
DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
Moderatori: franchino, runmarco, deuterio, Evuelledi
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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
Per quest'anno, dopo quattro partecipazioni alla.55 e una alla 103 k, mi ero prefissato di provare a portare a casa anche la 72 k (che poi ne sono stati oltre 75...) al fine di sfruttarla come ultimo lungo prima della LUT. Beh, che dire, il giro l'ho finito ma è stata durissima. Sarà che sono passati sette anni dalla 103 del 2018 e ad una certa età gli anni trascorsi pesano tantissimo, sarà perché ho la memoria corta, ma devo dire che ho dovuto dar fondo a tutto me stesso per terminarla da finisher. Questo tipo di gare così tecniche forse non fanno più per me, per quattro volte sono finito col sedere a terra scivolando su rocchette viscide, rischiando di farmi male. Probabilmente l'aver optato per le Inov8 300 con grafene invece delle consolidate Speedgoat è stata una scelta sconsiderata per il basso rodaggio pregara e mi ha fatto penare anche in discesa sul fango. Insomma, a due giorni dal traguardo, sto realizzando solo ora quella soddisfazione che in genere si sente ancora prima di terminare il giro. Da qui capirete che non mi sono divertito molto, cosa che non mi accade mai, altrimenti non farei le ultra. In questo ha inciso anche la giornata poco panoramica e, come già detto, il fondo umido e scivoloso. Devo riconoscere però che l'organizzazione è stata come sempre eccezionale e la partecipazione di atleti provenienti da ogni angolo del mondo rende l'evento davvero bellissimo. Ho apprezzato molto il premio finisher e i servizi post gara. Peccato non aver incontrato chi ha partecipato del forum, ma sono certo che potremo rifarci alla LUT
. Non so se la rifarò in futuro ma mi sento di consigliarla a tutti come esperienza, anche se resto del parere che non è per tutti.

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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
Dolomiti Extreme Trail: 103 KM e 7.100 D+
Dopo due anni mi iscrivo di nuovo alla DXT, per due motivi: per testare definitivamente gambe e testa e capire se la forma ci sia, perché c’è poco da fare, alla DXT se non sei a posto, alla fine non ci arrivi. Il secondo motivo è togliere lo smacco di una medaglia di cartone, dopo che a 15 km dalla fine nel 2023 la gara era stata neutralizzata per condizioni meteo impossibili.
Allora solita trafila: ritiro pettorale, briefing e cena, in compagnia di @matrad , @maxcalce ed un mio compagno di squadra, riposino in macchina, ulteriore panino con la mortazza, creme e pomate antiabrasive in abbondanza, e si va alla partenza, prevista per le 22 di venerdì. Piccolo contrattempo per un malore ad un concorrente (per fortuna nulla di grave), e via a tutta, come se dovessimo correre una diecimila metri piani. Questa esuberanza dura poco ed il primo strappo di 1.500 D+ verso Forcella Piccola rimette tutti in riga: sarà l’unica salita lunga della gara, perché la DXT è si molto dura come tipologia di terreno, ma le salite sono quasi tutte abbastanza corte, massimo 5-600 D+.
Il sentiero è stretto, poi di più, finchè sembra di stare su una trave come una ginnasta olimpionica, solo che di sotto non c’è un tappetino morbido, ma il baratro, di cui non si vede la fine. Poco male, è buio e la percezione di profondità è bassa. Arrivo molto tranquillamente a Malga Pramper al km 20, il clima per ora è perfetto per correre (se si riuscisse, a correre!), e lo sarà per tutta la gara. Il traverso del San Sebastiano per arrivare al Passo Duran non è agevole, anzi è proprio rognoso ed a tratti è difficile trovare gli appoggi per avanzare, ma lo gestisco bene, arrivando con sorpresa al ristoro alle 4,30, con un buon anticipo rispetto alla mia tabella. La salita al Bivacco Grisetti me la godo tutta senza soffrire troppo, bellissima, un po’ meno invece mi godo la discesa, in quanto un mese fa ho fatto una caduta rovinosa al Madruk, e mi è rimasto un blocco: infatti cado di testa, ma per fortuna mi graffio solo un po’ la fronte, meglio così. Da Malga Grava alla base vita fila tutto liscio, e nel frattempo una battuta tira l’altra e trovo un compagno di viaggio, uno che già avevo visto in altri trail; lui va più di me, ma forse in quel frangente sto particolarmente bene, e quindi si prosegue chiacchierando. A sorpresa, anche lo stomaco non mi da problemi (solo dopo Passo Cibiana si chiuderà definitivamente), e si continua veramente di buon passo verso Zoppè ed il Rifugio Talamini, dove arrivo con una piccola crisi di sonno, risolta con un caffè robusto. Dopo il famoso brodo di gallina appena fatto dalla signora del rifugio, si sale al Monte Rite. La salita è impegnativa, ma oggi tutto gira bene, ne approfitto e me la godo. Anche da Passo Cibiana all’inizio della Calada fila tutto liscio e, man mano che mi avvicino alla famigerata discesa, mi preoccupo sempre più: la temo molto e la mia ritrovata (e spero momentanea) paura delle discese mi blocca.
