Per quanto riguarda il basare gli allenamenti su tempo o distanza, io mi regolo secondo l'idea che la fisiologia risponde a stimoli in base alla loro durata. Un mitocondrio, per dire, non sa quanti km fai ma "sa" che se è "stressato" per più di un'ora (sempre per fare un esempio), deve crescere.
Tutte le virgolette che ho usato danno un'idea della mia difficoltà di semplificare il concetto

Per questo, IMHO, se lo scopo è stimolare un adattamento fisiologico, ha senso farlo a tempo.
Ad esempio è provato che la VO2max cresce maggiormente quando il fisico è sottoposto ad un determinato sforzo che è sostenibile per 6-8 minuti: gli intervalli più utili sono quindi quelli che riescono a mantenere il fisico più a lungo possibile a quel livello di sforzo ed in genere tutti consigliano intervalli tra i 3 ed i 5 minuti a quello sforzo con pari recupero attivo perché ci vuole circa un minuto perché il corpo percepisca lo stress (es. per far salire la FC) . Fin qui tutto facile: fisiologia e tempo.
Questo genere di allenamento è comunque anche facile da trasformare in distanze: sono le popolari ripetute da 800m - 1 miglio che facciamo tutti e siamo liberi di scegliere quale metodo di misurazione usare in base alla convenienza: su un rettilineo all'aperto personalmente preferisco tempo/passo GPS, in pista senz'altro distanza/cronometro.
Poi però esiste anche un protocollo testato e funzionante che prevede intervalli di 30" a quello sforzo con recupero poco più facile; qui, oltre alla fisiologia entra in gioco anche la psicologia perché gli intervalli di 30" sono più facili da sopportare ed il recupero breve e veloce consente di riportare lo stress a livello giusto in pochi secondi. Questo allenamento è più difficile da trasformare in distanze: può essere un fartlek da lampione a lampione oppure in pista rettilinei quasi a palla e curve allegre...
Detto questo, le gare sono (quasi tutte) misurate sulla distanza per cui, soprattutto in fase di rifinitura, è utile inserire alcuni allenamenti (al limite da considerare test) basati sulla distanza: per fare un 10k è utile fare un 3x3000 e per arrivarci è utile fare cose tipo 6x1500 o 2x3k+2x1k (sono solo esempi).
Tutto questo pappone per ribadire sostanzialmente quello che dice EvaK: c'è una logica in un piano di allenamento e o te lo fai da solo o ti affidi. La differenza tra seguire una tabella scaricata da internet ed avere un allenatore è (si spera) che il piano è adattato alle tue specifiche esigenze e che l'allenatore è in grado di spiegarti il perché di ogni allenamento (se lo vuoi proprio sapere).