Rotterdam Marathon (NL) - 16/04/2023

[madmanbb]

Hanno aperto oggi le iscrizioni e hanno già superato i primi 3000 iscritti!
Bella, veloce e molto seguita.

[madmanbb]

aggiornamento, superato pure il secondo step di 6000 concorrenti, con questo ritmo sarà a breve sold out

[Moran]

Eccomi a scrivere il resoconto di questa maratona.
Quest'anno volevo tentare Boston, dove i miei amici che ci vivono mi incitano da anni ad andare. Senonché, essendo i miei tempi lontanissimi da quelli necessari per la qualifica, mi ero deciso a sottostare al ricatto di qualche tour operator, e avevo rotto il salvadanaio, pronto a sborsare quanto necessario. Ma nemmeno a queste condizioni sono riuscito a trovare posto.
Prendendo in esame le alternative per lo stesso weekend, Rotterdam era quella che più mi tentava: sulla carta è piatta, veloce, in un paese interessante dove per di più ero stato l'ultima volta 35 anni fa, quando ancora Gullit e Van Basten trionfavano agli Europei di calcio. Quindi mi sono iscritto e il 2 gennaio ho iniziato il percorso di 15 settimane verso il ritorno alla distanza dei 42,195 dopo sei anni dall'ultima volta, con tre anni di stop per infortunio nel mezzo.
In altre sezioni del forum ho scritto delle difficoltà di una preparazione tribolata e insufficiente. I miei tempi sulla mezza e nei test dicevano che le 4 ore erano quantomeno possibili, e tutti gli allenamenti impostati in base a questi tempi sono andati bene (dopo le prime 3 settimane nelle quali ho patito in maniera assurda un calo di forma dopo una donazione di sangue), tutti tranne i più importanti, cioè i lunghi. Per un motivo o per l'altro non sono riuscito a fare una quantità di lunghi decenti, non so se per mancanza di motivazione o per l'età che ormai non è più verde e influisce specialmente dopo che si superano le due ore e mezza. Sta di fatto che sono riuscito a portare a termine solo un 30, un 25 e un bigiornaliero da 15+15. Ampiamente insufficienti.
Tempo fa lessi in un libro questa frase sulla navigazione a vela: "Sul mare puoi fare tutto attenendoti scrupolosamente alle regole, e il mare ti ucciderà ugualmente". La stessa cosa si può dire della Regina. Sappiamo tutti che se ti avvicini a lei senza rispetto e senza preparazione ti stroncherà. Eppure, puoi fare tutto attenendoti scrupolosamente alle regole, preparare un piano gara moderato e rispettoso, senza velleità di tempo, puntando soltanto a finirla dignitosamente, e la Regina ti stroncherà ugualmente. E così è stato per me, ma ne parlerò più avanti.
Arrivo il sabato con volo diretto per Amsterdam, raggiungere Rotterdam è comodissimo, treno diretto dall'aeroporto che in 25 minuti ti porta in stazione centrale. Ci metto un po' di più ad arrivare in albergo perché il viale principale dove si trova l'arrivo, il Coolsingel, è chiuso per la gara non competitiva e la kids run del sabato pomeriggio. Maledetti runner, sempre in mezzo ai piedi. L'expo è a due passi dall'arrivo, l'organizzazione è buona; ritiro il pettorale in pochi minuti, la maglietta (bellina, marca Hoka che è lo sponsor, e della taglia giusta) in un attimo. Nella busta ci sono anche tutte le spille necessarie (i pettorali sono due, uno davanti e uno da mettere obbligatoriamente sulla schiena). L'expo non è niente di che, i soliti negozianti, molte marche di integratori tra i quali alcune mai sentite. La cosa più interessante forse è lo stand della Hoka che offre la possibilità di testare i loro nuovi modello sul tapis roulant.
Cena in ristorante italiano con un risotto decente per fare il carbo load. Il clima del sabato è stato perfetto, 12-14° soleggiati, con poche nuvole e un filo di vento freddo. Purtroppo il tutto cambia durante la notte, la mattina piove e la temperatura allo start è di 8°, che non sarebbe un problema, con forte vento da nord, che invece lo è. Opto quindi per mettere l'antivento Gore sopra una maglia leggera, considerando anche quale è il mio piano gara.