Ci metto un’eternità a scendere, solo verso la fine realizzo che in fin dei conti non era così terribile questa famosa Calada. Fin qui è andato quasi tutto bene, mi trovo a 12 km dalla fine, e mi convinco che ora sia tutto facile, piccola salitella al Bosconero e poi di corsa fino alla fine. Nulla di più sbagliato: per salire verso il rifugio si taglia in verticale per un improbabile sentiero in mezzo al bosco, ripidissimo e scivoloso. Arrivo sconsolato al Bosconero, luogo incantevole, veramente da cartolina, senza sapere che la successiva discesa sarà una tortura, tra pendenza, radici e terriccio scivoloso; scendo lentissimo, di questo passo penso che non arriverò mai! Transito nei pressi di una cascata che mi lascia a bocca aperta da quanto è dirompente ed incastrata in mezzo al bosco, ed attraverso un guado nei pressi della “fonte della giovinezza”. Che luogo fantastico, purtroppo me lo godo poco in questo momento, voglio solo arrivare e terminare quella che sta diventando un’agonia. Però qui ci voglio tornare con la famiglia, è veramente bello.
All’ultimo ristoro penso che ora sia sul serio tutto finito, mancano 7 km al traguardo e sarà tutta discesa: e invece no, si sale ancora, prima in mezzo al bosco, e poi tra sfasciumi, tagliando in direzione Forno di Zoldo. Gli ultimi tre chilometri finalmente migliorano leggermente come terreno, e poi finalmente sono felice di vedere una strada asfaltata (devo essere veramente cotto per averlo pensato!). Non contenti di quanto ci hanno fatto fare finora, anche se il paese è a sinistra, ci fanno girare a destra, e su verso un paesino, ci sono persone ancora sveglie che mi applaudono dalla finestra, però ci rimango un po’ ‘male perché mi aspettavo che il parroco suonasse le campane a festa per me. Ultima discesina e si entra a Forno di Zoldo. Appena entrati in paese, vedo il mio amico Francesco che mi viene incontro, bellissima sorpresa, mi sfogo con lui con grandi insolenze verso l’organizzazione che mi ha torturato in modo sadico (scherzo in realtà, l’organizzazione è stata praticamente perfetta), e taglio il traguardo con il bellissimo tifo dei miei compagni di squadra Oll Scars che correranno il giorno dopo sui 22 e 11 km, alticci dopo una cena che ha visto passare molte caraffe di cabernet.
Chiusa in 24 ore 16 minuti, oltre ogni mia aspettativa, avrei fatto la firma per metterci due ore in più. Gran bella gara la DXT, montagna vera, selvaggia, e come aveva detto un amico un po’ di tempo fa, il vero trail lo vedi in gare come questa.
Dopo due anni mi iscrivo di nuovo alla DXT, per due motivi: per testare definitivamente gambe e testa e capire se la forma ci sia, perché c’è poco da fare, alla DXT se non sei a posto, alla fine non ci arrivi. Il secondo motivo è togliere lo smacco di una medaglia di cartone, dopo che a 15 km dalla fine nel 2023 la gara era stata neutralizzata per condizioni meteo impossibili.
