Una storia di running
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- Mezzofondista
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Una storia di running
Non sono mai stato un grande atleta. Anzi, diciamocela tutta, in realtà sono sempre stato un gran pippone.
Durante le scuole elementari ero quello che arrivava tra gli ultimi ai "giochi della gioventù" (ma che fine hanno fatto poi?).
Arrivato alle medie e poi alle superiori, partecipavo alle partite di basket della squadretta del mio paese: io ero quello che quando segnava 4 punti (=due canestri), era contento perchè era convinto di aver fatto una "gran partita".
La sera si invitavano poi i vicini ed i parenti e si faceva una grande festa che manco ai mondiali.
Poi è arrivata l'università, e tra fatiche, sudori e buone dosi di maalox, sono arrivati anche i primi anni lavorativi, il matrimonio ed il primo figlio.
Pur riconoscendo a me stesso di essere sempre il solito pippone, mi ritrovo ad organizzare le partite di calcetto a 5 con i soliti quattro amici sgangherati di sempre.
Ore 21 al palazzetto, ore 22.30 in birreria. Oddio, a dirla tutta c'era sempre qualcuno che dalla birreria passava anche prima del palazzetto, ma questa è un'altra storia.
Non credo esista uno sport più estremo del calcetto a 5.
Paracadutismo, parapendio, alpinismo, subacquea, downhill, motociclismo... nulla in confronto alla pericolosità del calcetto a 5.
Metti insieme 10 amici scarsissimi, che passano 10 ore seduti alla scrivania con davanti un computer.
Ecco, vestili di tutto punto e fai due squadre... li trasformerai in gladiatori assetati di sangue della peggior specie.
A nulla servirà leccarsi le ferite, almeno fino al venerdì successivo, quando lo spettacolo continuerà a ripetersi identico per tutti i venerdì dell'anno.
Del calcio tutto sommato non ce ne frega nulla. L'importante è l'appuntamento in birreria subito dopo la partita.
Ah... quanto è buona la birra dopo le mazzate... e se hai le caviglie rotte ed i legamenti andati sarà ancora più gustosa.
Roba da matti!
Superati poi i 30 anni, l'arrivo del secondo figlio, 15 kg in più, ed un paio di protrusioni cervicali di troppo, un giorno ti rendi conto che non è più il caso di andare avanti con questo scempio.
E' allora che la fai finita col calcetto e ti dai appuntamento direttamente in birreria. Le articolazioni una ad una ringraziano, il fegato un po' meno...
Nel frattempo maturano le passioni di sempre, e se ne aggiungono di nuove.
Così come matura sempre di più il giro-vita, e si aggiungono sempre nuove protrusioni; nuovi dolori articolari e rumori inquietanti pervadono gran parte dei tuoi movimenti.
Tutto ad un tratto ti ritrovi ad essere uno che scricchiola. Il tuo corpo è croccante come il pane appena sfornato.
-----
Poi arriva un giorno, uno come tanti, in cui ti svegli e ti accorgi che nella tua vita sta per scattare qualcosa. E non è il solito "clok" che senti quando ti pieghi per allacciarti le scarpe...
Quel giorno ti svegli, e riconosci a te stesso che così non puoi più andare avanti e che fai semplicemente schifo. Ti viene in mente quell'articolo scritto da quei terroristi della salute, che dice che il rischio di incorrere in malattie cardio-vascolari aumenta in modo drammatico subito dopo i 40 anni... e a te mancano pochissimi anni prima di arrivare ai 40, ca**o!
Da buon ipocondriaco quale sei, ti viene da piangere e prometti che la tua vita cambierà per sempre! Ma a partire da lunedì prossimo!
Questo ciclo si ripeterà per almeno i prossimi due anni.
Finalmente ri-arriva quel giorno, ma stavolta c'è qualcosa di diverso. Lo senti. Non riesci proprio più ad allacciarti le scarpe, ca**o!
Adesso basta! Davvero! Non aspetti lunedì.
Quel pomeriggio stesso vai a correre; parti con 15 minuti, che ti lasciano dolori postumi per una settimana.
Una volta recuperato, ritorni a correre e pian piano arrivi a 25, 30, 40, 45... addirittura 50 minuti e magicamente i giorni per il recupero scendono a tre.
Quando il tuo cronometro segna per la prima volta i 60 minuti, ti viene da piangere dalla gioia; poi svieni.
E' a quel punto che cominci a contare anche i chilometri.
La bilancia diventa un appuntamento fisso delle 7 del mattino, subito dopo la "seduta di gabinetto".
Mentre la lancetta dei minuti della tua corsa aumenta, quella della bilancia cala.
Ti sembra di vivere un'alchimia.
Dopo il matrimonio di tua sorella nelle cui foto quella taglia 54 ti stava proprio male, quando finalmente riesci a rientrare nella 48 ti viene di nuovo da piangere e per festeggiare vai a sfondarti di pizza e birra!
Che te ne frega... tanto domani vai a correre!
Arriva il giorno in cui corri per la prima volta 10 km in meno di un'ora. La scena si ripete: prima piangi, poi svieni.
Da vero e proprio pippone ti laurei a vero "runner"; sia chiaro, tu rimani sempre un pippone... è inutile che ci prendiamo in giro... ma te la tiri manco fossi Stefano Baldini alle olimpiadi di Atene.
Inevitabilmente cominci a contare le calorie che ingerisci e quelle che consumi. E' un passaggio obbligato. Lo fanno tutti i veri runner. Cominci a calcolare di tutto: BMI, metabolismo basale, fabbisogno calorico giornaliero, indice di massa corporea, calorie, carboidrati, proteine, grassi, girovita, girocollo, girofianchi. Nel frattempo alla tua famiglia girano le palle.
