Non svaniranno (passati ormai 9 anni, io ogni tanto ci ripenso..), semplicemente le accetterai come parte irrinunciabile del "gioco"

Moderatori: franchino, runmarco, deuterio, Evuelledi
Io sono anni che in tutti i miei giri lunghi a piedi o in bici mi porto due pastiglie di plasil. Usata un paio di volte, al Passatore 2022 e in un trail da 100 km. Nato tutto da una brutta esperienza con forte nausea durante un mega giro in bici con passaggio al passo dello Stelvio. Rimasi bloccato ad un km dal passo. Fortunatamente era in occasione della Stelvio bike, manifestazione non competitiva, ma comunque con assistenza sanitaria. Una iniezione di plasil mi rimise al mondo
Non era affatto scontato
Adesso ho capito chi sei, anche se al momento non lo sapevo.HappyFra ha scritto: ↑3 lug 2024, 17:22 @Francesco1973 ma ciaooo! Scusami, ho capito adesso quale Francesco eri!!![]()
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Che gran gara hai fatto! Sono rimasta stupita da quanto tu e gli altri foste tranquilli prima della partenza, che grandi!
Ha fatto molto piacere anche a me conoscerti e fare due chiacchiere, e grazie per i consigli per lo stomaco!
Per la Trans d’Havet purtroppo mi viene difficile, il 27 si sposa mia sorella![]()
però me la segno
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forse ero li quando ti sei ritirato...penso...ti ricordi che ora era?manuel28 ha scritto: ↑3 lug 2024, 11:16 Prima esperienza per me alla Lut, iscritto alla 80k. Atmosfera a Cortina nei giorni precedenti incredibile, avevo partecipato alla CCC a Courmayeur ma non c'è paragone tra le due. Partenze della 50 e della 120 pazzesche.
Pullman alle 5 per La Val insieme ad altri concorrenti, ognuno e immerso nei propri pensieri. Partenza alle 7 in punto. Prima parte fino al primo colle in controllo e arrivo in perfetto orario secondo la mia tabella di marcia. L'obbiettivo è arrivare entro la mezzanotte, per permettere ai miei di vedere l'arrivo in un orario umano. Abbiamo vissuto dei mesi difficili e questa mini vacanza è un momento di spensieratezza ed è la prima volta che mi seguono in una gara. Scendo dal primo colle meravigliandomi di come il sentiero sia molto facile, niente di paragonabile a quelli scassati della mia zona. Al rifugio Pederu primo check, ristoro con due banane e un po di coca e rabbocco l'acqua nelle flask. La salita a tornanti mi sfianca e un po' la soffro, intanto inizia a fare caldo e il sole a picchiare, devo trovare un posto per mettermi la crema protettiva. Il tratto fino al rifugio Sennes lo soffro un po', arrivato al rifugio ne approfitto per sedermi qualche minuto. Ho notato che sedendomi e scaricando le gambe ogni tanto, mi giova molto e mi fa ricaricare le batterie. E' una tattica che userò sempre. Dal Sennes al Biella è molto bello e me lo godo in pieno. Al rifugio Biella qualcuno davanti a me chiede al rifugista se ha dell'acqua e questo risponde in modo un po' sgarbato che non ha acqua... non so se ha avuto a che dire con l'organizzazione o se non gliene importava nulla della gara... vabbè, in effetti non era indicato come punto ristoro. La discesa ai laghi e fino a Malga Ra Stua è piuttosto tecnica e scassata, si alza anche un vento forte. Iniziano a venire dei prodromi di crampi, ma mi rendo conto che sono ancora in tabella di marcia, cerco di non fare movimenti strani e di stare in controllo. A Malga Ra Stua ho bisogno di fare una pausa un po' più lunga, devo mangiare e riposarmi un attimo. Tra tutto resto circa 15 minuti, mangio pastina e patate e dei pomodori. L'addetta ci mette su del sale e mi risulta subito molto salato. Errore madornale che si rivelerà fatale più avanti. Intanto si intercettano i concorrenti della 120. Riprendo la corsa e si perde quota fino all'imbocco della valle Travenanzes. Mi rendo conto che qualcosa non va, mi sento scarico e molto debole, controllo il passo al garmin ma in realtà non è cosi male. A un certo punto mi devo sedere su una roccia accanto al sentiero. Sono debilitato e penso che mangiare qualcosa possa servire. Appena addento la barretta subito ho conati e tiro su pure l'anima. Mi scuso con i concorrenti che avranno visto lo spettacolo ma non c'era spazio. Ringrazio anche chi si è fermato per dare un po' di aiuto. Nei momenti immediatamente successivi mi sento anche abbastanza bene, penso che ormai è uscito tutto e si tratta solo di gestire fino al Col Gallina per fare il punto della situazione. Ancora l'idea del ritiro non si è ancora presentata o comunque l'ho cacciata subito indietro, anche perché in Travenanzes sei obbligato comunque a proseguire quindi tanto vale. Arrivo alla malga a metà valle e mi siedo sulla panchina. Tempo pochi secondi e riprende la nausea, almeno qua ho l'accortezza di spostarmi un attimo. L'addetto mi chiede come va gli dico che non va bene per niente, entro nella baita e mi sdraio per 20 minuti, provo a prendere un po' di te caldo per vedere come va. Dentro ci sono altri 3 concorrenti nella mia stessa situazione. Mi dicono che per scollinare ci sono ancora 2 km con 400 metri di d+. Riprendo il cammino molto lentamente, ogni 200 metri mi fermo e mi siedo e vomito ancora per un po di volte. Sono completamente senza forze e con gola secca. Scollino al col dei Bos, ormai mi rendo conto che non sono in grado di proseguire, arrivo alla tenda del soccorso alpino poco sotto e prendo la decisione di fermarmi. Mi spiace molto, soprattutto per i miei che ci tenevano vedermi all'arrivo, mi sembra di averli delusi in qualche modo. Riaccompagnato al Col Gallina mi faccio fare un'iniezione di Plasil e aspetto la navetta, intanto mando un whatsapp per dire del ritiro. A Cortina passo vicino al traguardo e ho un misto di invidia e di rabbia nei confronti dei finisher ma ovviamente a mente fredda si può solo trasformare in ammirazione, non è certo colpa loro se è successo questo.
La notte sono talmente disidratato che bevo 2 litri di acqua. I giorni dopo sto bene, ho sempre una fame da lupi e anche le gambe non hanno problemi e la cosa mi fa ancora più inc...are.
Sicuramente la prossima volta un po' di plasil me lo porto dietro... e mai più pomodori salati.
L'amarezza e la delusione è ancora tanta, la voglia anche solo di correre per il momento non c'è... vedremo.. ha da passare la nottata come si dice.