Allora solita trafila: ritiro pettorale, briefing e cena, in compagnia di @matrad , @maxcalce ed un mio compagno di squadra, riposino in macchina, ulteriore panino con la mortazza, creme e pomate antiabrasive in abbondanza, e si va alla partenza, prevista per le 22 di venerdì. Piccolo contrattempo per un malore ad un concorrente (per fortuna nulla di grave), e via a tutta, come se dovessimo correre una diecimila metri piani. Questa esuberanza dura poco ed il primo strappo di 1.500 D+ verso Forcella Piccola rimette tutti in riga: sarà l’unica salita lunga della gara, perché la DXT è si molto dura come tipologia di terreno, ma le salite sono quasi tutte abbastanza corte, massimo 5-600 D+.
Il sentiero è stretto, poi di più, finchè sembra di stare su una trave come una ginnasta olimpionica, solo che di sotto non c’è un tappetino morbido, ma il baratro, di cui non si vede la fine. Poco male, è buio e la percezione di profondità è bassa. Arrivo molto tranquillamente a Malga Pramper al km 20, il clima per ora è perfetto per correre (se si riuscisse, a correre!), e lo sarà per tutta la gara. Il traverso del San Sebastiano per arrivare al Passo Duran non è agevole, anzi è proprio rognoso ed a tratti è difficile trovare gli appoggi per avanzare, ma lo gestisco bene, arrivando con sorpresa al ristoro alle 4,30, con un buon anticipo rispetto alla mia tabella. La salita al Bivacco Grisetti me la godo tutta senza soffrire troppo, bellissima, un po’ meno invece mi godo la discesa, in quanto un mese fa ho fatto una caduta rovinosa al Madruk, e mi è rimasto un blocco: infatti cado di testa, ma per fortuna mi graffio solo un po’ la fronte, meglio così. Da Malga Grava alla base vita fila tutto liscio, e nel frattempo una battuta tira l’altra e trovo un compagno di viaggio, uno che già avevo visto in altri trail; lui va più di me, ma forse in quel frangente sto particolarmente bene, e quindi si prosegue chiacchierando. A sorpresa, anche lo stomaco non mi da problemi (solo dopo Passo Cibiana si chiuderà definitivamente), e si continua veramente di buon passo verso Zoppè ed il Rifugio Talamini, dove arrivo con una piccola crisi di sonno, risolta con un caffè robusto. Dopo il famoso brodo di gallina appena fatto dalla signora del rifugio, si sale al Monte Rite. La salita è impegnativa, ma oggi tutto gira bene, ne approfitto e me la godo. Anche da Passo Cibiana all’inizio della Calada fila tutto liscio e, man mano che mi avvicino alla famigerata discesa, mi preoccupo sempre più: la temo molto e la mia ritrovata (e spero momentanea) paura delle discese mi blocca.
Ci metto un’eternità a scendere, solo verso la fine realizzo che in fin dei conti non era così terribile questa famosa Calada. Fin qui è andato quasi tutto bene, mi trovo a 12 km dalla fine, e mi convinco che ora sia tutto facile, piccola salitella al Bosconero e poi di corsa fino alla fine. Nulla di più sbagliato: per salire verso il rifugio si taglia in verticale per un improbabile sentiero in mezzo al bosco, ripidissimo e scivoloso. Arrivo sconsolato al Bosconero, luogo incantevole, veramente da cartolina, senza sapere che la successiva discesa sarà una tortura, tra pendenza, radici e terriccio scivoloso; scendo lentissimo, di questo passo penso che non arriverò mai! Transito nei pressi di una cascata che mi lascia a bocca aperta da quanto è dirompente ed incastrata in mezzo al bosco, ed attraverso un guado nei pressi della “fonte della giovinezza”. Che luogo fantastico, purtroppo me lo godo poco in questo momento, voglio solo arrivare e terminare quella che sta diventando un’agonia. Però qui ci voglio tornare con la famiglia, è veramente bello.