All'inizio hai cominciato a correre per dimagrire. Adesso vuoi dimagrire per poter correre. Non l'avete capita?
Questa frase non è mia... Mi spiego meglio... provate a fare anche solo un chilometro di corsa con uno zaino che pesa 10 kg. Faticoso non trovate?
Il tempo passa ed tu continui a macinare chilometri.
Senza accorgertene ti ritrovi a consultare le prime tabelle di allenamento.
Le tabelle...
All'inizio le guardi con diffidenza, poi ti rendi conto di non poterne più fare a meno.
Quando ti sembrerà assurdo andare a correre senza prima aver pianificato la tua sessione utilizzando una tabella, beh, quello è il momento in cui forse è il caso di andare da un bravo psicologo!
No... scherzo!
Tempi, km, passo medio, velocità, ripetute, lunghi, lunghissimi, progressivi, salite brevi... ormai tutto ruota attorno a questi concetti.
Gli altri cominciano a guardarti con diffidenza.
"Sei pazzo" è la frase che ti senti dire più spesso. Gli altri pensano che tu sia un disadattato, uno con problemi, uno con chiari segni di forte disagio mentale... e forse non hanno tutti i torti!
Ma come tutti i pazzi, tu non ti senti tale, ti senti semplicemente "DA DIO"!
Non sei mai stato così in forma, così attivo, così pieno di energia!
Ah... potere delle endorfine! Nicotina, mariuana, cocaina, eroina, anfetamine... nulla in confronto alla dipendenza che danno le endorfine!
Prima o poi, inevitabilmente arriva il giorno che ti fai male.
Fa parte del gioco: una storta, uno strappo, una contrattura o semplicemente le tue protrusioni che ogni tanto ti ricordano che ci sono anche loro.
Allora sono guai: cominci a vagare per il mondo cercando ogni scusa pur di fare due passi, ma ti fa male cacchio, e più di tanto non puoi proprio fare.
"Devi riposarti" ti dicono tutti, ma vallo a dire al bisogno di enforfine che circola nel tuo organismo.
Talvolta capita anche che l'infortunio ti costringa ad uno stop prolungato che può durare qualche mese.
Ma prima o poi ti riprendi, e allora ti capita di voler osare di più.
Come un tarlo, un pensiero diventa fisso nella tua mente deviata. La maratona prima dei 40 anni!
42.197 metri di pura sofferenza!
E' quello di cui hai bisogno per curare il tuo disagio mentale.
Però siamo realisti, la maratona è un po' troppo.
Hai iniziato con la tabella di allenamento per la maratona e ti sei infortunato alla seconda settimana. Sei proprio un pippone, continui a dirti.
Allora decidi di cominciamo con qualche mezza e provi a vedere come va....
(to be continued... almeno fino al prossimo infortunio)
Durante le scuole elementari ero quello che arrivava tra gli ultimi ai "giochi della gioventù" (ma che fine hanno fatto poi?).
Arrivato alle medie e poi alle superiori, partecipavo alle partite di basket della squadretta del mio paese: io ero quello che quando segnava 4 punti (=due canestri), era contento perchè era convinto di aver fatto una "gran partita".
La sera si invitavano poi i vicini ed i parenti e si faceva una grande festa che manco ai mondiali.
Poi è arrivata l'università, e tra fatiche, sudori e buone dosi di maalox, sono arrivati anche i primi anni lavorativi, il matrimonio ed il primo figlio.
Pur riconoscendo a me stesso di essere sempre il solito pippone, mi ritrovo ad organizzare le partite di calcetto a 5 con i soliti quattro amici sgangherati di sempre.
Ore 21 al palazzetto, ore 22.30 in birreria. Oddio, a dirla tutta c'era sempre qualcuno che dalla birreria passava anche prima del palazzetto, ma questa è un'altra storia.
Non credo esista uno sport più estremo del calcetto a 5.
Paracadutismo, parapendio, alpinismo, subacquea, downhill, motociclismo... nulla in confronto alla pericolosità del calcetto a 5.
Metti insieme 10 amici scarsissimi, che passano 10 ore seduti alla scrivania con davanti un computer.
Ecco, vestili di tutto punto e fai due squadre... li trasformerai in gladiatori assetati di sangue della peggior specie.
A nulla servirà leccarsi le ferite, almeno fino al venerdì successivo, quando lo spettacolo continuerà a ripetersi identico per tutti i venerdì dell'anno.
Del calcio tutto sommato non ce ne frega nulla. L'importante è l'appuntamento in birreria subito dopo la partita.
Ah... quanto è buona la birra dopo le mazzate... e se hai le caviglie rotte ed i legamenti andati sarà ancora più gustosa.
Roba da matti!
Superati poi i 30 anni, l'arrivo del secondo figlio, 15 kg in più, ed un paio di protrusioni cervicali di troppo, un giorno ti rendi conto che non è più il caso di andare avanti con questo scempio.
E' allora che la fai finita col calcetto e ti dai appuntamento direttamente in birreria. Le articolazioni una ad una ringraziano, il fegato un po' meno...
Nel frattempo maturano le passioni di sempre, e se ne aggiungono di nuove.
Così come matura sempre di più il giro-vita, e si aggiungono sempre nuove protrusioni; nuovi dolori articolari e rumori inquietanti pervadono gran parte dei tuoi movimenti.
Tutto ad un tratto ti ritrovi ad essere uno che scricchiola. Il tuo corpo è croccante come il pane appena sfornato.
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Poi arriva un giorno, uno come tanti, in cui ti svegli e ti accorgi che nella tua vita sta per scattare qualcosa. E non è il solito "clok" che senti quando ti pieghi per allacciarti le scarpe...