Per portarla a termine decentemente ho infatti intenzione di fare i primi 10 km a un passo molto tranquillo, intorno ai 5'52"-5'53", poco più lento della mia CL, e poi alternare 1'20" di cammino e 2 km di corsa intorno ai 5'45"-5'48". Strategia provata in un lungo e che ha funzionato bene, quindi avevo buone speranze che, tenendo conto di qualche calo inevitabile dal 30°-32° in poi, mi portasse al traguardo in un tempo fra le 4h15' e le 4'20'.
Alle 10 si prende il via, in sono in wave 3 (su 5) avendo ottimisticamente dichiarato come obiettivo al momento dell'iscrizione, mesi fa, 3h59', e per noi lo sparo è alle 10:15. Il percorso parte subito con l'attraversamento del fiume verso sud sul ponte Erasmus, il simbolo di Rotterdam, un capolavoro architettonico riprodotto anche sulla medaglia della gara. Sul ponte siamo solo noi runner, ma appena scendiamo dall'altra parte scoppia il tifo caloroso ed entusiasta. Ed è un bene, perché questi primi 4-5 km sono i più brutti della corsa, su un anonimo vialone che va in direzione sud. L'unico pregio è che è molto largo e la massa enorme dei runner (siamo 17.000 per la mara, più un numero imprecisato di altri che corrono la staffetta, 4 frazioni) ha spazio per correre. Svoltiamo poi verso ovest in una zona residenziale con strade più strette ma con molto più verde, qui il percorso è bello e si corre volentieri. Sto tenendo il ritmo prefissato, giro a 5'52" senza problemi, con sensazioni quasi da jogging e va benissimo. La strada si snoda poi dentro un parco e su una lunga ciclabile in riva a un canale. Percorso con tutti i km segnati alla perfezione, con cartelli arancioni ben visibili e striscia gialla dipinta sulla strada. Ai 10 km transito in 58'40", perfettamente secondo i piani, e inizio con i tratti di recupero al passo. Da qui in poi in fondo si tratta di fare solo 15 ripetute da 2 km a un passo poco più veloce della CL, con quasi un minuto e mezzo di recupero, che ci vuole?
Va tutto alla perfezione per le prime 5 o 6 ripetute, corro a 5'45" senza grande affanno e mi sposto sul margine erboso per camminare, lasciando strada a chi prosegue con il suo passo. Passo ai 20 km e la media è scesa solo a 5'56" e spiccioli, finora sono molto regolare. Transito alla mezza in 2h05'49". Dopo il 23° inizio a sentire un po' di stanchezza, la media di corsa nella 7a ripetuta scende a 5'57", ma me lo aspettavo e ci sta. Sono poco oltre il 25°, passato in 2h29'30". Intanto dopo un lungo giro tra viali e parchi della zona sud il percorso ci riporta a nord verso il fiume e in direzione del ponte. E proprio sul ponte iniziano i problemi. Decido di prolungare un po' il tratto di cammino per fare la salita del ponte e risparmiare energie, quando arrivo in cima dove spiana riprendo a correre e di colpo mi assalgono i crampi. Sopratutto al polpaccio destro, ma anche al sinistro. Provo a rallentare, ad accorciare il passo: niente da fare. Va detto che proprio qui il vento soffia più freddo, e sento la pelle d'oca sulle gambe. Vado avanti, un po' corricchiando, un po' camminando, e moltissimo imprecando, mi avvicino al 28° dove si svolta sul viale chiamato Blaak, che ci porterà verso un grande parco del quale faremo il giro per poi ritornare sullo stesso viale verso l'arrivo, poco distante da qui. Intanto però non riesco più a correre, appena inizio nel giro di qualche decina di metri tornano i crampi, uno così doloroso da togliere il fiato. Mi si crea una depressione sul polpaccio, roba mai vista né provata. Tutti mi incitano a riprendere a correre, storpiando il nome sul pettorale con la pronuncia all'olandese, quasi mi dispiace anche per loro, ma proprio non ce la faccio.
