Uso del cardiofrequenzimetro

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shaitan
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da shaitan »

Quindi la somma del 3d è chiudiamo tutte le sezione tecniche del forum? :P:P:P
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da The Observer »

e invece leggere per intero quello che ho scritto? :wink:
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shaitan
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da shaitan »

Sulle fonti dirette vale la stessa percentuale (ad essere buono). Non so se hai dimestichezza con le peer review. Io sì, sia da valutato sia da valutatore. Stendiamo un velo pietoso.

Da persona informata saprai bene che recentemente un ricercatore ha proposto per test un paper a diverse riviste con dati inventati. Cioè a rifarli anche i calcoli non venivano. Beh è stato accettato senza nemmeno richiesta di correzioni minori dal 50% delle riviste. Alcune anche con IF alto.

A questo punto preferisco quasi un forum, dove magari si parte dalla fonte ma si rielabora e discute un procedimento o una tesi.

Certo non puoi accettare acriticamente ciò che è scritto su un forum, ma neanche su nature, o su un libro, o da un nutrizionista etc. Tocca avere gli strumenti per sgamare le fregnacce. Almeno le più grosse :D
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da zeromaratone »

Oh, ragazzi... ve l'avevo detto che io non sono io... cioè non corro e sono un panzone di 120 kg ? :oops:
E non sono neanche un uomo... ma ... :mrgreen: :mrgreen:
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zeromaratone
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da zeromaratone »

però alcune volte mi incazzo... :ncomment: :ncomment: so che posso anche evitare, tanto è un forum e appunto posso essere io o mia madre a scrivere... ma permettetemi di dire che shaitan carissimo, stai scrivendo anche tu una parte di verità? Scadi anche tu nel qualunquismo... nella notizia riferita ma non accertata.

La notizia dei dati inventati che riferisci è leggermente diversa: (da tempi.it perché la scienza produce tante bufale)

Occorre considerare anche che il problema delle frodi scientifiche è stato, negli ultimi anni, alimentato anche dal proliferare di riviste open access, il cui contenuto è accessibile online senza abbonamento: infatti, non paga l’utente, bensì l’autore. Vi sono autorevoli e rigorose riviste open access, ma molti editori improvvisati pubblicano riviste open access finalizzate soltanto al profitto. Il 4 ottobre 2013 John Bohannon, biologo e giornalista scientifico, descrisse nella prestigiosa rivista Science una sua esperienza. Firmandosi con l’improbabile nome di Ocarrafoo Cobange, e dichiarando di lavorare presso il Wassee Institute of Medicine (in realtà inesistente) ad Asmara, Bohannon aveva inviato a 304 riviste open access un articolo con dati inventati, carenze metodologiche ed errori linguistici (creati volontariamente traducendo il testo, con Google, dall’inglese al francese e poi nuovamente all’inglese). Ebbene: 157 riviste accettarono l’articolo.

Si tratta pertanto di una situazione ben specifica delle riviste open access, non di tutto il sistema scientifico in toto. Altrimenti torniamo alle verità assolute magari imposte da ALTRI.

grazie dell'attenzione! lo so... :ot: :ot:
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shaitan
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da shaitan »

Il problema è che "l'articolo" di tempo.it da un giudizio di valore sulle riviste open access che non ha riscontro nei fatti.

È allo stesso livello di quello che dicono che linux fa schifo perché è gratis.

Ci sono ottime riviste OA. Con IF anche più alto delle corrispettive ad accesso chiuso. Allo stesso modo ci sono riviste a pagamento che sono spazzatura. Infine ci sono ottime riviste (a pagamento e non) che a volte pubblicano idiozie. Il dramma di quel test fu che il paper fu accettato anche da riviste note non solo dalle scarse...

Del resto la bufala dell'autismo per i vaccini dove fu pubblicata? Su una nota rivista ad accesso chiuso

Btw spesso anche le riviste chiuse chiedono un contributo per pubblicarti :(
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da The Observer »

shaitan ha scritto:Sulle fonti dirette vale la stessa percentuale (ad essere buono). Non so se hai dimestichezza con le peer review. Io sì, sia da valutato sia da valutatore. Stendiamo un velo pietoso.

Da persona informata saprai bene che recentemente un ricercatore ha proposto per test un paper a diverse riviste con dati inventati. Cioè a rifarli anche i calcoli non venivano. Beh è stato accettato senza nemmeno richiesta di correzioni minori dal 50% delle riviste. Alcune anche con IF alto.
Interessante, perché IO proprio recentemente ho insistito sul fatto che le review in genere contano più delle singole papers, e TU hai contrapposto una singola paper dicendo che quella review non valeva molto.

