Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
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oscar 68
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
oggi visita di controllo dal doc. poi vi aggiorno
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oscar 68
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
il doc. mi ha detto che è tutto a posto e ci rivedremo fra qualche mese con le lastre dell'altro piede x ricominciare daccapo mi ha detto di interrompere la magneto xchè se uso il programma fratture contribuisce alle calcificazioni xciò o programma infiammazioni o niente e mi ha consigliato cerotti transAct antinfiammatori visto che io mi sono lamentato del fatto che alla sera mi si arrossa e gonfia ma ha detto che è normale passerà ma ci vuole molta pazienza . Dimenticavo che ha detto anche che posso interrompere la fisio visto che il tendine ha recuperato al 90 % la sua funzionalita se voglio x accelerare i tempi qualche tecar potrebbe giovarmi 
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Dadevespa
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
Ciao Oscar buon per te.... io sono ancora in alto mare zoppico sempre e la fisioterapia fatta con dolore è un disastro.
Faccio anch'io magnetoterapia notturna 8 ore ma al momento giovamenti zero.
Faccio anch'io magnetoterapia notturna 8 ore ma al momento giovamenti zero.
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oscar 68
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
Non vorrei sembrare un fenomeno ma anche a me specialmente alla sera fà un pò male ma nn una roba insopportabile e zoppico un pochino solo alla sera dopo 10 ore in piedi e dice il doc che è normale
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Andrea1969
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
edit...
Beh, beato te.
Per quanto mi riguarda zoppico decisamente appena alzato la mattina, nonché dopo aver camminato circa un'ora.
Nel resto del tempo il fastidio si attenua molto (volendo riesco persino a corricchiare per brevissimi tratti), ma il punto è che c'è un'enorme differenza tra "camminare al massimo un'ora" (situazione mia) e "correre svariate ore" (cosa che persone sane fanno senza problemi e facevo persino io stesso quando ancora l'Haglund era sopportabile); e c'è sempre un'enorme differenza anche tra il camminare normalmente e lo zoppichìo (lieve o accentuato che sia).
Infine, tuttora tutta la zona della caviglia è afflitta da un gonfiore anomalo che, pur essendosi anch'esso ridotto, non accenna a rientrare.
Insomma, mi trovo in una situazione ben distante da quel famoso "recupero completo" che veniva lasciato intendere come possibile grazie a un rimedio radicale, doloroso ed anche costoso come l'intervento chirurgico.
Addirittura, al momento, se dovessi confrontare i due piedi non avrei dubbi nel sentire come più "sano" quello ancora NON operato : il che, a distanza di ormai 70 gg. dall'operazione, non è proprio consolatorio.
Beh, beato te.
Per quanto mi riguarda zoppico decisamente appena alzato la mattina, nonché dopo aver camminato circa un'ora.
Nel resto del tempo il fastidio si attenua molto (volendo riesco persino a corricchiare per brevissimi tratti), ma il punto è che c'è un'enorme differenza tra "camminare al massimo un'ora" (situazione mia) e "correre svariate ore" (cosa che persone sane fanno senza problemi e facevo persino io stesso quando ancora l'Haglund era sopportabile); e c'è sempre un'enorme differenza anche tra il camminare normalmente e lo zoppichìo (lieve o accentuato che sia).
Infine, tuttora tutta la zona della caviglia è afflitta da un gonfiore anomalo che, pur essendosi anch'esso ridotto, non accenna a rientrare.
Insomma, mi trovo in una situazione ben distante da quel famoso "recupero completo" che veniva lasciato intendere come possibile grazie a un rimedio radicale, doloroso ed anche costoso come l'intervento chirurgico.
Addirittura, al momento, se dovessi confrontare i due piedi non avrei dubbi nel sentire come più "sano" quello ancora NON operato : il che, a distanza di ormai 70 gg. dall'operazione, non è proprio consolatorio.
Ultima modifica di gian_dil il 24 nov 2016, 10:55, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: non quotare messaggio precedente, grazie
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Dadevespa
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
Sono esattamente nella tua stessa situazione ormai sono vicino al traguardo dei 90 gg post intervento.
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Andrea1969
- Maratoneta
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
Aggiorno la situazione.
Nell'ultimo incontro col chirurgo (lo chiamo "incontro" perché ormai non sono più visite, ma semplici controlli), è finalmente arrivata la prescrizione del protocollo fisioterapico. Dico "finalmente" perché ormai la vera anomalia della mia situazione era che ancora non avesse minimamente accennato a questa parte della riabilitazione.
Forse un po' la colpa è stata proprio mia : tra l'assenza di dolore post-operatorio, l'abbandono precoce delle stampelle e finanche una prematura ripresa della camminata, avevo evidentemente fornito l'impressione (fallace) che il mio recupero fosse persino più accelerato rispetto alle tempistiche normali. E invece era tutto il contrario : tutta la velocità iniziale l'ho ampiamente ripagata dopo, con gli interessi.
Devo dire che la situazione complessiva fa veramente scervellare, proprio per i confronti resi possibili dal fatto di avere un piede operato e l'altro ancora no. Per cui, ad esempio, se esercito una pressione nello stesso identico "punto dolente" pre-operatorio, ebbene al piede operato non avverto più nulla mentre all'altro sì, il che dimostra che effettivamente l'operazione è andata a incidere nel punto nevralgico. Dopodiché, però, se cammino, dopo un po' di tempo comincio ad accusare un dolore dalla parte sinistra (quella operata) che si fa via via più forte fino a sovrastare quello della parte destra (NON operata), o addirittura mentre quest'ultima neppure mi fa male.
La cosa più difficile da fare è dare un contorno e fisionomia precisa al dolore, che è di tipo differente rispetto a prima (e rispetto quindi a quello del piede non operato). In particolare si sviluppa in due momenti : la mattina a freddo, e la sera a caldo. Con una differenza fondamentale : mentre la mattina va via via smorzandosi, la sera invece va progressivamente aumentando, cioè la sera rivela una natura di tipo infiammatorio, come se il movimento "surriscaldasse" il piede.
Altra sensazione è quella che potrei descrivere come una sorta di ammortizzatori /sospensioni sgonfi. Proprio come accade in un veicolo - il peso "collassa" da quella parte - così mi sembra che dalla parte della gamba sinistra gravi tutto il peso del corpo ed anche di più, come fosse piombo, il che determina un senso di schiacciamento (e di dolore) che istintivamente mi porta a cercare di compensare spostandomi nel movimento sulla gamba opposta (quella destra, non operata), da cui quindi lo zoppicamento.
Il fisioterapista - che ho già incontrato per una visita generale - mi ha spiegato che tutto ciò rientra nella normalità. L'ammortizzatore scarico altro non è che proprio il tendine, il quale ha la funzione di sollevare il corpo ad ogni passo, funzione che invece - per come ce l'ho io : contratto, indurito ed anche ormai atrofizzato - non riesce più a svolgere. Quindi la fisio dovrebbe servire proprio a questo.
La morale è che mi attende un mese pieno di fisio nelle forme più svariate (stretching, massoterapia, ultrasuoni, laser, linfodrenaggio, elettrostimolazione e potenziamento muscolare, ecc.) al termine del quale "dovrei" - condizionale d'obbligo - finalmente uscire da questi postumi sconcertanti che onestamente non mi sarei aspettato.
Sia il chirurgo che il fisioterapista mi hanno consigliato di fare il secondo intervento solo quando avrò del tutto risolto la situazione relativa al primo, anche se a questa conclusione ero già giunto da solo : è evidente che corre un abisso tra fare un bis mentre si è ancora immersi in dubbi, ansie ed incertezze del primo intervento, e farlo quando invece si è reduci da un successo, soprattutto sotto il profilo psicologico.
Continuerò ad aggiornare.
Saluti
Nell'ultimo incontro col chirurgo (lo chiamo "incontro" perché ormai non sono più visite, ma semplici controlli), è finalmente arrivata la prescrizione del protocollo fisioterapico. Dico "finalmente" perché ormai la vera anomalia della mia situazione era che ancora non avesse minimamente accennato a questa parte della riabilitazione.
Forse un po' la colpa è stata proprio mia : tra l'assenza di dolore post-operatorio, l'abbandono precoce delle stampelle e finanche una prematura ripresa della camminata, avevo evidentemente fornito l'impressione (fallace) che il mio recupero fosse persino più accelerato rispetto alle tempistiche normali. E invece era tutto il contrario : tutta la velocità iniziale l'ho ampiamente ripagata dopo, con gli interessi.
Devo dire che la situazione complessiva fa veramente scervellare, proprio per i confronti resi possibili dal fatto di avere un piede operato e l'altro ancora no. Per cui, ad esempio, se esercito una pressione nello stesso identico "punto dolente" pre-operatorio, ebbene al piede operato non avverto più nulla mentre all'altro sì, il che dimostra che effettivamente l'operazione è andata a incidere nel punto nevralgico. Dopodiché, però, se cammino, dopo un po' di tempo comincio ad accusare un dolore dalla parte sinistra (quella operata) che si fa via via più forte fino a sovrastare quello della parte destra (NON operata), o addirittura mentre quest'ultima neppure mi fa male.
La cosa più difficile da fare è dare un contorno e fisionomia precisa al dolore, che è di tipo differente rispetto a prima (e rispetto quindi a quello del piede non operato). In particolare si sviluppa in due momenti : la mattina a freddo, e la sera a caldo. Con una differenza fondamentale : mentre la mattina va via via smorzandosi, la sera invece va progressivamente aumentando, cioè la sera rivela una natura di tipo infiammatorio, come se il movimento "surriscaldasse" il piede.
Altra sensazione è quella che potrei descrivere come una sorta di ammortizzatori /sospensioni sgonfi. Proprio come accade in un veicolo - il peso "collassa" da quella parte - così mi sembra che dalla parte della gamba sinistra gravi tutto il peso del corpo ed anche di più, come fosse piombo, il che determina un senso di schiacciamento (e di dolore) che istintivamente mi porta a cercare di compensare spostandomi nel movimento sulla gamba opposta (quella destra, non operata), da cui quindi lo zoppicamento.