All’ultimo ristoro penso che ora sia sul serio tutto finito, mancano 7 km al traguardo e sarà tutta discesa: e invece no, si sale ancora, prima in mezzo al bosco, e poi tra sfasciumi, tagliando in direzione Forno di Zoldo. Gli ultimi tre chilometri finalmente migliorano leggermente come terreno, e poi finalmente sono felice di vedere una strada asfaltata (devo essere veramente cotto per averlo pensato!). Non contenti di quanto ci hanno fatto fare finora, anche se il paese è a sinistra, ci fanno girare a destra, e su verso un paesino, ci sono persone ancora sveglie che mi applaudono dalla finestra, però ci rimango un po’ ‘male perché mi aspettavo che il parroco suonasse le campane a festa per me. Ultima discesina e si entra a Forno di Zoldo. Appena entrati in paese, vedo il mio amico Francesco che mi viene incontro, bellissima sorpresa, mi sfogo con lui con grandi insolenze verso l’organizzazione che mi ha torturato in modo sadico (scherzo in realtà, l’organizzazione è stata praticamente perfetta), e taglio il traguardo con il bellissimo tifo dei miei compagni di squadra Oll Scars che correranno il giorno dopo sui 22 e 11 km, alticci dopo una cena che ha visto passare molte caraffe di cabernet.
Chiusa in 24 ore 16 minuti, oltre ogni mia aspettativa, avrei fatto la firma per metterci due ore in più. Gran bella gara la DXT, montagna vera, selvaggia, e come aveva detto un amico un po’ di tempo fa, il vero trail lo vedi in gare come questa.
Programma 2025:
- Bora 84 Finisher
- TTR 27 Finisher
- UB 65 Finisher
- Istria 168 Finisher
- Madruk 27 Finisher
- DXT 103 Finisher
- LUT120
- TOR 330
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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
Hai fatto più o meno i tempi che facevo io, solo che quando hai scritto “ Arrivo sconsolato al Bosconero, luogo incantevole, veramente da cartolina, senza sapere che la successiva discesa sarà una tortura, tra pendenza, radici e terriccio scivoloso; scendo lentissimo, di questo passo penso che non arriverò mai! Transito nei pressi di una cascata che mi lascia a bocca aperta da quanto è dirompente ed incastrata in mezzo al bosco, ed attraverso un guado nei pressi della “fonte della giovinezza”.” ho proprio pensato che io lì o ero cotto cotto o sti posti non c’erano




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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
cerco di riassumere anche la mia seconda esperienza della 72km dopo la 22 e la 55...preciso con il dire che per quanto "odio" questa gara allo stesso tempo nutro un affetto infinito essendo stata la prima gara di trail che ho fatto in vita mia e da dove tutto è partito!
Quest'anno purtroppo la testa stenta a starmi dietro e nonostante a fine mese mi aspetti la LUT sono molto meno motivato rispetto allo scorso anno dove mi preparavo per il TOR100, visto questo mood cerco di prendere tutte le gare con lo spirito del "se va bene bene altrimenti amen".
Parto infatti con l'idea di arrivare almeno allo staulanza e ritirarmi!
Alla partenza tutti si fiondano a duemila io invece sfrutto quei primi km come riscaldamento restando calmo sapendo appunto che poi ci sarà tutto il tratto nel bosco...arrivo al primo ristoro di Malga Pramper che è ancora buio e questo mi fa capire di essere in anticipo rispetto lo scorso anno quando invece ci ero arrivato con le prime luci dell'alba...purtroppo l'aver fatto allenamenti perlopiù corribili mi fa penare il sentiero tecnico della dxt anche se comunque sono sentieri di casa.
Arrivo al Duran con circa 1 ora di anticipo rispetto l'anno prima, mangio due piatti di brodo e pasta, formaggio e pane e marmellata perchè so che dopo mi attende la salita al Grisetti...mi incammino e decido di prendere la salita con la mia filosofia, ovvero mai fermarsi e tenere il ritmo costante senza andare su di giri; questa tecnica risulta vincente e arrivo al bivacco con zero fatica, la discesa poi la soffrirò per il motivo detto sopra, troppo tecnica e io ho ancora in testa di voler andare piano
Corricchiando qua e la arrivo al ristoro di Malga Pioda (per me il miglior ristoro e non solo per il cibo), rido con la signora che parlando con un concorrente ignaro dice che da li è tutto un sali scendi a parte una leggera salita al ristoro belvedere
ci guardiamo e capiamo che non è proprio cosi ahahaha
Mangio il mio solito brodo e pasta e riparto con calma, arrivo al Belvedere senza troppa fatica bevo una coca cola e banana e mi lancio giù con la musica a tutta...in poco tempo arrivo alla fine della salita prima dello staulanza, ora è tutta discesa che ricordo bene perchè corribile e decido di fiondarmi giù e divertirmi un pò anche perchè finalmente il sentiero è corribile...ad un certo punto butto un occhio all'orologio e vedo che sto andando a 4:40 forse un pò troppo, ma me ne frego perchè mi sto davvero divertendo...in più sul sentiero ci sono una marea di stranieri che fanno il tifo e la cosa mi gasa da morire...l'unica nota dolente due signori anziani sul sentiero che nonostante i mille "attenzione, scusate, permesso" rimangono fissi al centro del sentiero senza spostarsi, li supero e insieme al ragazzo della 55km che era dietro di me partono dei sonori "complimenti" a chi si comporta in questa maniera senza un vero e proprio motivo...
