Edizione DXT 103K per me memorabile.
Parto verso le 16:30 o giù di lì da casa.
Raggiungo Forno di Zoldo e parcheggio attaccato a

Matteo che mi riconosce subito dal faccione del profilo.
Facciamo subito amicizia , lui fa la corta ( gara tosta che ho fatto nella prima edizione sotto tanta pioggia ).
Poco dopo conosco Mauro e un suo amico , ci si capisce subito e dopo aver preso pettorale e pacco gara si va a mangiare.
Mauro ( Gamba ) che sa i tempi che ho fatto all'Ultrabericus e al GardaTrentinoTrail mi contraddice subito quando butto lì un 24/25 ore per la 103km e .... praticamente ha ragione !!!!
Manco ci conoscessimo da più di un'ora ....
Pasta party con birra media inclusa .... perché siamo veneti ( colpo di genio del solito ....)
Brindisi documentato da Matteo con foto
Prima della partenza briefing dell'organizzazione a dirci che la neve non è tanta ... che i passaggi sono tutti fattibili .... si per montanari esperti.....
Cerco di risparmiarmi nei primi 30km ma quando sei fresco è sempre difficile capire bene cosa vuol dire non spingere.
La notte è tiepida e c'è solo qualche tratto con un po' di vento.
L'alba è stupenda e il tempo vola ( quando ci si diverte )

Allo Staulanza arrivo stanco e commetto un errore , non cambio i calzetti dopo tutti i torrenti e nevai che ho attraversato , la pagherò con l'avampiede bianco e dolorante e qui mi vengono in mente i piedi di Max fasciati con nastro chirurgico , lezione imparata e nastro già comprato.
Da qui in poi inizia una nuova gara , si anche questo l'aveva previsto Max , fatta di tratti corribili ma non riesco a spingere molto e mi accontento di corricchiare con Davide e Marco due ragazzi conosciuti all'uscita dello Staulanza grazie a un rutto : io ho un po' di nausea e Davide mi dice ( non ci conoscevamo ) "molla un rutto" e dopo due secondi caccio fuori un megarutto , che nel linguaggio universale dei trail vuol dire "sto bene" "ciao" "era proprio quello che volevo dire io" e "perché non ti sei iscritto al TOR ?" .... si anche lui si è iscritto quest'anno.
Da lì in poi maciniamo km su km cercando di correre sui tratti facili e prendendoci in giro quando non ne abbiamo e camminiamo anche su falsopiani.
Mangiamo minestrina ogni volta che c'è ma raggiungiamo l'apoteosi al rifugio Talamini dove la signora ha preparato un vero brodo di carne della Franca , chi la signora che l'ha preparato? No la carne è della Franca , la mucca.
Commozione e un milione di grazie.
Sul Rite arrivo sulle ginocchia e il proprietario mi regala una bottiglia d'acqua , credo l'abbia fatto con tutti quelli che avevano bisogno , generoso.
La Calada è qualcosa che le mie ginocchia ricorderanno come la fantastica deviazione finale per superare i 100km , bastardi ma giusti.
Arriviamo in paese e decidiamo che il traguardo lo saltiamo

Detto fatto.
Da notare che Marco , quello a sx si è portato dietro dal 15esimo km fino al traguardo un bastone di legno perché aveva rotto un bastoncino dopo malga Pramperet.
Io me ne sono accorto solo negli ultimi km
Vengo intervistato al traguardo e ringrazio tutti e la signora del Talamini , le salite e le discese.
Doccia e poi andiamo a berci due birre con relativa pizza.
Parlando Marco si offre di ospitarmi in camper quando sa che dormirei in macchina , sempre grande la gente che fa trail.
Io per ringraziarlo dimentico il cavo del cellulare
La temevo un casino e volevo finirla per non dover tornare a provarla ma quando vedi montagne così belle , gente che ci mette il cuore nell'organizzarla e tanta tanta passione dei volontari sai già che il prossimo anno sei già lì.
Complimenti a tutti , perché finirla non è mai banale.