Il fisioterapista - che ho già incontrato per una visita generale - mi ha spiegato che tutto ciò rientra nella normalità. L'ammortizzatore scarico altro non è che proprio il tendine, il quale ha la funzione di sollevare il corpo ad ogni passo, funzione che invece - per come ce l'ho io : contratto, indurito ed anche ormai atrofizzato - non riesce più a svolgere. Quindi la fisio dovrebbe servire proprio a questo.
La morale è che mi attende un mese pieno di fisio nelle forme più svariate (stretching, massoterapia, ultrasuoni, laser, linfodrenaggio, elettrostimolazione e potenziamento muscolare, ecc.) al termine del quale "dovrei" - condizionale d'obbligo - finalmente uscire da questi postumi sconcertanti che onestamente non mi sarei aspettato.
Sia il chirurgo che il fisioterapista mi hanno consigliato di fare il secondo intervento solo quando avrò del tutto risolto la situazione relativa al primo, anche se a questa conclusione ero già giunto da solo : è evidente che corre un abisso tra fare un bis mentre si è ancora immersi in dubbi, ansie ed incertezze del primo intervento, e farlo quando invece si è reduci da un successo, soprattutto sotto il profilo psicologico.
Continuerò ad aggiornare.
Saluti
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Dadevespa
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
Ciao Andrea aggiorno anch'io la mia situazione.... dopo un mese di fisioterapia quotidiana il dolore và e viene cmq è sempre presente e durante la palestra si accentua. Fatta ecografia (su consiglio del chirurgo) risulta un versamento/edema nella zona operata (non mi faccio mancare nulla) da valutare eventuale aspirazione lunedì ho la visita.
Riassumendo 87 giorni post intervento, magnetoterapia notturna 8 ore fino al 6 dicembre, fisioterapia iniziata il 24 ottobre ho recuperato in toto la muscolatura della gamba ma rimane un bozzo/edema calcificato posteriore nell'inserzione del tendine e il dolore come dicevo prima più o meno persiste e mi costringe a zoppicare parecchio nella camminata poi magicamente....sparisce e poi ritorna di nuovo.
Lunedì aggiornerò sul dopo visita ortopedica cmq una cosa è sicura patologia rognosa,lunga e demoralizzante dal punto di vista psicologico.
Riassumendo 87 giorni post intervento, magnetoterapia notturna 8 ore fino al 6 dicembre, fisioterapia iniziata il 24 ottobre ho recuperato in toto la muscolatura della gamba ma rimane un bozzo/edema calcificato posteriore nell'inserzione del tendine e il dolore come dicevo prima più o meno persiste e mi costringe a zoppicare parecchio nella camminata poi magicamente....sparisce e poi ritorna di nuovo.
Lunedì aggiornerò sul dopo visita ortopedica cmq una cosa è sicura patologia rognosa,lunga e demoralizzante dal punto di vista psicologico.
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gabpie
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
Ad un mese dall'operazione ho iniziato con la bicicletta (sui rulli) e, come mi accadeva prima dell'intervento, con la caviglia calda il dolore (che ancora persiste) si attenua fin quasi a scomparire. La cosa strana è che i miei dolori (che ogni tanto mi portano ancora a camminare con un leggero zoppichio) sono sotto il punto di ingresso della artroscopia (quindi ai lati del calcagno) e non sul tendine. Continuo con fisioterapia e crema all'arnica al mattino ed alla sera. La ripresa della corsa la vedo ancora bella lontana perché anche solo una lunga camminata mi porta fastidio (addirittura la compressione delle scarpe da corsa mi crea fastidio). Probabilmente la zona è ancora ben infiammata internamente nonostante dall'esterno il rossore si stia decisamente riducendo. Pazienza...ci vuole pazienza...speriamo!
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PB 5000 18' 55" (Allenamento 03.10.2015)
PB 10000 39' 15" (Allenamento 03.10.2015)
PB Mezza 1h 24' 34" (Royal Half Marathon 2015)
PB Maratona 3h 17' 07" (Firenze Marathon 2014)
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oscar 68
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Re: Sindrome di Haglund (causa di tendinite insopportabile)
Anche io aggiorno: Non capisco perchè la mia situazione è in stallo visto che sto abbastanza bene ma comunque alla fine della giornata la caviglia mi si gonfia e mi fa male il calcagno mentre al mattino vado abbastanza bene mi preoccupa il fatto che pensavo di migliorare sempre piu x lo meno che il riacutizzarsi del dolore si spostasse sempre piu avanti nel tempo mentre invece dopo circa 7 8 ore dal risveglio tac arriva il dolore al tallone senza un motivo apparenteio faccio solo 2 tecar alla settimana anche se il giovamento è di breve durata io continuo imperterrito anche se ( dicono tutti anche il mio fisio che è molto bravo e onesto di cui mi fido molto e che mi conosce fin da quando giocavo ancora a rugby) ci vuole solo del gra tempo.............boh sarà 
