Apro questo argomento per scambiare informazioni, opinioni, suggerimenti e consigli con chi eventualmente dovesse avere il mio stesso, raro problema (non mi pare sia mai stato trattato, se non en passant, in altri threads).
Brevemente la mia storia: ho corso regolarmente per tre anni, arrivando correre tra i 30 e i 45 km settimanali e a partecipare a qualche mezza maratona con discrete soddisfazioni, ma soprattutto senza mai aver avuto mezzo problema fisico.
A fine anno scorso, durante un lungo, passando su un tratto di sterrato smosso per dei lavori, mi ha ceduto il terreno sotto il piede destro e ho preso una storta. Sono ripartito e dopo qualche km ho iniziato a sentire dolore sull’esterno del ginocchio. Tornato a casa, il dolore era abbastanza intenso, soprattutto nello scendere o salire le scale, ma dopo qualche ora è passato. Precauzionalmente sono rimasto fermo 4 giorni, poi ho ripreso le uscite: il dolore si ripalesava, in alcune uscite più intenso, in altre solo un fastidio, ma sempre non tale da impedirmi di correre. Dopo due settimane dalla storta, di nuovo durante un lungo, ho iniziato a sentire dolore che però è via via aumentato sempre più fino a costringermi a fermarmi e tornare a casa camminando (e un po’ correndo, per non morire di freddo!). Sono stato fermo due settimane, dopodiché ho riprovato ad uscire: 10 minuti di corsa, poi il dolore riparte, aumenta sempre più e nell’arco di 500 metri mi devo fermare. Da allora ogni volta che provo ad uscire a correre è sempre così!
Al momento pensavo alla classica sindrome della bandelletta ileo-tibiale.
Ho fatto una ecografia che evidenziava solo una blanda infiammazione del tendine del bicipite femorale.
Ho fatto una decina di sedute di fisioterapia (massaggi al bicipite che era un po’ contratto e tecar), ma non è cambiato nulla.
Finalmente mi decido ad andare da un ortopedico che mi ha diagnosticato una eccessiva ipermobilità congenita bilaterale dell’articolazione tra la testa del perone e la tibia. Se n’è accorto subito, perché facendo delle manovre di mobilizzazione mi ha detto che le mie ginocchia si muovono come se avessi i legamenti rotti, anche se questi sono in realtà a posto. Questa articolazione, che normalmente è quasi bloccata, nel mio caso è più mobile e questa eccessiva mobilità durante la corsa può causare l’infiammazione del tendine del bicipite femorale là dove si innesta sulla testa del perone (e alla lunga lesioni anche più importanti). Nel mio caso, l’insorgenza dell’infiammazione è stata causata dalla storta, ma averci continuato a correre nelle due settimane successive ha probabilmente cronicizzato la tendinopatia. Secondo l'ortopedico, però, anche senza l’evento traumatico, con il tempo il problema sarebbe insorto.
Ho poi fatto rx del ginocchio con piede intra ed extra ruotato (dalla quale si vede molto bene l’eccessivo spostarsi del perone “attorno” alla tibia) e risonanza, che hanno confermato la diagnosi: niente di rotto, nessun versamento, solo la tendinopatia e la sua causa soggiacente.
Adesso per disinfiammare inizierò con laserterapia, taping per immobilizzare l’articolazione e stretching del bicipite femorale per rendere il tendine del bicipite più elastico. Per tornare a correre dovrò potenziare la muscolatura delle gambe, soprattutto polpacci, tensore fascia lata e quadricipiti, per far sì che l’eccessivo movimento dell’articolazione venga in qualche modo ammortizzato dai muscoli. Quando ricomincerò, dovrò frazionare di più i chilometri, quindi fare corse di 5-8 km, magari più volte a settimana. Temo dovrò rinunciare alle mezze maratone (nonché alla maratona, cui stavo iniziando a fare un pensierino). Ma su questo vedremo come andrà quando sarò in grado di riprendere.
Riassumendo le caratteristiche sintomatologiche: il dolore compare sul lato esterno del ginocchio, tendenzialmente dopo una decina di minuti di corsa, dà fastidio soprattutto in salita ed in discesa, rende difficile scendere o salire le scale. L’unica differenza rispetto alla bandelletta ileo-tibiale è il fatto che il dolore si localizza leggermente più in basso, anche se quando fa molto male si irraggia a tutto il ginocchio. Se avete un dolore del genere potrebbe essere causato da una infiammazione conseguente alla ipermobilità di cui sopra. Andate da un ortopedico in gamba che ve la diagnostica subito.
Riassumendo, invece, le “lessons learned”:
- se fa male, non correre. Io ho insistito nelle due settimane dopo la storta, correndo anche sul dolore (anche se blando) e mi sono giocato mesi di preparazione precedente, due mezze a cui tenevo, ma soprattutto mesi di corse successive, di passione, di attività all’aria aperta, ecc.
- individuare un buon ortopedico, con esperienza nello sport, e andarci subito! No autodiagnosi!! Qui hanno dannatamente ragione: http://www.runningforum.it/viewtopic.php?f=29&t=33749