Quel giorno ti svegli, e riconosci a te stesso che così non puoi più andare avanti e che fai semplicemente schifo. Ti viene in mente quell'articolo scritto da quei terroristi della salute, che dice che il rischio di incorrere in malattie cardio-vascolari aumenta in modo drammatico subito dopo i 40 anni... e a te mancano pochissimi anni prima di arrivare ai 40, ca**o!
Da buon ipocondriaco quale sei, ti viene da piangere e prometti che la tua vita cambierà per sempre! Ma a partire da lunedì prossimo!
Questo ciclo si ripeterà per almeno i prossimi due anni.
Finalmente ri-arriva quel giorno, ma stavolta c'è qualcosa di diverso. Lo senti. Non riesci proprio più ad allacciarti le scarpe, ca**o!
Adesso basta! Davvero! Non aspetti lunedì.
Quel pomeriggio stesso vai a correre; parti con 15 minuti, che ti lasciano dolori postumi per una settimana.
Una volta recuperato, ritorni a correre e pian piano arrivi a 25, 30, 40, 45... addirittura 50 minuti e magicamente i giorni per il recupero scendono a tre.
Quando il tuo cronometro segna per la prima volta i 60 minuti, ti viene da piangere dalla gioia; poi svieni.
E' a quel punto che cominci a contare anche i chilometri.
La bilancia diventa un appuntamento fisso delle 7 del mattino, subito dopo la "seduta di gabinetto".
Mentre la lancetta dei minuti della tua corsa aumenta, quella della bilancia cala.
Ti sembra di vivere un'alchimia.
Dopo il matrimonio di tua sorella nelle cui foto quella taglia 54 ti stava proprio male, quando finalmente riesci a rientrare nella 48 ti viene di nuovo da piangere e per festeggiare vai a sfondarti di pizza e birra!
Che te ne frega... tanto domani vai a correre!
Arriva il giorno in cui corri per la prima volta 10 km in meno di un'ora. La scena si ripete: prima piangi, poi svieni.
Da vero e proprio pippone ti laurei a vero "runner"; sia chiaro, tu rimani sempre un pippone... è inutile che ci prendiamo in giro... ma te la tiri manco fossi Stefano Baldini alle olimpiadi di Atene.
Inevitabilmente cominci a contare le calorie che ingerisci e quelle che consumi. E' un passaggio obbligato. Lo fanno tutti i veri runner. Cominci a calcolare di tutto: BMI, metabolismo basale, fabbisogno calorico giornaliero, indice di massa corporea, calorie, carboidrati, proteine, grassi, girovita, girocollo, girofianchi. Nel frattempo alla tua famiglia girano le palle.
All'inizio hai cominciato a correre per dimagrire. Adesso vuoi dimagrire per poter correre. Non l'avete capita?
Questa frase non è mia... Mi spiego meglio... provate a fare anche solo un chilometro di corsa con uno zaino che pesa 10 kg. Faticoso non trovate?
Il tempo passa ed tu continui a macinare chilometri.
Senza accorgertene ti ritrovi a consultare le prime tabelle di allenamento.
Le tabelle...
All'inizio le guardi con diffidenza, poi ti rendi conto di non poterne più fare a meno.
Quando ti sembrerà assurdo andare a correre senza prima aver pianificato la tua sessione utilizzando una tabella, beh, quello è il momento in cui forse è il caso di andare da un bravo psicologo!
No... scherzo!
Tempi, km, passo medio, velocità, ripetute, lunghi, lunghissimi, progressivi, salite brevi... ormai tutto ruota attorno a questi concetti.
Gli altri cominciano a guardarti con diffidenza.
"Sei pazzo" è la frase che ti senti dire più spesso. Gli altri pensano che tu sia un disadattato, uno con problemi, uno con chiari segni di forte disagio mentale... e forse non hanno tutti i torti!
Ma come tutti i pazzi, tu non ti senti tale, ti senti semplicemente "DA DIO"!
Non sei mai stato così in forma, così attivo, così pieno di energia!
Ah... potere delle endorfine! Nicotina, mariuana, cocaina, eroina, anfetamine... nulla in confronto alla dipendenza che danno le endorfine!
Prima o poi, inevitabilmente arriva il giorno che ti fai male.
Fa parte del gioco: una storta, uno strappo, una contrattura o semplicemente le tue protrusioni che ogni tanto ti ricordano che ci sono anche loro.
Allora sono guai: cominci a vagare per il mondo cercando ogni scusa pur di fare due passi, ma ti fa male cacchio, e più di tanto non puoi proprio fare.
"Devi riposarti" ti dicono tutti, ma vallo a dire al bisogno di enforfine che circola nel tuo organismo.
Talvolta capita anche che l'infortunio ti costringa ad uno stop prolungato che può durare qualche mese.
Ma prima o poi ti riprendi, e allora ti capita di voler osare di più.
Come un tarlo, un pensiero diventa fisso nella tua mente deviata. La maratona prima dei 40 anni!
42.197 metri di pura sofferenza!
E' quello di cui hai bisogno per curare il tuo disagio mentale.
Però siamo realisti, la maratona è un po' troppo.
Hai iniziato con la tabella di allenamento per la maratona e ti sei infortunato alla seconda settimana. Sei proprio un pippone, continui a dirti.
Allora decidi di cominciamo con qualche mezza e provi a vedere come va....
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Il mio ultimo video: Lavaredo Ultra Trail 2016 https://www.facebook.com/simand.it/vide ... 209635767/
Il mio canale Youtube:
http://www.youtube.com/user/simand31/videos
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- Aspirante Ultramaratoneta
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- Iscritto il: 27 mar 2013, 16:13
- Località: Faenza (RA)
Re: Una storia di running
Bellissimo racconto. Complimenti.
Sia per la capacità di scrittura che per il tuo percorso.
Aspetto di leggere la seconda puntata...

