Due maratone in 10 settimane.

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Foia
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Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da Foia »

Ammesso e non concesso di uscire integro dalla maratona di Helsinki in programma il 14/8 :tie: comincio a chiedermi quale sia la preparazione più adeguata per una maratona (Venezia) da correre dopo 10 settimane. Visto che - in teoria - dovrei partire da un livello di forma accettabile, quanti lunghi dovrei fare secondo voi?
Pensate che sarebbe corretto prendere la tabella che sto usando ora (FIRST) e seguirla da un certo punto in poi? Oppure andrebbe cambiata sostanzialmente?
:nonzo:
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da Albertozan »

Foia ha scritto:Ammesso e non concesso di uscire integro dalla maratona di Helsinki in programma il 14/8 :tie: comincio a chiedermi quale sia la preparazione più adeguata per una maratona (Venezia) da correre dopo 10 settimane. Visto che - in teoria - dovrei partire da un livello di forma accettabile, quanti lunghi dovrei fare secondo voi?
Pensate che sarebbe corretto prendere la tabella che sto usando ora (FIRST) e seguirla da un certo punto in poi? Oppure andrebbe cambiata sostanzialmente?
:nonzo:

posso dirti che come Lunghissimo (sopra i 30k) te ne serve giusto 1 e ovviamente verso la 5-6 settimana dalla Helsinki. Per il resto mantenimento e un po' di qualità dalla 3-4 settimana :salut:
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da Foia »

Ho trovato questo sul sito di Albanesi:

Le 7 regole d'oro del doppio maratoneta
1) La seconda maratona deve essere corsa al massimo entro un mese dalla prima (altrimenti è meglio riprogrammarne una da record dopo almeno 3 mesi).
2) Verificate di aver finito bene la prima maratona. Il divario del coma non deve superare i 3'.
3) Verificate gli effetti residui al terzo giorno.
4) Se il motivo che ha prodotto un risultato negativo nella prima non è stato totalmente e immediatamente (cioè nel giro di uno-due giorni) rimosso, non correte la seconda. Un infortunio che necessiti anche solo di una settimana per rientrare deve sconsigliare la seconda prova.
5) Se non siete naturalmente maratoneti, la doppia maratona ha senso solo se siete in netta progressione; in altri termini, se nella prima maratona (ovviamente impegnandovi) non avete fatto il personale o l'avete fatto di pochissimo, non potete sperare di volare nella seconda.
6) La seconda maratona deve essere più facile o almeno equivalente alla prima come clima, difficoltà altimetriche e altri fattori eventualmente penalizzanti (per esempio intasamento iniziale).
7) Non pretendete dalla seconda maratona risultati miracolosi. Una buona strategia sta nel correrla allo stesso ritmo della prima, eventualmente aumentando negli ultimi 10 km.

Che ne pensate?
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da sbarbi »

Foia ha scritto:Ho trovato questo sul sito di Albanesi:

Le 7 regole d'oro del doppio maratoneta
1) La seconda maratona deve essere corsa al massimo entro un mese dalla prima (altrimenti è meglio riprogrammarne una da record dopo almeno 3 mesi).
2) Verificate di aver finito bene la prima maratona. Il divario del coma non deve superare i 3'.
3) Verificate gli effetti residui al terzo giorno.
4) Se il motivo che ha prodotto un risultato negativo nella prima non è stato totalmente e immediatamente (cioè nel giro di uno-due giorni) rimosso, non correte la seconda. Un infortunio che necessiti anche solo di una settimana per rientrare deve sconsigliare la seconda prova.
5) Se non siete naturalmente maratoneti, la doppia maratona ha senso solo se siete in netta progressione; in altri termini, se nella prima maratona (ovviamente impegnandovi) non avete fatto il personale o l'avete fatto di pochissimo, non potete sperare di volare nella seconda.
6) La seconda maratona deve essere più facile o almeno equivalente alla prima come clima, difficoltà altimetriche e altri fattori eventualmente penalizzanti (per esempio intasamento iniziale).
7) Non pretendete dalla seconda maratona risultati miracolosi. Una buona strategia sta nel correrla allo stesso ritmo della prima, eventualmente aumentando negli ultimi 10 km.

