La Mezza Maratona del Lago di Caldaro il giorno dopo: bilancio più che positivo per quella che, tradizionalmente, è la riapertura del calendario delle gare su strada in Alto Adige. L'organizzazione collaudatissima e il clima solitamente favorevole (quest'anno anche meglio del solito, con il sole che si alternava a nuvole), fanno di questa gara un appuntamento sempre molto gradito.
Quest'anno poi, essere stato accettato come pacer per 1h50' (insieme a @marcounpapachecorre) faceva aumentare ancor più le aspettative. Aspettative che, alla fine, sono state più che soddisfatte: fare il pacer è stato un vero piacere; molto bella la sensazione di essere d'aiuto a chi cerca di raggiungere i propri obiettivi, per un paio d'ore ci si sente responsabili della riuscita di una corsa per la quale, magari, ci si è preparati per lungo tempo. Sapere di avere contribuito, anche un minimo, è motivo di orgoglio.
Per una volta tanto non farò la classica analisi Pro vs Contro, perchè personalmente, la giornata di ieri di contro proprio non ne ha avuti! Limitandoci quindi ai "Super Pro", diciamo che i punti di forza di questa 12° edizione sono stati:
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Il pacco gara, che definire ricco vuol dire essere offensivi: due capi tecnici (calzini + fascetta), cose buone da mangiare e bere (mele, jogurt, crunchies proteici al cioccolato, barrettine ai cereali, mezzo litro di sali), più la giusta dose di depliant pubblicitari. Del resto, non è un mistero che, quando dietro la gara c'è uno sponsor potente come Sportler, si vede, c'è poco da fare;
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la medaglia: a colori, massiccia, con un nastrino curato. Meglio - e non di poco - di molte medaglie da maratona;
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la festa: io ci ho passato il pomeriggio con la famiglia: le bambine si sono fatte dipingere il viso, hanno giocato in sicurezza e tranquillità sul prato, abbiamo mangiato salsicce e bevuto birrette a prezzo quasi giusto (il "piatto di Caldaro" a 10 euro era un filino caro, a 8 sarebbe stato perfetto). Diciamo che abbiamo contribuito alle casse delle associazioni che hanno prestato volontariato, quindi bene ugualmente.
Tra i "Normal Pro", invece mettiamo:
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il tracciato, che è sempre piacevole, con una prima parte veloce e una seconda di saliscendi non facilissimi (ho visto più d'uno sottovalutare quel paio di km di rampetta sulla sponda orientale);
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i ristori/i volontari: classici ma frequenti, ben riforniti, attenti, insomma, proprio giusti per una mezza;
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i pacer: tanti e di tante fasce orarie: io ho corso per l'1h50' e penso di averlo fatto bene, senza troppi tira-e-molla e chiudendo la gara in 1h50'35" (ma dopo avere accompagnato al traguardo anche gli ultimi del mio gruppetto); ho sentito più d'uno avere qualche rimostranza su quelli dell'1h40', ma dopo aver fatto l'esperienza del pacer ho capito che non sempre è facile essere costanti come metronomi. Degli altri pacer, non so. Comunque una mezza "provinciale" con pacer che vanno dall'1h30' in su già merita rispetto;
- l'expo, al quale quest'anno mancavano un paio di stand interessanti presenti in precedenza (p.es. lo stand Brooks o lo stand Compressport), ma insomma, direi accettabile, sicuramente meglio (giusto per citare la mia ultima esperienza) di quello della Piave Marathon.
In sintesi, quindi, una bella domenica di corsa e divertimento, con il meteo che ci ha graziato per tutto il giorno. Cosa volere di più?