Aspetto di leggere la seconda puntata...
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- Aspirante Ultramaratoneta
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- Iscritto il: 7 set 2012, 10:33
- Località: Paderno Dugnano (MI)
Re: Una storia di running
Fossero tutti cosi i pipponi!bravissimo!!
Pb
10 km 42:55 Trofeo Montestella 27/10/2013
21,097 km 1:41:57 Mezza Groane 29/09/2013
42,195 Km 3:56:41 Milano Marathon 06/04/2014
The best is yet to come!
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- Guru
- Messaggi: 4358
- Iscritto il: 12 ott 2013, 10:47
Re: Una storia di running
simand
, aspettiamo la seconda parte, davvero in gamba 


Training By Feel & GPS Free
"The only way to define your limits is by going beyond them." - Arthur Clarke
"The only way to define your limits is by going beyond them." - Arthur Clarke
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- Top Runner
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- Iscritto il: 26 ago 2012, 22:43
- Località: Legnano - Rho
Re: Una storia di running
Mah... alcune cose che hai detto non le condividio... cmq ti stimo perchè non solo fai una maratona...addirittura dopo l' arrivo fai anche 2 metri in più!





" Al diaul l' è mort ! " M. T.
" Il vino gioisce i polmoni, l'acqua marcisce i piantoni. " M. T.
" Il vino gioisce i polmoni, l'acqua marcisce i piantoni. " M. T.
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Donatore
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- Località: Mariano CO
Re: Una storia di running
Grande Fabio
e bella storia, in molti punti mi ci rivedo (da tg 54 a 48) !
Continua così e facci sapere quale sarà la tua Maratona