Che ne pensate?
Io questa stagione ho fatto le mie prime 2 maratone a distanza di 6 settimane, Roma e Custoza
Le regole di Albanesi
1) Sforato di 2 settimane
2) Non so cosa sia il coma ma alla fine di Roma lo stato era quasi comatoso :asd2:
3) Bho il martedì sono andato e siccome nel mezzo avevo una 20 km in montagna ho pure fatto salita :asd2:
4) Bho non avendo calcolato niente non so
5) Non ero maratoneta prima di Roma quindi senza PB, l'obbiettivo principale era stare sotto le 4 ore e ho cannato di 28 miserrimi secondi
6) No il Custoza sia come clima che altimetria era completamente diverso e più difficile di Roma
7) Ho abbassato di circa 6 minuti il tempo di Roma
Albanesi :-" :-"
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da Foia »

sbarbi ha scritto:2) Non so cosa sia il coma ma alla fine di Roma lo stato era quasi comatoso :asd2:
Albanesi definisce il "divario del coma" come la differenza fra il tempo finale e quello stimato alla mezza; esempio: con 1h40' al passaggio della mezza, il tempo finale dovrebbe essere di 3h20". Se si finisce in 3h42' il divario del coma è di 22'.
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da sbarbi »

Allora il mio coma era mostruoso, con 1:56 alla mezza e 4:00 alla maratona, quanto è?

Edit
no dai solo 8' pensavo peggio
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da Foia »

sbarbi ha scritto:Allora il mio coma era mostruoso, con 1:56 alla mezza e 4:00 alla maratona, quanto è?

Edit
no dai solo 8' pensavo peggio
Il mio si che è stato ridicolo: 2h04' alla mezza e 4h23' alla fine. Fanno 15 minuti di coma :pale:
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da Albertozan »

Sono un credente dei benefici della doppia maratona ravvicinata e questo per averci provato...nella 2° (dopo cinque settimane della prima ) feci il mio personale . La voglia di provarci nacque da questo articolo del grande Pizzolato:


