metri sarò davanti, poi attenzione a chi viene da dietro perché i big non stanno certo a guardare. Cerco fin da subito di prendere di riferimento gli stessi runner’s della gara scorsa e di guardare bene il cardio, onde evitare di strafare. I primi passaggi sembrano confermare i miei presentimenti, l’andatura è più sostenuta per i miei mezzi, ma se non ci provo, va a finire che faccio lo stesso tempo e oggi proprio non voglio farlo. La mia frequenza cardiaca è sempre sopra il novanta per cento e penso, se continuo così fra un paio di chilometri scoppio. Per fortuna il mio gruppetto rallenta un po’ ma non basta. Uno sguardo alla velocità e siamo sempre sotto i 3.50 al chilometro, secondo più, secondo meno. Finiamo il primo giro e le posizioni iniziano a disegnarsi. Ormai i big sono abbondantemente avanti ma se non ho visto male, sono immediatamente dietro e la cosa non può che rendermi felice e orgoglioso. Passiamo sotto il gonfiabile, siamo a metà gara. Uno sguardo tra la folla per vedere se le mie Dame sono arrivate ma nulla. Gli incitamenti arrivano solamente dal mio amico Corrado che è sul bordo della strada. Gli faccio un cenno ma nulla più, perché sono veramente senza fiato e senza forze. Come immaginavo arriva il momento della crisi e adesso cosa faccio ? Mollo? No dai, cerchiamo di onorare questo giorno nel miglior modo possibile. Lo devo per Paolo. Penso e ripenso a lui, gli chiedo di aiutarmi. Le gambe sono stanche e adesso pure il fiato inizia a farsi affannoso. Diversamente dalla gara precedente non riesco a riprendere neppure un corridore e penso. Davanti ci sono solamente quelli più veloci è normale che adesso non riprenda nessuno, ma dietro inizio a sentire i passi di quelli che sopraggiungono. Cerco di non farmi scappare i miei compagni di passo perché stiamo arrivando alla fase finale, gli ultimi due chilometri. Al lato della strada riconosco le mie Dame, sono arrivate finalmente. Un saluto e via di nuovo a guardare avanti. Siamo tutti determinati a non mollare e sarà dura vincere la volata. Purtroppo le forze mi stanno abbandonando, perdo leggermente terreno ma ormai manca poco. Ultima curva e poi il gonfiabile. Resisti mi dico in testa, dopo avrò tutto il tempo per riposare, ma adesso devo buttare fuori tutto quello che è rimasto. Pochissimi metri, sono rimasto solo purtroppo e non riesco a tenere il passo per la volata finale, ho dato veramente tutto. Ultimo sguardo al cardio che segna addirittura il 96% di FCmax e gli ultimi metri sono tutti per Te Paolo. Un bacio al lutto sulla maglia, un braccio al cielo per guardarti e regalarti quest’arrivo che meriti. Sono stravolto, non riesco più a respirare, ma so che ho dato davvero l’anima per questo evento, proprio per Te Amico mio. Non riesco a guardare il tempo, ma una speranza, quella di aver migliorato il personale sui nove, c’è e spero che sia confermata. Faccio i complimenti a tutti quelli che riesco a trovare nelle vicinanze e poi via a rifocillarmi e cambiarmi. Mentre tolgo i vestiti, pesanti dal sudore, ripenso a tutta la gara. Forse avrei potuto fare meglio, chissà se avrò migliorato il tempo. Speriamo che Paolo sia fiero di questa gara. Ritorno alla zona dell’arrivo e aspetto che sia emesso il verdetto dai giudici di gara, incrociando le dita. Parlo con il nuovo amico Angelo, conosciuto a Podenzano in occasione della nove chilometri. Mi dice che ha finito con lo stesso tempo ed’io, essendo arrivato più avanti, spero che sia confermata la sua tesi. Vorrebbe dire PB e ne sarei orgoglioso. Ecco, i giudici rendono ufficiale l’arrivo. Vado a leggere il mio tempo e spero. Leggo, leggo, leggo ed eccomi lì. Nona posizione con il tempo di 33.35. Sono davvero felice. Grazie Paolo, il tuo aiuto mi è servito e questo tempo ne è la testimonianza. Ci siamo parlati, mi hai ascoltato e di sicuro la tua spinta ha fatto il resto. Ti dedico questa gara in particolare perché la sentivo dentro in modo diverso. Gli ultimi allenamenti, ci siamo parlati e mi avevi detto di stare tranquillo. Le gambe e i tempi non venivano come dovevano ed ero depresso. Mi hai risposto che i periodi negativi arrivano per tutti ma poi passano e così è stato. A volte basta poco per lasciare il segno dentro di noi e questo è quello che mi porterò di Te. Non ti conoscevo come gli altri Amici, ma essendo Tu, una persona Unica davvero, hai saputo diffondere la tua bontà come un raggio di sole in tutti i nostri cuori. Ringrazio Dio, per avermi dato l’occasione di incontrarti, anche se per poche settimane. Ti saluto Paolo e grazie ancora…..
Alla prossima gara….. Stefano