Buongiorno a tutti,
vi scrivo perché sono alla disperata ricerca di una soluzione ad un dolore acuto che si manifesta dopo la corsa localizzato nella parte laterale interna della tibia tra 1/3 e i 2/3 della stessa . Tra una seduta e l'altra con il riposo e impacchi di ghiaccio regredisce, ma incrementando chilometraggio e sedute durante la settimana, l'infiammazione tende a crescere sempre più fino a diventare un impedimento e costringermi ad uno stop forzato.
Ho iniziato a correre a marzo del 2015 con l'obiettivo di correre in gara una mezza maratona. Mi sono allenato gradualmente da marzo a Luglio fino a raggiungere la distanza negli allenamenti lunghi di 22 km continuativi. Purtroppo nel periodo estivo non c'erano gare, durante un allenamento di scatti in salita ho preso un piccolo stiramento sotto la coscia e mi sono fermato fino a settembre per guarire.
A settembre è incominciato il calvario con il dolore descritto in precedenza dopo le prime 4-5 sessioni di allenamento. Il dolore era bilaterale non regrediva tra un allenamento e un altro e sono stato costretto a sospendere gli allenamenti. Dopo circa 15 gg di stop ho riprovato mentre a destra il fastidio si manteneva più contenuto nella gamba sinistra diventava sempre più insopportabile e mi ha costretto nuovamente allo stop.
Inizia l'odissea dei medici incompetenti e accertamenti inconcludenti. Nell'ordine e nel tempo ho eseguito i seguenti accertamenti:
radiografia: delle tibie che non mostrava problemi di periostite
ecografia muscolo tendinea del tibiale: nel punto dove avevo dolore 1/3 della tibia partendo dalla caviglia parte laterale interna non si vedeva nulla, il radiologo pare abbia visto una tendinite ma passando la sonda nella monta del piede sinistro (dove non avevo alcun dolore)
risonanza magnetica: gamba sinistra paradossalmente nulla da rilevare (Era la gamba in cui avevo il dolore), gamba destra una LESIONE da approfondire con ulteriori accertamenti, in quanto avrebbe potuto trattarsi di un tumore ?!?
TAC alta definizione: per fortuna scongiura il pericolo tumore, fondamentalmente nulla di degno di nota da rilevare
A gennaio 2016, dopo uno stop di tre mesi in cui ho fatto soltanto l'arrampicata il dolore era scomparso del tutto e decido di riprovare. Comincio molto gradualmente con solo 2 sedute la settimana, il fastidio, comunque contenuto, si manifesta dopo appena 5 allenamenti. Faccio l'ultimo esame per scongiurare fratture da stress, ovvero la scintigrafia ossea. Il responso sono areole di modesta captazione nella tibia e un processo di rimodellamento osseo in corso. Il rimodellamento io lo attribuisco all'allenamento, visto che comunque in quel periodo mi stavo allenando, inoltre non si parla di fratture da stress.
Faccio uno stop di una settimana e riprendo con tutti gli accorgimenti possibili immaginabili gradualmente e sempre solo due volte a settimana. Gli accorgimento sono: ghiaccio sempre (almeno 2 volte al giorno), inserimento di un plantare anti-shock nella scarpa, bendaggio taping nella gamba sinistra, assunzione di un farmaco omeopatico per le periostiti osteoheel).
Con tutti questi allenamenti riesco ad allenarmi un mese. Il fastidio non scompare mai del tutto, ma riesco comunque ad allenarmi. In vista di una mezza maratona mi alleno un secondo mese per tre volte alla settimana e incrementato il chilometraggio. Avevo la sensazione che l'infiammazione via via stesse sempre crescendo ma stringo i denti in vista dell'obiettivo. Agli accorgimenti precedenti aggiungo una puntura di muscolil una volta a settimana.
Per fortuna riesco a correre una mezza maratona finalmente, con soli due mesi di allenamento e con una max distanza sul lungo di 18 km. La completo credo al meglio per il mio potenziale attuale in 1h 46, per poi essere costretto ad interrompere nuovamente gli allenamenti nella settimana successiva alla gara (sentivo una fitta alla tibia sinistra anche mentre camminavo).
