Poi, come al solito, ognuno è responsabile di se stesso. Larga la foglia, stretta la via, dite la vostra ch'io ho detto la mia...

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														Evidentemente Ghiselli (100+ pubblicazioni nel settore, con particolare attenzione proprio su questi temi) non ha molto buon senso...Dr. A. Ghiselli, Nutrizionista del CRA-CRN ha scritto: La faccenda che la frutta vada mangiata lontano dai pasti prende spunto dal fatto che alcuni individui (una sparuta minoranza) se mangiano abbondantemente, accusano sintomi da aumentata fermentazione qualora introducano la frutta. A parte il fato che la fermentazione deriva da tutta quella popò di roba che si sono mangiati, che rallentando il transito intestinale permette ai batteri fermentativi (che non dovrebbero esserci) di mangiarsi gli zuccheri semplici della frutta producendo gas. Questo fenomeno, che si potrebbe ridurre con una dieta equilibrata, fa si che alcuni mangino la frutta lontano dai pasti. Al contrario la frutta ai pasti svolge le seguenti funzioni: 1. aiuta l'assorbimento di alcuni nutrienti (es. ferro). 2. Aiuta a ridurre l'assorbimento di grassi e zuccheri. 3. Protegge il cibo da fenomeni di ossidazione/perossidazione durante le fasi digestive e 4. non meno importante, deterge i denti proteggendoli dalla carie. Ma ci sar? un CASPITA di motivo per cui anni e anni di evoluzione hanno portato a questa abitudine?
 
 

 
														 
														
 
														