Allo Staulanza mi cambio la maglia e fascia, mangio e me la prendo comoda visto che la mia assistente personale è in leggero ritardo
inizio a pensare che forse va bene essere arrivato fino a qui anche se sono in anticipo di quasi 2 ore e mezza rispetto lo scorso anno, ma finito di mangiare e cambiarmi la mia assistente mi dice "ok sbrigati invece di stare qui a chiacchierare ci vediamo giù", io riparto e dopo qualche minuto penso "ma io in realtà volevo ritirarmi
"
Alla fine faccio tutto l'ultimo tratto sotto al pelmo corricchiando e camminando fino ad arrivare all'ultimo ristoro al passo tamai prima della salita al monte ponta, riprendo fiato e inizio la salita con lo stesso mood con la quale ho affrontato la salita al grisetti, qui recupero molte persone che invece stavano percorrendo la salita praticamente facendo ripetute, arrivo in cima e inizio subito la discesa senza fermarmi...passato un km circa inizio a correre e penso alle parole del mio fisioterapista ovvero "in discesa se è corribile non stare in trattenuta e lascia andare le gambe" detto fatto...scendo giù come un satellite pregando di non prendere radici o sassi perchè farei un volo astronomico...arrivo nell'ultimo tratto prima di entrare in paese dove solitamente c'è un fango enorme ma per fortuna è "asciutto" e continuo a correre...
Purtroppo l'ultimo tratto come è ben risaputo è un pò una palla, un giro per prati e asfalto che non aggiunge nulla anzi, però accade una cosa assurda: davanti a me un signore si gira e come mi vede inizia a correre e io penso tra me e me "che ti corri che tanto sei della 55 e io della72 ?", questa cosa mi fa partire una competizione mostra tanto che inizio a correre e lo faccio anche sui tratti in salita...il signore scoppia io lo supero e continuo a correre
L'ultimo tratto su asfalto praticamente volo, ma poi rallento perchè davanti a me c'è un altro concorrente della 72km e non mi sembra carino superarlo a 300mt prima del traguardo...
Alla fine concludo la gara con 3 ore in meno rispetto allo scorso anno, per me è stato un bellissimo test pre lut e la cosa bella e strana è che le gambe già oggi sono super riposate quasi da riuscire a correre senza problemi...
Questa gara è sempre stupenda e l'organizzazione sempre impeccabile, sicuramente un bellissimo banco di prova per chi vuole testare testa e gambe!
Quest'anno purtroppo la testa stenta a starmi dietro e nonostante a fine mese mi aspetti la LUT sono molto meno motivato rispetto allo scorso anno dove mi preparavo per il TOR100, visto questo mood cerco di prendere tutte le gare con lo spirito del "se va bene bene altrimenti amen".
Parto infatti con l'idea di arrivare almeno allo staulanza e ritirarmi!
Alla partenza tutti si fiondano a duemila io invece sfrutto quei primi km come riscaldamento restando calmo sapendo appunto che poi ci sarà tutto il tratto nel bosco...arrivo al primo ristoro di Malga Pramper che è ancora buio e questo mi fa capire di essere in anticipo rispetto lo scorso anno quando invece ci ero arrivato con le prime luci dell'alba...purtroppo l'aver fatto allenamenti perlopiù corribili mi fa penare il sentiero tecnico della dxt anche se comunque sono sentieri di casa.
