SOSPESO TRA RAGIONE E SOGNO
Un mese e due giorni dopo la ri-partenza
Sospeso tra ragione e sogno: così mi sento da qualche giorno. Mi guardo molto più rilassato, consulto in modo meno compulsivo le tabelle, i tempi, i grafici. Certo, trascrivo sempre ogni cosa in modo preciso e metodico.
Oggi, però, mi sembrano numeri inutili, del tutto aridi, insufficienti a descrivere anche solo un singolo passo, una singola goccia di sudore, un rumore, una lieve brezza che ti sfiora tra un palazzo ed un altro o il primo raggio del sole che fa capolino tra le colline. Sono tutti attimi irripetibili, non torneranno mai più, non sarà mai più possibile ricostruire la combinazione di colori, odori, sensazioni: io stesso non sarò mai più com'ero stamattina o ieri.
Ho aperto, per curiosità, vecchi file. Anche lì solo numeri, tempi, distanze.
Forse miglorarsi significa arrivare al punto di non avere più alcun bisogno nè necessità di questi numeri ? è forse una lotta contro le dimensioni fisiche ? un (inutile) tentativo di liberarsi dalla gravità, dal peso ?
Continuo a sentire musica mentre corro, non so per quanto: mi dà ancora fastidio il risveglio della città. Ho notato che nel corso degli anni le persone escono sempre prima. Dieci anni fa prima delle sette non volava una mosca, solo i camion frigo della centrale del latte e dei supermercati solcavano incontrastati le vie - qualche volta azzardando manovre indicibili.
Oggi alle 06:45 è tutto un brusio di moto ed auto, tutti rumori che mi distraggono, che mi disturbano, perchè ?
Vorrei correre in un luogo indefinito, dentro una luce forte ma non accecante, immerso in un tepore piacevole, primaverile, nel silenzio, sentendo solo il mio respiro ed i miei passi sul terreno, lungo un mare calmo, verso un promontorio verde che si staglia in lontananza.
Ho letto questo aforisma di Seneca (per caso): "Le difficoltà rafforzano la mente, come la fatica rafforza il corpo".
Di certo possiamo invertire gli addendi: la fatica rafforza la mente ? oppure la fatica si può affrontare solo se la mente è forte ? la mente si può allenare come un muscolo ? qual'è il rapporto tra mente e corpo ?
Questa è una terra in larga parte inesplorata, è la terra in cui camminano coloro i quali ammiriamo più per le gesta fisiche che per quelle mentali,
sbagliando.
Il foglio di excel dice che ho conseguito 2/3 dell'obiettivo settimanale: ho corso due sessioni da 12,4 km con tempi dignitosi (tra 5'25" e 5'40"). Anche la bilancia è contenta: abbiamo apparentemente archiviato gli 81kg (80,9) e siamo in direzione degli 80, salteranno anche loro, prima o poi.
Capitolo Alimentazione (mi sono imposto di non usare più la parola "dieta"): il regime ipocalorico che ho seguito finora forse è troppo "duro" negli ultimi due giorni ho avuto qualche sintomo di stanchezza di troppo. Ho deciso di aumentare le calorie dei giorni di corsa in modo da compensare in larga misura le calorie spese (cosa che finora non facevo, cioè se spendevo 800 calorie, quel giorno erano 1600-1700 meno le 800 calorie della corsa).
Stamattina dopo la corsa ho fatto fatica a fare una colazione più sostanziosa - non avevo molta fame - oggi invece il pranzo è stato più corposo, nonostante ciò sono ancora "sotto" di 1100 calorie...
Questa storia dell'alimentazione sta diventando "intrigante" nel senso che più studio, più mi rendo conto che il PRIMO problema da affrontare è la corretta quantificazione delle calorie EFFETTIVAMENTE assunte nel corso della giornata.
Soprattutto per gli alimenti consumati fuori casa e non confezionati (per dire: il piatto di pasta in trattoria) è difficile poter stabilire con precisione le calorie, e si rischia di sbagliare anche di 100 che in una giornata da 1600-1800 calorie non è affatto poco.
In queste settimane sto
provando ad imparare a "quantificare" le calorie degli alimenti e credo che sia la cosa migliore che può succedere, perché si acquisisce una conoscenza che poi resta per il futuro e che aiuta nelle situazioni "problematiche" tipo quando si va a cena fuori o da amici e non si può pesare la pasta o chiedere tutti gli ingredienti...
Ecco saper scegliere, saper - anche - rinunciare ad un bicchiere di vino in più o a cibi poco sani, questo è un bagaglio di conoscenza molto prezioso.
Sentivo uno speech di Scott Jurek qualche giorno fa che diceva che oggi spendiamo per il cibo la metà di quello che spendevamo 10 anni fa ...altre riflessioni altre cose ci sarebbero da dire, ma ora è tardi, ne riparliamo.
Salut
A.