Adesso sono fermo da due settimane. Il dolore mi è sparito. Ho in mente solo due cose da provare:
Scarpe: proverò a ricominciare con una scarpa A4 massimo ammortizzamento (le kayano della asics) in quanto ho notato che le mie precedenti le nimbus con cui ho corso purtroppo appena 300 km sono più consumate nella parte anteriore sotto l'alluce e piegano se guardate da dietro verso l'interno. Inoltre, la sinistra, dove ho più fastidio e maggiormente piegata verso l'interno. Insomma voglio verificare che il mio problema non sia causato da iperpronazione
Altri accorgimenti di dubbia efficacia: proverò anche delle calze a compressione acquistate su amazon per circa 20 euro della xsocks e degli integratori a base di calcio e vitamina D.
Amici vi ho descritto la mia odissea con più dettagli possibili per farvi vedere tutto ciò che ho tentato, quello che ho verificato e la mia tenacia nel cercare di continuare a coltivare la passione per la corsa nonostante tutto.
Spero che tra voi qualcuno riesca a darmi la dritta giusta per non mollare e per riuscire ad allenarmi serenamente senza problemi.
Non ho problemi di sovrappeso (sono 1,77 per 72 kg), non ho piedi piatti, un fisico che si può definire atletico che proviene da tanti anni di nuoto e pallanuoto alle spalle. Ho 35 anni e tutto ciò è molto frustrante, anche per chi come me, non ha mai ceduto alla prima difficoltà.
A presto
Sindrome tibiale
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Re: Sindrome tibiale
secondo me l'errore fatto è quello iniziale... comprare scarpe senza sapere se sei un neutro, un supinatore o un pronatore
avrai speso centinaai di euro di esami diagnostici, visite mediche e farmaci e non sai ancora se ti serve una a3 o una a4
avrai speso centinaai di euro di esami diagnostici, visite mediche e farmaci e non sai ancora se ti serve una a3 o una a4
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- Novellino
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Re: Sindrome tibiale
Anche questa cosa apparentemente banale della scelta del tipo di scarpa in base all'appoggio pare sia una cosa in cui nessuno ci capisce nulla. Ho fatto un esame baropodometrico statico in un centro ortopedico e sono risultato neutro. Probabilmente la mia pronazione è legata all'atto della corsa, ma dove vivo io non ci sono negozi o centri specializzati in cui fanno un esame dinamico.
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- Maratoneta
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Re: Sindrome tibiale
Esame barodopometrico statico ti hanno detto che sei neuto?loro stando fermo ti hanno saputo dire se correndo proni o supini?dall'esame statico puoi capire al massimo se hai piede cavo nella norma o piatto. Poi il resto lo vedi correndo o dando un'occhiata a come consumi le scarpe. Se sei pronatore tendenzialmente le Nimbus non vanno bene e teoricamente persone piu preparate di me ti possono dire che pure il peso forse non è adatto alla nimbus. Non so il tuo passo ma io le ho provate le nimbus pesando 70 kg e sembrava avessi due zeppe ai piedi....
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P.B. 10k Best Woman 2014 Fiumicino 38m.05s
P.B. Mezza Maratona di Reggio Calabria 1h.25m.38s
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- Aspirante Ultramaratoneta
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Re: Sindrome tibiale
potresti farti riprendere da una amico mentre corri su strada o sul tapis, così almeno capisci se mentre corri proni tanto (perchè tutti proniamo) o no
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- Novellino
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Re: Sindrome tibiale
Mi aspettavo qualche consiglio in più.
Comunque martedì riprendo. Non ce la faccio più ad aspettare. Provo le scarpe nuove per una trentina di minuti di corsa lenta...
Speriamo bene
Comunque martedì riprendo. Non ce la faccio più ad aspettare. Provo le scarpe nuove per una trentina di minuti di corsa lenta...
Speriamo bene
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- Aspirante Ultramaratoneta
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Re: Sindrome tibiale
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