Ho da sottoporvi una bella domanda che da un po mi gira per la cabeza: dato che tutti i week and vado in montagna a godermi un po di sano e divertente alpinismo volevo sapere come potrei unire gli allenamenti di corsa alle uscite del fine settimana? Quando non vado via corro 3\4 volte a settimana non di meno, ma quando ho in programma un ascensione di 2 giorni mi riduco drasticamente a correre solo 2 al massimo tre volte a settimana e questo si protrae anche per la settimana seguente dato l'acido lattico prodotto in montagna ci mette un po a essere smaltito, la mia " paura" è quella di perdere allenamento riducendo gli allenamenti a solo 2 settimanali da 4, però non posso nemmeno correre il rischio di avere le gambe dure e\o affaticate durante l'ascensione che fare???? mi date un consiglio grazie !!!
L'alpinista è un inquieto inguaribile: si continua a salire e non si raggiunge mai la meta. Forse è anche questo che affascina: si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai.
Come in tutte le cose ci vuole a mio avviso misura: se vuoi fare gite alpinistiche impegnative non potrai dedicarti alla corsa come se invece non ne facessi.
Anche per una questione tempo, perchè spesso il week end è l'occasione giusta per inserire qualche bell'allenamento.
Vedi l'uscita alpinistica come un esercizio anche per la corsa, in effetti lo è, è potenziamento muscolare. Durante la settimana (parere personale passabile di ogni obiezione) magari lavora un pochino di più sulla brillantezza perchè inevitabilmente la montagna tenderà a rinforzarti ma anche ad imballarti e farti perdere reattività.
If you touch me
You'll understand what happiness is
Now and forever ha scritto:Come in tutte le cose ci vuole a mio avviso misura: se vuoi fare gite alpinistiche impegnative non potrai dedicarti alla corsa come se invece non ne facessi.
Anche per una questione tempo, perchè spesso il week end è l'occasione giusta per inserire qualche bell'allenamento.
Vedi l'uscita alpinistica come un esercizio anche per la corsa, in effetti lo è, è potenziamento muscolare. Durante la settimana (parere personale passabile di ogni obiezione) magari lavora un pochino di più sulla brillantezza perchè inevitabilmente la montagna tenderà a rinforzarti ma anche ad imballarti e farti perdere reattività.
ok però io uso la corsa come allenamento per fiato e gambe per cui non devo curare di più la parte della resistenza rispetto a quella della velocità???
L'alpinista è un inquieto inguaribile: si continua a salire e non si raggiunge mai la meta. Forse è anche questo che affascina: si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai.
Bisognerebbe vedere cosa intendi per sano e divertente alpinismo e come sono le ascensioni che fai.
Dubito che i problemi post ascensione siano dovuti all'acido lattico comunque.
Sarebbe anche importante sapere quali sono i tuoi obiettivi (ti alleni in settimana per andare in montagna o vai in montagna perché ti piace ma vuoi migliorare nella corsa?)
Non occorre guardare per vedere lontano.
Reivindico absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopìa y al romanticismo...
teomat ha scritto:Bisognerebbe vedere cosa intendi per sano e divertente alpinismo e come sono le ascensioni che fai.
Dubito che i problemi post ascensione siano dovuti all'acido lattico comunque.
Sarebbe anche importante sapere quali sono i tuoi obiettivi (ti alleni in settimana per andare in montagna o vai in montagna perché ti piace ma vuoi migliorare nella corsa?)
Ho iniziato a correre per fare fiato e per non avere debiti di ossigeno in montagna poi mi sono appassionato e non mi dispiacerebbe fare la mezza maratona che fanno qui a piacenza ( per battere il mio "vecchio " prof di filosofia), parlando di sano e divertente alpinismo mi riferisco a uscite che comportano massimo 1000 -1300 m di dislivello giornaliero su ghiacciao\ sentieri o in verticale, nulla di particolarmente difficile insomma normale routine alpinistica, a che imputeresti i problemi di gambe dure ??? Io ho pensato all'acido lattico per il semplice motivo che mi sembrava quello più banale
L'alpinista è un inquieto inguaribile: si continua a salire e non si raggiunge mai la meta. Forse è anche questo che affascina: si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai.
Io faccio un pò la tua vita, 3/4 allenamenti, alpinismo fino anche 2000 m in giornata, sabato siamo alla Plem in Adamello, circa 1600m di d+ e ho le gambe durette.
Secondo me da profano del corpo umano i fattori che entrano in campo sono molti, le ore passate in piedi, muscoli utilizzati in modo diverso, zaino pesante.
In salita su ghiacciaio utilizzi il passo alternato? (non ricordo esattamente come si chiama la tecnica).
sbarbi ha scritto:Io faccio un pò la tua vita, 3/4 allenamenti, alpinismo fino anche 2000 m in giornata, sabato siamo alla Plem in Adamello, circa 1600m di d+ e ho le gambe durette.
Secondo me da profano del corpo umano i fattori che entrano in campo sono molti, le ore passate in piedi, muscoli utilizzati in modo diverso, zaino pesante.
In salita su ghiacciaio utilizzi il passo alternato? (non ricordo esattamente come si chiama la tecnica).
intendi il passo incrociato??? cmq dipende dalla pendenza domenica ero anch'io nella zona dell'adamello!!! in effetti lo zaino pesante ti massacra, tutta colpa della ferraglia , il problema è il tempo ultimamente la settimana mi sempre più corta mentre finchè andavo a scuola non passava più !!!! Cmq alla fine oggi vado a correre per sciogliere un po le gambe farò 30 min lenti e vediamo domani come son messo anche perchè sabato avrei in previsione di andare a fare il Cevedale...
L'alpinista è un inquieto inguaribile: si continua a salire e non si raggiunge mai la meta. Forse è anche questo che affascina: si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai.
Ventudux ha scritto:scusate tutti il piccolo OT che apro e chiudo subito :
@runner: quando fanno la mezza a Piacenza??
... ...
Il 6 Marzo...
L'alpinista è un inquieto inguaribile: si continua a salire e non si raggiunge mai la meta. Forse è anche questo che affascina: si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai.