Grazie per la condivisione ragazzi
Secondo me non hai tutti i torti @shasha. Il tempo si fa in discesa e nei piani. Le salite se sono con poca pendenza BISOGNA correrle, se invece tirano conviene camminarle, fai strada e recuperi
quoto @dragon la discesa spacca le gambe più delle salite e se le gare son lunghe si deve valutare bene, io fatico molto nei piani e uso molto le discese per recuperare, ho ancora negli occhi Adamello 2019 con noi della corta (90km ) che superavamo quelli della lunga, le discese loro le camminavano tutte, in salita poi andavano su meglio di noi e recuperavano, come detto a meno non si sia dei Top il segreto è gestirsi al meglio
…”quando l’uomo ha mete da raggiungere non può invecchiare” … cit. EF fai correre anche tu il scopri->qui<-come!
Ho faticato molto a mettermi a scrivere qualcosa sulla Ronda stasera ma quest'anno per me la sfida è stata anche quella di prepararmi da zero sabato mattina dopo una settimana massacrante di lavoro, partire nel pomeriggio, arrivare di sera a Città di Castello, svegliarsi alle 3, arrivare a Castiglion Fiorentino alle 5 per ritirare il pettorale, partire anche con l'obiettivo di far presto per rientrare a casa entro un orario decente e ricominciare stamattina alle sei un'altra settimana intensa di lavoro. Ora sono devastato dalla stanchezza, da poco ho terminato di togliere tutto il fango dagli indumenti prima di metterli in lavatrice, ma sono felice per aver vissuto questa avventura della quale condivido tutto quello che fino ad ora è stato scritto. Mi dispiace di aver dato buca ancora una volta a Gambacorta. Gamba, prima di partire ero concentratissimo per essere certo di aver approntato tutto al meglio, non mancherò alla prossima. Della Ronda mi affascina molto lo spirito cavalleresco che anima la manifestazione con quel giuramento pochi minuti prima della partenza, o meglio, prima della battaglia. E che battaglia che è stata! Che fatica chiudere i 70 km della plus dopo aver lottato ostinatamente con il fango. In diverse occasioni mi sono ritrovato anch'io con il fango sopra le ginocchia, un'esperienza così non mi era ancora capitata. Non voglio sovrappormi ai racconti fatti e ai tanti aneddoti letti in giro (peccato davvero per tutte quelle cartacce abbandonate), mi piace ricordare la gustosissima pasta in brodo del ristoro del 48° km che mi ha letteralmente resuscitato e il boccale di birra di fine gara nel quale ho versato subito la lattina di Moretti gustandomela poco prima che iniziasse a piovere. Alla fine ho chiuso in 11 ore e 4, un tempo che mi soddisfa anche se di ben ottanta minuti superiore a quello dello scorso anno, quando però avevo "incassato" anche due brutte cadute. Questa volta invece sono riuscito a rientrare sano, cosa non da poco per tutte le insidie del percorso. L'anno prossimo mi piacerebbe provare un'altra distanza, tanto per variare la dimensione dei boccali della collezione che si prospetta.
@mimmo .... io sapevo il tuo pettorale e prima della partenza x qualche secondo ho anche cercato, poi mi son messo a ciacolare con Stefano e nn c'ho più pensato, va beh son sicuro che primo dopo ci si becca, complimenti cmq hai fatto un garone, e mi hai pure fregato la pasta in brodo del 48° .... quando son arrivato io l'ho espressamente chiesta ma purtroppo era finita, amen