Arrivo al Duran con circa 1 ora di anticipo rispetto l'anno prima, mangio due piatti di brodo e pasta, formaggio e pane e marmellata perchè so che dopo mi attende la salita al Grisetti...mi incammino e decido di prendere la salita con la mia filosofia, ovvero mai fermarsi e tenere il ritmo costante senza andare su di giri; questa tecnica risulta vincente e arrivo al bivacco con zero fatica, la discesa poi la soffrirò per il motivo detto sopra, troppo tecnica e io ho ancora in testa di voler andare piano

Corricchiando qua e la arrivo al ristoro di Malga Pioda (per me il miglior ristoro e non solo per il cibo), rido con la signora che parlando con un concorrente ignaro dice che da li è tutto un sali scendi a parte una leggera salita al ristoro belvedere


Mangio il mio solito brodo e pasta e riparto con calma, arrivo al Belvedere senza troppa fatica bevo una coca cola e banana e mi lancio giù con la musica a tutta...in poco tempo arrivo alla fine della salita prima dello staulanza, ora è tutta discesa che ricordo bene perchè corribile e decido di fiondarmi giù e divertirmi un pò anche perchè finalmente il sentiero è corribile...ad un certo punto butto un occhio all'orologio e vedo che sto andando a 4:40 forse un pò troppo, ma me ne frego perchè mi sto davvero divertendo...in più sul sentiero ci sono una marea di stranieri che fanno il tifo e la cosa mi gasa da morire...l'unica nota dolente due signori anziani sul sentiero che nonostante i mille "attenzione, scusate, permesso" rimangono fissi al centro del sentiero senza spostarsi, li supero e insieme al ragazzo della 55km che era dietro di me partono dei sonori "complimenti" a chi si comporta in questa maniera senza un vero e proprio motivo...
Allo Staulanza mi cambio la maglia e fascia, mangio e me la prendo comoda visto che la mia assistente personale è in leggero ritardo
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inizio a pensare che forse va bene essere arrivato fino a qui anche se sono in anticipo di quasi 2 ore e mezza rispetto lo scorso anno, ma finito di mangiare e cambiarmi la mia assistente mi dice "ok sbrigati invece di stare qui a chiacchierare ci vediamo giù", io riparto e dopo qualche minuto penso "ma io in realtà volevo ritirarmi
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Alla fine faccio tutto l'ultimo tratto sotto al pelmo corricchiando e camminando fino ad arrivare all'ultimo ristoro al passo tamai prima della salita al monte ponta, riprendo fiato e inizio la salita con lo stesso mood con la quale ho affrontato la salita al grisetti, qui recupero molte persone che invece stavano percorrendo la salita praticamente facendo ripetute, arrivo in cima e inizio subito la discesa senza fermarmi...passato un km circa inizio a correre e penso alle parole del mio fisioterapista ovvero "in discesa se è corribile non stare in trattenuta e lascia andare le gambe" detto fatto...scendo giù come un satellite pregando di non prendere radici o sassi perchè farei un volo astronomico...arrivo nell'ultimo tratto prima di entrare in paese dove solitamente c'è un fango enorme ma per fortuna è "asciutto" e continuo a correre...
Purtroppo l'ultimo tratto come è ben risaputo è un pò una palla, un giro per prati e asfalto che non aggiunge nulla anzi, però accade una cosa assurda: davanti a me un signore si gira e come mi vede inizia a correre e io penso tra me e me "che ti corri che tanto sei della 55 e io della72 ?", questa cosa mi fa partire una competizione mostra tanto che inizio a correre e lo faccio anche sui tratti in salita...il signore scoppia io lo supero e continuo a correre

L'ultimo tratto su asfalto praticamente volo, ma poi rallento perchè davanti a me c'è un altro concorrente della 72km e non mi sembra carino superarlo a 300mt prima del traguardo...
Alla fine concludo la gara con 3 ore in meno rispetto allo scorso anno, per me è stato un bellissimo test pre lut e la cosa bella e strana è che le gambe già oggi sono super riposate quasi da riuscire a correre senza problemi...
Questa gara è sempre stupenda e l'organizzazione sempre impeccabile, sicuramente un bellissimo banco di prova per chi vuole testare testa e gambe!
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- Mezzofondista
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- Iscritto il: 31 ott 2016, 19:06
Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
Ciao a tutti!
Non scrivo spesso ma vi leggo sempre con tanto piacere, cercando di apprendere da voi più esperti.
Ero quello che l'anno scorso alla 55 km si era ritirato allo Staulanza sfinito e con lo stomaco a pezzi, promettendo a me stesso che non avrei mai più partecipato a gare così dure e invece...