Sono depresso e a questo punto penso al ritiro: correre anche a ritmo di jogging è una cosa, trascinarsi un'altra. È il 30° km e il mio albergo è a 300 metri da qui, potrei scavalcare e in 6 o 7 minuti essere sotto la doccia: tra l'altro qui a nord del fiume fa molto più freddo, e camminare da sudato non è piacevole, anche se la veterana WS Gore fa il suo dovere. Se avessi avuto con me la chiave elettronica della stanza credo che mi sarei ritirato. Ma la chiave è nella borsa al deposito bagagli, dall'altre parte dell'arrivo, a quasi 3 km da qui. Penso alle rotture di scatole e alle fatiche affrontate nella preparazione, e decido di andare a prendermi la medaglia, anche a costo di finire sopra le 5 ore (mancano 12 km, sono passato al 30° in 3h07'). Azzero tutti i segmenti sul Garmin e mi metto a camminare di buon passo. Mi sorpassa gente che corricchia così piano che quasi riesco a stargli dietro camminando. Il panorama mi riconcilia un po' con la gara, siamo nel parco e percorriamo un grande anello che gira tutto intorno, fra alberi e prati. Ogni tanto provo ad azzardare qualche passo di corsa, e al 34° i polpacci decidono di lasciarmi in pace. Riesco a corricchiare poco sopra i 6'/km, e penso che ormai posso finirla decentemente. Corro fino al 36°, poi alterno di nuovo corsa e camminata, la stanchezza si fa sentire e di nuovo qualche accenno di crampo, più leggero. Usciamo dal parco al 39° e il tifo si fa assordante. Gli ultimi km sono percorsi tra la folla che invade in parte anche la strada, sembra di essere in una tappa alpina del Tour o del Giro. Ricomincio a correre di fila al 41°, giriamo sul viale del Coolsingel, a un 700 metri si vede l'arrivo davanti al municipio, i crampi tornano a farsi sentire ma stavolta li ignoro e corro fino al traguardo. Finisco in 4h39'59", un netto fallimento sotto certi aspetti ma un buon risultato almeno dal punto di vista della volontà di non mollare.
Mi aspettavo un calo e anche crampi dopo il 30° (a Padova quando feci il PB mi capitarono verso il 38°, anche lì per via di non abbastanza lunghi nella preparazione, ma fu roba da poco e passeggera). Non mi aspettavo problemi così presto, specie quando ancora praticamente non avevo segni di stanchezza e stavo viaggiando bene. Una possibile causa potrebbe essere la disidtratazione, ma avevo bevuto abbondantemente a colazione e preso un bicchiere d'acqua a tutti i ristori ogni 5 km. Niente sali, ma con una temperatura che ha toccato al massimo i 10° sul finire della gara e cielo completamente nuvoloso non credo il caldo sia stato un fattore, anche tenendo conto del fatto che ero ben coperto. Comunque poco importa, la Regina mi ha impartito una buona lezione, è la prima volta che non riesco a fare quello che avevo programmato e anche dai fallimenti si impara. Ci riproverò, con più preparazione e più cautela.
Rotterdam è stata una sorpresa piacevole. Molto diversa da Amsterdam, il centro storico ha sofferto molto i danni della seconda guerra mondiale ed è praticamente tutto moderno, fatto di grattacieli modernissimi e di zone pedonali con molti edifici bassi e moderni, pieni di bar, ristoranti e locali. La gara è da promuovere, ben organizzata, con un percorso adatto a fare buoni tempi (dislivello totale 162 metri, praticamente tutti suddivisi tra l'Erasmus bridge andata e ritorno, un paio di cavalcavia e una leggera salitella nel giro del parco finale) e con un tifo caloroso. Unica pecca, il varco per l'ingresso in griglia molto stretto e gli accompagnatori che entravano per salutare i runner fin dentro la griglia, tornando poi indietro e ostruendo l'ingresso di noi runner. Per il resto buoni ristori, bella maglietta e bella medaglia, la migliore fra quelle che ho collezionato fino ad oggi.

[fujiko]

Complimenti Moran, non facile non mollare.

[Moran]

Grazie.

[cidue]

Bravissimo @Moran per aver portato a casa la medaglia ed essere tornato a sfidare la "Regina".E' proprio vero che puoi fare tutto quello che prevede un'ottima "tabella", ma ... ci sono tanti ma. Vedrai che con il passare dei giorni apprezzerai ancora di più la tua prova.
Applausi!