:nonzo:
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gnr
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da gnr »

Io alla ricerca sto molto attento e la do la giusta (enorme) importanza, ma per fortuna nel tempo ho accumulato qualche conoscenza degli argomenti di cui mi interesse e della metodologia sperimentale e statistica in modo di potere valutare ogni paper da solo, perche' la qualita' e' quella che e' e negli ultimi tempi e' molto piu' facile accedere al primo articolo che capita piuttosto che al suo dovuto peer review, di conferma (con replica dei risultati) o stroncatura che sia.
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shaitan
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Re: RE: Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da shaitan »

The Observer ha scritto:
Interessante, perché IO proprio recentemente ho insistito sul fatto che le review in genere contano più delle singole papers, e TU hai contrapposto una singola paper dicendo che quella review non valeva molto.

:nonzo:
Infatti quella review non vale molto rispetto agli (plurale) studi citati (te ne ho indicato uno in particolare, ma ti ho indicato 3 autori abbastanza prolifici, che immagino tu abbia letto prima di dire se ti convincono più o meno della review in questione).

E ti ho spiegato anche perché quella review è poco significativa, ma te lo ripeto: la parte delle proteine si basa su un'unica meta-analisi (una singola fonte indiretta se vuoi) che non prende in considerazione soggetti che si allenano costantemente (che in italia ricordo essere stimati - da sondaggio, quindi tocca fare anche la tara per l'effetto rosenthal - il 3%) e tantomeno chi lo fa con i pesi (come era la persona che aveva aperto quel 3d).

Giusto per la precisione. Fine OT

Concordo, come dicevo prima, con @gnr : tocca dotarsi degli strumenti (ie un sano libro di fisiologia se parliamo di alimentazione) per sgamare le "pecche" maggiori. Come dice il buon Andrea Biasci solo chi conosce sceglie, altrimenti crede di scegliere... io ad esempio sulla corsa credo di scegliere (esempio seguendo le tabelle di pizzo o il metodo X) non ho remore a dirlo. E infatti non mi permetto di suggerire nulla a riguardo. Su altri argomenti forse so qualcosa di più
Ultima modifica di shaitan il 3 set 2015, 23:48, modificato 1 volta in totale.
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro

Messaggio da gnr »

Visto che siete tutti piu' pronti a discutere che a correre :mrgreen: , ci ho provato io ad eseguire il test sub-massimale di Johnson e Prins.

Immagine

Dopo stretching e riscaldamento il test parte al minuto 27:00, senza mai guardare il cardio ma cercando di mantenere un livello di sforzo 15 in
base alle sensazioni generali e l'indicazione 'Hard/heavy'.
La FC iniziale (chiamiala 0HR) e' stata 100.
Dopo 1:37 ha raggiunto un pico di 148, scendendo nei 30s successivi a 144.
Dopo 8 minuti (8HR) era 148.
Dopo 10 minuti (10HR era 152.
Per la cronaca ho continuato altri 6 minuti sempre a 152.

Calcolando MHR = 108.461 + 0.5108 (RPE 15)-0.6570 (8HR) + 0.6075 (10HR)-0.2641
assegnando RPE 15 = 148 si ottiene MRH = 178,9 il che e' davvero vicino al mio attuale massimo misurato in 180 bici.
Se invece RPE 15 = 144 (primo steady state dopo il raggiungimento dello stato 15) allora MHR = 176,8.

Tutto questo si base ovviamente sulla mia soggettiva interpretazione dello stato di sforzo previsto da Johnson e Prins.
Essendo un atleta esperto e' probabile che io abbia scelto un livello di sforzo superiore a quello che qualcuno avrebbe giudicato 'Hard/heavy'.
Al contrario, non riscontravo difficolta' a parlare, anche ad esprimere un intera frase, cosa che alcune tabelle ritengono incompatibile
con livello 15.
Il valore 10HR che poi' rimaneva stabile in successione si e' rivelato essere 84,4% della FCmax, dunque coerente con quanto implicato da Johnson
seppure ben superiore a quanto immaginavo Borg per il livello 15 (75% della FCmax).
Posso immaginare diverse situazioni che mi avrebbero portato a scegliere una FC piu' bassa a parita' di sforzo percepito, per esempio correndo con scarpe piu' pesanti, su strada anziche' in pista, da solo anziche' con spettatori.

In conclusione, per me ha funzionato ma potrebbe benissimo essere un caso.
Provate anche voi :beer:
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