tomaszrunning ha scritto:
Intanto devo fare malato per sfiammare il ginocchio ( l'ordine del fisioterapeuta ieri) e poi a metà del novembre comincio con le corse lentissime concentrandomi sul appoggio di mesopiede, la frequenza di 180 ( la mia media è 175) passi e correre sulla riga bianca della strada.
E vedremmo...
Va bene correre sulla riga bianca della strada ma non quella di mezzeria
tomaszrunning ha scritto:
Purtroppo non trovo abbastanza materiale informativo su come educare il piede di atterrare con la parte corretta!
Ci sono tanti articoli contrastanti, come qui, in questa discussione però non una guida per tallonatori con le gambe vare.
con quale parte del piede vorresti atterrare?
avanpiede, mesopiede o tallone?
La migliore preparazione per domani è fare il tuo meglio oggi (H. Jackson Brown Jr)
Osservando altri, quelli con bel gesto atletico, ho notato che atterrano con il mesopiede!
Però non vorrei forzare nulla...
Ci proverò, come alcuni all'inizio di questa discussione, introdurre le giornate, quelle di corsa corta, magari 6-8 km concentrarmi sul appoggio di mesopiede ricordando di fare passi più corti, alzare le ginocchia meglio è tenere il busto in posizione corretta...
21K 1:35'41" 18/1/15 Torre del Lago 42K 3:27'06'' 14/12/18 Pisa Pistoia Abetone 6:37'58" 26/06/22
Io corro col mesopiede ma la falcata cerco di ampliarla per renderla più fluida possibile e meno dispendiosa. IL passo troppo corto credo (ma non sono un tecnico) porti ad un consumo di energia superiore.
..:::: FIGHT FOR YOUR MIND::::..
I miei PB:
10 km: 37'58'' (10 km della Canapa - Lovoleto - Bologna, 26/4/15)
21,097 km: 1h22'28'' (Busto Arsizio - Varese, 09/11/15)
42,195 km: 2h58'08" ( Carpi - Modena, 11/10/15)
jahnluka ha scritto:Io corro col mesopiede ma la falcata cerco di ampliarla per renderla più fluida possibile e meno dispendiosa. IL passo troppo corto credo (ma non sono un tecnico) porti ad un consumo di energia superiore.
La lunghezza di passo e la frequenza dipendono sia da dati fisiologici (misure, elasticità muscolare) che dalle scarpe usate. Se allunghi la falcata artificiosamente sfrutti meno elasticità muscolare come energia gratuita di ritorno e fatichi di più.
In generale allungare la falcata non aiuta, infatti si tende ad avanzare il punto di appoggio del piede altre la verticale del proprio corpo, favorendo l'impatto sui talloni. Anche dal punto di vista energetico risulta più economico un movimento che ripete il gesto con ampiezza minore ma ad alta frequenza piuttosto che movimenti ampi che tendono a rendere più pesante e macchinoso l'impatto al suolo senza migliorare la fase di spinta attiva (che inizia da quando il piede passa sotto il baricentro fino al momento dello stacco del piede da terra).
In realta' non ho capito bene dove l'articolo voglia andare a parare.
O, meglio: l'ho capito, ma secondo me chi l'ha scritto e' stato vittima di un equivoco. Il filmato (e immagino anche le osservazioni di codesto coach della "Kinetic Revolution", salvo che l'articolista non abbia "mixato" materiale di provenienza differente) fanno chiaro riferimento a sprinter che corrono su pista. Con scarpe chiodate su superficie sintetica e a velocita' da volata anche il sottoscritto, con prestazioni non certo "top", non ha grandi problemi a usare avampiede e/o mesopiede.
Tant'e' che sullo stesso sito della Kinetic e' presente uno slow-motion di Kimetto in occasione del record di maratona in cui viene mostrata una azione molto piu' "al limite".
Possono rimanere valide le osservazioni sulle altre dinamiche di corsa, ma riguardo alla questione "front/midfoot striking" quel filmato mi sembra poco significativo.
Lorenzo
Le prossime:
Mezza del Naviglio, Cernusco (Mi) - 22/05/16