Due maratone ravvicinate secondo Pizzolato
Ci riprovo... La Doppia Maratona Mai come in questo periodo ho avuto tante domande su come gestire la preparazione tra due maratone ravvicinate. La doppia maratona (come avevo denominato in un articolo apparso su Training News del settembre 1997), cioè la scelta di partecipare a due maratone nell’ambito di 4-6 settimane, è ora praticata, giustamente, da tanti corridori. Quando avevo scritto l’articolo in questione, nel mondo podistico era tabù sostenere due sforzi elevati e ravvicinati come quelli necessari per correre due maratone.L’articolo che avevo scritto prendeva spunto da un atleta amatore che in quel periodo allenavo e che aveva partecipato, nell’autunno 1996, a tre maratone consecutive nell’arco di tre mesi (Egna, Cesano Boscone e Firenze). In ognuna di queste gare si era migliorato con un progresso di oltre 12’, arrivando a scendere di pochi secondi sotto le tre ore (2h59’56”). A quel punto era scattata la mia riflessione: come può essere possibile un miglioramento fisico, e quindi prestativo, avendo subito lo stress fisico per la partecipazione ad una corsa impegnativa come la maratona?Piuttosto che uno stress, la partecipazione ad una competizione di 42km era invece un evidente stimolo allenante. In quel periodo la credenza comune era basata sulla partecipazione a non più di 3 maratone all’anno, per evitare che lo stress fisico e mentale debilitasse eccessivamente l’atleta e lo condizionasse nel resto della carriera.In seguito alla positiva esperienza del mio allievo, avevo applicato la strategia della doppia maratona (in 4-6 settimane) anche con altri atleti, ed ovviamente con positivi risultati. In una tabella pubblicata su TN 5 (settembre 1997) avevo indicato che il miglioramento medio tra le due maratone era di circa 6’. Tale incremento di rendimento non faceva riferimento ad una prima maratona corsa piano, come allenamento per fare chilometri, bensì ad una partecipazione sui 42km nella quale l’atleta aveva anche conseguito il proprio primato.Il mio articolo era stato sia riproposto in una rivista tedesca, sia ripreso da Hal Higdon, allora articolista di Runner’s World USA e che sposava le teorie di Galloway (mai più di 2 maratone all’anno). Da sempre riluttante sul fatto che un podista potesse sostenere elevati sforzi come la maratona, era rimasto impressionato da come un corridore amatore potesse migliorare il proprio rendimento correndo 2-3 sforzi ravvicinati così elevati.Il vantaggio di questa scelta agonistica sta nel fatto che praticamente mai un podista amatore sostiene in allenamento una seduta dal chilometraggio prossimo a quello della maratona; quindi, è carente nella tenuta muscolare. Per percorrere la distanza di gara in allenamento è necessaria una grande motivazione, visti i disagi muscolari e mentali cui si va incontro, e siccome l’amatore non è ben predisposto a tale situazione, egli non percorre praticamente mai più di 35-37 chilometri (oppure corre per 3 ore). Mentre, controllando i miei diari di allenamento, avevo avuto modo di verificare che prima della gara di maratona sostenevo 2-4 lunghi dal chilometraggio prossimo ai 42km, con un paio nei quali percorrevo gli ultimi 15-20km a ritmo gara.Ciò che io proponevo quindi oltre 10 anni fa, è ora diventata una strategia applicata da una grandissima parte del mondo podistico amatoriale. Ma per chi è realmente vantaggiosa la seconda (ed anche terza) maratona ravvicinata? Correre 2 maratone in sequenza ravvicinata non è ovviamente garanzia di miglioramento, come avevo spiegato nell’articolo del 1997.Per conseguire dei vantaggi cronometrici è necessario che si verifichino 2 fondamentali situazioni tecniche:1) che il recupero dello sforzo della prima maratona sia adeguatamente completato 2) che l’atleta non sia, nel momento della prima maratona, al top della propria condizione di formaIl podista che arriva nella massima forma fisica in occasione della prima partecipazione ai 42 chilometri evidenzia, dopo la forte sollecitazione della prima maratona, un calo di rendimento. Il corridore che invece non è al 100% avverte, dopo i 10-15 giorni del periodo di recupero e rigenerazione muscolare, sensazioni fisiche positive e percepisce che l’organismo risponde positivamente alle sollecitazioni degli allenamenti.Alcuni podisti ignorano la fase del recupero nel senso che, indipendentemente dalle sensazioni fisiche che avvertono, decidono ugualmente di correre una seconda maratona nell’arco di alcune settimane. Spesso lo fanno perché delusi dalla prestazione cronometrica della prima gara, e quindi con la forza di volontà affrontano un altro sforzo impegnativo.Sia per il podista in piena efficienza, sia per quello che ha una condizione di forma in calo, non è possibile (e logico) verificare se lo sforzo della prima maratona è stato recuperato. Non avrebbe senso, infatti, sostenere un allenamento impegnativo tra le due maratone, perché i tempi per il recupero di una seduta impegnativa sono ridotti, e perché si potrebbe per esempio arrivare ad una sollecitazione non adeguatamente elevata da mettere in crisi l’organismo. Si potrebbe per esempio percorrere 25km a ritmo gara, oppure percorrere 35km ad andatura lenta e non avvertire nessun disagio, e basterebbero ancora un paio di chilometri per arrivare alla fase di cedimento dell’organismo.Insomma, solo nel corso della seconda maratona si scopre se il recupero fisico dopo il primo sforzo sui 42km è stato completamente raggiunto. Un intervallo di 4 settimane è di solito adeguato per consentire la ricostruzione delle fibre muscolari danneggiante nella prima maratona. Se le settimane tra le gare sono invece 6, è molto più probabile che il recupero sia stato completo.

Incredibilmente nella prima maratona feci il mio PB e nella seconda lo migliorai proprio di quei 6' indicati nell'articolo... :doc:
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da Foia »

Grazie per l'articolo, Alberto: molto interessante :thumleft:
Però qui si parla di 4/6 settimane. Penso che la forma ottimale raggiunta dopo la prima maratona vada scemando se - come nel mio caso - le settimane tra le due gare sono 10.
A meno che non si faccia un allenamento che riesca a mantenere (o migliorare?) la condizione....
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Re: Due maratone in 10 settimane.

Messaggio da Albertozan »

Foia ha scritto:Grazie per l'articolo, Alberto: molto interessante :thumleft:
Però qui si parla di 4/6 settimane. Penso che la forma ottimale raggiunta dopo la prima maratona vada scemando se - come nel mio caso - le settimane tra le due gare sono 10.
A meno che non si faccia un allenamento che riesca a mantenere (o migliorare?) la condizione....

come scrissi poco sopra (quel lungo ti permetterà verosimilmente di mantenere la condizione) :wink:

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