Running Free, di Richard Askwith

[The Observer]

Ciao a tutti,

qualcuno per caso ha letto questo libro?

Ieri stavo per comprarlo ma essendo in viaggio e non avendo spazio in valigia ho preferito rinviare.

La filosofia del libro mi attira molto, e penso sia anche abbastanza comune su questo forum. In poche parole l'autore traccia un diario della sua ricerca di una personale liberazione dai condizionamenti del mercato, del cronometro e del contachilometri nella corsa. Askwith si chiede insomma come uscire dai limiti delle competizioni, dei km accumulati, etc. E' un'idea interessante e certamente condivisa da molti, ma non so come sia stata sviluppata. I commenti su Amazon.co.uk sono buoni, ma non entusiastici. Tra l'altro, non ha nulla a che vedere con la tecnica del freerunning, simile al parkour.

Se qualcuno lo ha letto, gli sarei grato se volesse dirmi che ne pensa. Sennò alla prossima occasione lo compro e vi dico.

BTW, l'autore ha scritto anche un altro volume sulla corsa, Feet in the Clouds, sulla corsa in montagna (fell-running). Ma una ricerca di "Askwith" sul forum non fornisce risultati.

[pippotek]

Non l'ho letto, da quello che scrivi direi che è un approccio esattamente all'opporto del mio. Molto vendibile peraltro, chi non si sente a suo agio sentendosi dire: "liberati dai condizionamenti", "tutto quello che fai è buono", ecc…? Io penso che andare a correre sia uno sbattimento, un impegno, senza un obiettivo è facile mollare. Comunque se decidi di comprarlo sarei contento di leggere una tua recensione. Ciao!

[mircuz]

Anche essere troppo condizionati da tempi è risultati può alla lunga indurre a mollare.
Certo che bei libri dedicati alla corsa è proprio difficile trovarli!
Scusate l'OT.

[pippotek]

È vero, per esempio si può essere portati a mollare quando ci si accorge che non solo non si migliora più, ma nonostante gli allenamenti si peggiora. È una situazione ottimamente descritta da Murakami. "Tra me e la corsa si era insaurata una molle stanchezza". Bellissimo secondo me, eppure quel libro a tanti non è piaciuto (io sono convinto molta colpa l'abbia il titolo italiano fuorviante).
Ritornando al libro in questione, penso che se Richard Askwith ha scritto un libro basato su un generico "corri libero dal Garmin-tiranno", non è che sia molto originale. A me la prima cosa che viene in mente è il jogger con cuffiette, felpa e snickers. Running Free da mercato, contachilometri e gare. Titolo furbetto, però.