Ci son passato Deborah e so cosa vuol dire. Ora sto bene ma e' stata dura, molto dura e pensa che ho una splendida famiglia, moglie e 2 figlie, ma non significa nulla quando sei cosi' e' questo il dramma. Solo chi ci e' passato sa comprendere, sa capire. In questo momento sono molto triste per la tua situazione perche' sono consapevole che stai molto male. Io cosa ho fatto: uomo forte, tutto di un pezzo, sono crollato come un castello di carta, puff

il Roberto di prima non esisteva piu'. Ho pianto tanto, penso piu' di quando mio fratello maggiore me le dava all'oratorio ( i secondogeniti sanno di cosa parlo)

Il panico ti prende ovunque, in qualsiasi posto a qualsiasi ora, ma io che cacchio c'entro con il panico, perche' mi succede?: tutte domande che non hanno risposta. L'armadio in camera era diventato il compagno delle mille ore passate nel letto, le mie figlie erano estranee, quando incrociavo lo sguardo di mia moglie mi si riempivano gli occhi di lacrime

Mamma mia che brutto. Brutto. Brutto. Non trovo altri aggettivi, penso che "brutto" riassuma un po' gli stati d'animo di una persona che si trova in questa situazione... Poi i farmaci per tamponare una situazione drammatica (pensare di farla finita era il pensiero quotidiano) e finalmente 6 mesi a parlare con una dottoressa che di certo non mi ha "guarito" (quelli come noi devono sempre stare in guardia), ma mi ha dato le dritte per uscire da questo incubo. Devi solo volerti bene, Deborah, e' semplice: amati, apprezzati, fai amicizia con te stessa e soprattutto devi volerti bene, devi essere alleata di te stessa. Volersi bene vuol dire essere sempre indulgenti con i propri errori, sapere che “tanto nessuno è perfetto”, non stare troppo a guardare quello che non va. L'importante e' non essere giudici o nemici di se stessi
