Non credo di essere l'unico tapino a dover gestire sta roba, quindi penso che sia utile la presenza di uno spazio dove confrontarsi, condividere esperienze e... sfogarsi
Comincio col dare un consiglio appreso su un errore che ho fatto sulla mia pelle. Se ad un certo punto vi viene diagnosticato il problema, non ignoratelo che da solo non passa.
I primi attacchi svaniscono rapidamente ma poi tornano. Trattate il problema, e prima lo trattate più occasioni vi risparmiate di patire dolori anche molto seccanti.
Non vivete questo stato di malattia come una colpa o mancanza, di fatto "ci si nasce" e non ci si ammala per cattive abitudini come si pensava un tempo.
La malattia per mia esperienza riesce ad essere molto complessa ed anche molto soggettiva.
Un paio di riflessioni che immagino contestualizzabili alla corsa, ma che vengono esclusivamente da un mio 2+2 combinando le diverse informazioni che ho raccolto nel tempo, non da un parere di un medico:
- le linee guida che mi sono state fornite considerano il digiuno problematico. Se siete affetti dal problema ed avete l'abitudine di correre a digiuno, il mio parere è farci una bella ripensata. Io mi sono arrischiato per le corse domenicali invernali mattutine di quest'anno, non è successo niente ma con un pelino di cultura in più che mi son fatto negli ultimi mesi ho deciso che è una pratica che non arrischio più
- Il fruttosio è considerato problematico. Se fate integrazione durante la pratica sportiva, consiglio di valutare la questione. Personalmente finora l'ho gestita evitando completamente di prendere integrazione di zuccheri prima, durante e dopo la pratica, visto che le distanze ridotte ancora lo hanno consentito, ora che ho allungato voglio provare a "rischiarmi" le sole maltodestrine; attenzione anche ad altre tipologie di integratori, ho raccolto isolate esperienze spiacevoli con quelli contenenti niacina
- Lo stress fisico può essere il trigger per un attacco. Purtroppo in questi giorni sono appunto sotto questa condizione. Ho trascurato alcuni segnali, ho esagerato ed eccoci qua ad aprir topic invece che correre
Magari è possibile che un runner iperuricemico comunque riesca a smaltire correttamente un gel con fruttosio o una corsa di solo un paio d'ore a digiuno, ma son scommesse che si fanno contro la propria salute, e bisogna sempre considerare che altri fattori come stress delle articolazioni, stress mentale e disidratazione pure loro giocano per la gotta, ed un runner a combinarli tutti ci mette un attimo.
Sulla questione alimentare per la gestione della gotta nel corso degli ultimi due anni ho raccolto e sviluppato un sacco di riflessioni, la conclusione finale è... che è un casino.

C'è tantissima contraddizione, ho contato almeno tre "modelli" diversi (attenzione alle purine vs attenzione prevalentemente al sovrappeso vs prendi l'allopurinolo e magna come te pare).
Il discorso è lungo ma se volete racconto come la gestisco io (penso con buoni risultati), e mi piacerebbe molto sapere come la gestite voi.