Doriano ha scritto:
curiosità: come hai impostato il passo? sei per caso partito/a un po' troppo forte?
Caro Doriano, prendo il tuo intervento come spunto perché, onestamente, non sono mai stato convinto di alcuni concetti (che vengano applicati al "
moribondo" o ad altre distanze cambia poco).
C'è una buona parte di persone convinte che per sconfiggere il
moribondo bisogna tenere una andatura di 6/Km; discorso matematicamente ineccepibile ma, concretamente, poco attuabile.
In dieci chilometri o in un ora di corsa può accadere di tutto (bisogna pure vedere il tipo di percorso, non è detto che sia totalmente pianeggiante...) : da momenti di crisi a sezioni del percorso particolarmente impegnative, da fasi di debolezza a fasi fin troppo dinamiche e veloci.
A mio parere il tenere i 6/Km come andatura regolare è troppo poco per raggiungere lo scopo finale; ci saranno sempre dei chilometri in cui si fa 06:30/Km o 06:15/Km e allora, per compensare il ritardo sulla tabella di marcia, devi correre dei chilometri a 05:30 o 05:45 e non è affatto detto che la persona sia in grado di tenere queste andature (a maggior ragione se questi cambi passo devono essere fatti negli ultimi 3 Km).
In linea generale si parte riposati e si arriva stanchi e aumentare il passo negli ultimi chilometri implica, in un modo o in un altro, andare ben sotto i 6...
Quello che sto cercando di mettere in evidenza è il fatto che, se si vuole tentare realmente di raggiungere questo obiettivo, bisogna essere in grado di tenere una andatura (d'accordo con il fiatone ma senza andare mai al limite) sotto ai 6 (diciamo 05:45?) in modo tale che se dovesse subentrare una crisi per un paio di chilometri, tutto sommato l'individuo sarebbe (potenzialmente) in grado di annullare il ritardo.
Il partire forte o piano, spesso, è anche frutto di tattica/strategia: la storia dell'Atletica c'insegna che ci sono stati mezzofondisti/fondisti in grado di lasciare tutti all'ottavo chilometro e andarsene da soli al traguardo e atleti che, se non iniziavano a prendere un forte vantaggio nei primi 6-7 Km, negli ultimi 2 rischiavano seriamente di perdere la vittoria.
Ecco quindi che, secondo me (che sono un
moribondo totale

), la tattica del partire piano per arrivare forte è strettamente dipendente dalle capacità psicofisiche dell'individuo: negli ultimi due chilometri avrà il fiato, pur essendo partito piano (ossia con una andatura superiore ai 6/Km), di andare a 5:30 o anche più velocemente?
Potrebbe anch'essere che finché la fatica non fa capolino potrà fare i primi 7 Km a 5:30 e poi negli ultimi 3 stringerà i denti come potrà e cercherà di chiudere entro l'ora non superando mai i 6:30/Km.
In sostanza, credo, che tenere i 6/Km (p.e. fare i 5 Km in 30 netti) non implica avere la sicurezza di sconfiggere il
moribondo.
Ci vuole un minimo di margine per assicurarsi il raggiungimento dell'obiettivo...o sbaglio?