Continua così e facci sapere quale sarà la tua Maratona

... i secondi persi all'inizio, sono minuti guadagnati alla fine...
43 Maratone: LMM 3h13' , Six Stars Finisher

IM Emilia Romagna x2 - IM Zurigo - IM Hamburg 2023
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- Mezzofondista
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- Iscritto il: 21 gen 2014, 8:50
Re: Una storia di running
ludovico_van ha scritto:Mah... alcune cose che hai detto non le condividio... cmq ti stimo perchè non solo fai una maratona...addirittura dopo l' arrivo fai anche 2 metri in più!![]()
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Posso sapere cosa non condividi?


Ciao!!!!
Il mio ultimo video: Lavaredo Ultra Trail 2016 https://www.facebook.com/simand.it/vide ... 209635767/
Il mio canale Youtube:
http://www.youtube.com/user/simand31/videos
Il mio canale Youtube:
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- Mezzofondista
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- Iscritto il: 21 gen 2014, 8:50
Re: Una storia di running


Grazie!!!
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- Aspirante Maratoneta
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- Iscritto il: 9 gen 2014, 12:24
- Località: Bologna
Re: Una storia di running
simand, sei il mio eroe
.
A parte il calcetto che mi è sempre stato antipatico, tu scrivi la mia biografia.
Solo che alla parte in cui corri 60 minuti e poi svieni non sono ancora arrivato.
Al momento mi limito a svenire poco sopra i 40.
Ma ci sto lavorando
.

A parte il calcetto che mi è sempre stato antipatico, tu scrivi la mia biografia.
Solo che alla parte in cui corri 60 minuti e poi svieni non sono ancora arrivato.
Al momento mi limito a svenire poco sopra i 40.
Ma ci sto lavorando

obiettivo: divertirmi!
-
- Top Runner
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- Iscritto il: 7 mag 2013, 12:07
- Località: Nei pressi di Piacenza
Re: Una storia di running
Bellissimo racconto, in cui a tratti mi ci rivedo al 100%!!!
Pippone lo sono pure io... e pure pazzo (e considerato tale da tanti ormai)...
Scrivi proprio bene, spero di non dover attendere tanto per la seconda puntata!
Pippone lo sono pure io... e pure pazzo (e considerato tale da tanti ormai)...
Scrivi proprio bene, spero di non dover attendere tanto per la seconda puntata!

Quando corro tutti i pensieri volano via. Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti
http://connect.garmin.com/profile/teomazz
viewtopic.php?t=42357
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