


Poi, prima di ripartire per un ulteriore breve periodo di ferie, inauguro questo argomento che vuole essere l'allegro contenitore degli infortuni,disguidi, sfighe capitate durante le ferie, rigorosamente in stile Ragionier Fantozzi.
Naturalmente do il via con la mia esperienza.
Carinzia 2010
La location (mi scuso per la parolaccia) l'ha scelta mia moglie, santa donna, che è stata irrimediabilmente contagiata dal virus della corsa (seguirà un approfondimento sul tema) ed ha pensato di portare me e mia figlia più piccola nel paradiso austriaco del running, confidando di lasciar correre me, corricchiare ogni tanto lei, e far sguazzare Camilla (8 anni) in qualche laghetto balneabile di cui è piena la Carinzia.
Giunti sul posto il 10/8 (dopo aver attraversato terre rese famose dalle gesta dei vari Fatdaddy, Ing, Heidi ecc.ecc..) ho constatato che effettivamente il posto era l'ideale: clima eccezionale, altitudine 500 m, percorsi/ciclabili circolari di tutte le lunghezze, perfettamente segnalati, che si snodavano attorno a laghetti, in mezzo ai boschi, lungo i prati.
Uno spettacolo.
Spettacolare anche la mia bronchite/tracheite che mi ha impedito, per i primi 5-6 giorni, anche soltanto di allacciarmi le scarpette. La malattia, infine, viene vinta con massiccia dose di antibiotici.(consigliatissimo poi riprendere a correre, appena guarito, seguendo la tabella di Albanesi pre maratona...).
Entusiasta per il primo giorno di allenamento, riesco finalmente a dedicarmi con l'umore giusto alla mia piccola,


Sfruttato a fondo l'eccezionale sistema sanitario nazionale austriaco (ambulanza, operazione, visite di controllo ecc.) io e mia moglie decidiamo di rimanere in loco, alternandoci nel non semplicissimo tentativo di evitare che una vivacissima bambina di 8 anni, in vacanza, ingessata, tenti di fare il bagno, di giocare a rugby, di rotolarsi nel fango.
Quando, barattando la dispensa dai compiti delle vacanze con un comportamento idoneo al suo stato, riusciamo a ricostruirla psicologicamente, un calabrone pensa bene di infierire, pungendola sulla mano sana.

Lei incomincia a meditare un sollecito quanto benefico rientro in Patria, ma tiene duro.
Il giorno successivo la convinciamo a rimanere ancora lì, e come premio la portiamo a vedere i cavalli. Giunti sul posto, dopo una scarpinata di 5 kilometri, ed ormai in vista dei cavalli, una rondine pensa bene di defecare sulla mano di Camilla, nell'unico punto scoperto dal gesso.
Dopo un attimo di sbigottimento, una volta svanita l'infantile speranza che da dietro un cespuglio compaia qualcuno con lo striscione "SEI SU SCHERZI A PARTE" Camilla crolla, ed ha una crisi di pianto sproporzionata all'evento, ma giustificabile sulla scorta degli eventi degli ultimi giorni.

Io e mia moglie capiamo che non è saggio continuare a sfidare la sorte e, impagliati i tondi (come si dice da queste parti) facciamo rotta, convinti, verso il paesello.
E rieccomi qui, nella umida, afosa, accogliente pianura padana.

Spero che a voi sia andata meglio.