Cosa mi dice il mio corpo?

[met1]

Ciao a tutti!

Ferma da agosto causa microfrattura da stress all'osso pubico (stavo preparando la terza mezzamaratona del 2016...), ho passato l'autunno/inverno a riposare, nuotare, fare laserterapia e terapia osteopatica, eseguire esercizi di ginnastica in casa e poi, piano piano, tornare a camminare senza stampella e con sempre maggiore sicurezza...

Il freddo dell'inverno alle mie latitudini mi ha aiutato a non soffrire più di tanto il fermo obbligato... ma ora ... le temperature miti, gli uccellini che cantano, la luce al mattino... cavoli, lo sentite anche voi??? È quasi primavera! E io.... ho tanta voglia di correre!!!

Com'è che dicevo a dicembre? "In fondo, anche nuotare non è male!!"??... e cercavo pure di convincermi! Ma de ché!!! Nuotare è un palliativo... io voglio tornare a correre, correre!!!

Ho concluso le terapie laser un mese fa (esaurito il budget!), continuo con la ginnastica di rinforzo consigliata dal fisioterapista... Ho ripreso con la camminata veloce alternandola alla corsa (finora al massimo 2 km correndo...)... sento un po' di fastidio ma non mi so regolare: è fastidio "buono" (risveglio cellulare) o "cattivo" (invito allo stop del mio corpo)?? Come faccio a riconoscerlo?

Io non sono mai stata sportiva... correvo da qualche anno solo perché ho scoperto che è un ottimo antistress e antidepressivo... quindi il mio corpo lo ascolto ma a volte non so interpretarlo... Mi consigliate???

[gian_dil]

credo sia una sensazione comune a chi esce da un (più o meno grave) infortunio. Mi è capitato uscendo dalla Fascite Plantare, ed ora da un non ben specificato risentimento al polpaccio. Ad ogni piccola fitta o fastidio che sia si ha la paura di aver forzato i tempi o di non esserne usciti del tutto....con "l'incubo" di poter rientrare nel periodo di stop. Forse l'unico consiglio è quello di far riabituare il corpo a piccoli step, far metabolizzare a muscoli e tendini l'attività che fai adesso, prima di passare allo step successivo (anche se da dentro vorresti correre a lungo e veloce come prima...subito)

[pippotek]

Io mi regolo seguendo le indicazioni di R. Albanesi: se il fastidio la volta successiva che vai a correre è aumentato è meglio se lo interpreti come un invito allo stop. Se è diminuito, anche leggermente, oppure "va in giro", non è localizzato in un esatto punto, corri, naturalmente senza forzare, incrementa il chilometraggio poco per volta. Per contro, un dolore che impedisca la corsa abituale, per velocità e/o stile, è sempre un infortunio da curare.