Vista, è il suo modo di correre. Alcuni pro sono proprio brutti da vedere.... Il tuo appoggio invece non mi pare malissimo. Non fissarti troppo sull'appoggio, ieri a Torino tallonavano quasi tutti...
2011, il mio ultimo esame radiologico della colonna dorsale ( spesso soffro di mal di schiena ) atteggiamento scoliotico dorsale destro convesso.
Spondilolistesi dorsale con iniziale appuntimento osteofitico marginale.
Intanto il mio fisio manipolandomi sente che nella zona lombare la spina dorsale sembrerebbe più convessa ( quasi spondiliosi)...
Comunque nel 3D "quale minimalistica per cominciare" si legge che la scarpa senza drop aiuterà tutto il corpo di adattarsi al stile di atterraggio con mesopiede... Giusto?
21K 1:35'41" 18/1/15 Torre del Lago 42K 3:27'06'' 14/12/18 Pisa Pistoia Abetone 6:37'58" 26/06/22
Naturalmente sì! Sto iniziando ad usare le Brooks Pureflow, credo che siano un drop 6 mm. Vista anche la conformazione della suola non è facile poggiare di tallone.
Dichiarati 4mm
I puristi del minimalismo le schifano, ma secondo me sono ottime, tanto che le uso ancora tantissimo come scarpe da passeggio.
Si adattano a unpò tutti i ritmi e Il giorno in cui decidessi di "rimettere gomma" sotto i piedi le riprendo.
Secondo me per chi vuole una scarpa che non sia la classica A2-A3 e che strizzi l'occhio al natural running, senza però stravolgere le proprie abitudini di corsa, la pureflow è l'ideale, anche perchè comunque perdona molto.
PB 21k 1h22’25” (Brescia Half Marathon 10/03/19) 42k 2h58’46” (Maratona di Reggio Emilia 08/12/19)
Secondo me è inutile guardare i campioni o atleti già maturi e cercare di imitarli nell'appoggio. Se parliamo di atleti giovanissimi che devono ancora imparare a conoscere ancora tutto il loro corpo e quello che ci possono fare, allora è ragionevole e fattibile poter lavorare in prospettiva e poter incidere sulla loro azione di corsa e sull'appoggio. Se parliamo di adulti che praticano la corsa, è necessario studiare attentamente l'allenabilità del soggetto......oltre un certo limite si fanno danni. L'appoggio del piede è condizionato tanto da altri fatti fattori di cui bisogna tener conto, cambiare solo l'inclinazione del piede è un errore molto rischioso.
Se vogliamo trovare un vantaggio dall'appoggio di avampiede , scomponiamo le fasi della rullata completa...tallone ... tutta pianta ....avampiede. Sono tre fasi. E' chiaro che ci corre di solo avampiede fa solo una fase riducendo il tempo di appoggio di 1/3 rispetto a chi fa le tre fasi.... Queste sono le mie considetrazioni.
Sono d'accordo.
Correggere per migliorare la forma (e a volte l'efficacia) può voler dire aprire la porta a infortuni.
E' chiaro che la ricerca della qualità nello stile è comunque apprezzabile. Ma forzare troppo i cambiamenti, a parer mio, può essere a volte controproducente.
Per quel che mi riguarda, io corro di meso e avanpiede.
Tallone mai.
HO però il problema che col destro soprattutto, in fase di appoggio e successiva spinta, carico troppo la porzione astragalica, chiudendo l'angolo della caviglia.
E quindi ho fatto crack al perone....
Pur avendo una buona economia di corsa, ho idea quindi di dover lavorare (evitando i plantari) sul rafforzamento.
..:::: FIGHT FOR YOUR MIND::::..
I miei PB:
10 km: 37'58'' (10 km della Canapa - Lovoleto - Bologna, 26/4/15)
21,097 km: 1h22'28'' (Busto Arsizio - Varese, 09/11/15)
42,195 km: 2h58'08" ( Carpi - Modena, 11/10/15)