Invece succede che appena riaperte le iscrizioni a novembre e dimenticata la fatica fatta, mi iscrivo di nuovo alla 55 km.
E via con gli allenamenti, e benedetto sia l'acquisto del tapis roulant che mi ha permesso di allenarmi due volte in casa durante la settimana, più un' uscita nel week end(3 alla settimana, di più mica riesco).
Gare di trail collinari di avvicinamento ad aprile ed inizio maggio e lungo di 45 km con 2500D+ fatto praticamente sotto casa tre settimane prima.
Partenza il giovedì così per acclimatarmi, vengo dalla bassa Romagna io, direzione Forno di Zoldo. B&b prenotato per tempo a pochi metri dalla partenza.
Tensione che sale, ho passato un anno a rimuginare sul fallimento del 2024, non voglio tornare a casa senza medaglia, si dorme poco venerdì sera.
Colazione scarsa e via che sia parte, prendo il mio ritmo, mi passano in tanti, sono scarso io. Nella salita verso il Duran continuo regolare, al ristoro rimane ben poco da mangiare(quelli come me della 55 mangiano come bestie), manca una fontana, travaso da tubo di gomma a caraffa di plastica a borraccia, si potrà??
Riparto dopo poco, soffro la salita al Grisetti come l'anno scorso, anche se ci fermiamo spesso, probabilmente chi mi ha passato prima ora rallenta gli altri sul sentiero, si scende a Malga Grava, qui mangio salame, formaggio, gel, barrette, mandorle, coca-cola, acqua...starò male? Bastoncini sempre con me, qui li rubano ad una ragazza, devo mettere il mio nome sui miei penso.
Verso Le Palanche, ristoro e poi salita nel bosco, l'anno scorso andai in crisi, non so come sia il sentiero al Tivan, ma qui si soffre, resisto...
Arrivo a Malga Pioda, piatto di brodo e riparto, mi aspetta il vertical del Belvedere, 40 anni fa c'era uno skilift qui, queste sono le mie montagne ed ho un conto in sospeso.
Sono al ristoro, l'anno scorso non vedevo l'ora di arrivare allo Staulanza per ritirarmi, quest'anno invece ne ho ancora, scendo piano e attacco la salita prima del rifugio concentrato. Da casa mi seguono, ho il GPS, non posso fallire. Staulanza!!! sono le 14,00. Non salirò sulla navetta, attraverso la strada con grinta.
Cammino e corricchio ogni tanto, ho un vuoto di un'oretta, ricordo il Pelmo coperto dalle nuvole e il fango e poi si gira per la 55 e la 72, i fenomeni della 103 salgono a sx. 15 muniti al ristoro dice quello nella tenda con la moto da trail.. va a cagar... almeno mezz'ora.
Monte Punta, lacrime di fatica, sono in vetta. Ora è tutta discesa, mezz'ora e ci siamo.. le gambe soffrono, cado inciampando su una radice nascosta sotto le foglie, che botta, sanguino in una mano, non mi sono fatto niente, che paura!!
La discesa è lunghissima, ho paura dei crampi, telefono a casa, mi dicono che manca poco, i 3 km che il vecchietto del paese mi comunica sono almeno due in più, non si fa così...
Quando vedo il cartello con l'indicazione 2.5 km a Forno di Zoldo vorrei ritirarmi, ho sete, l'acqua è finita, vorrei entrare nel giardino di una casa e bere alla fontanella ma rinuncio, mi accodo ad una ragazza Ceka, la guardo per capire le sue intenzioni, sembra che non ne abbia più, la supero a 500 m e via veloce all'ultima curva, per una foto in solitaria.
A 5 metri dal traguardo però, mentre mi godevo l'arrivo, con uno scatto da centometrista l'infame mi supera e rovina praticamente tutte le foto. La insulto pesantemente..
12 ore e 38 minuti soddisfatto e incazzato, da adesso in poi boicotterò Praga!
Grazie a tutti
Non scrivo spesso ma vi leggo sempre con tanto piacere, cercando di apprendere da voi più esperti.
Ero quello che l'anno scorso alla 55 km si era ritirato allo Staulanza sfinito e con lo stomaco a pezzi, promettendo a me stesso che non avrei mai più partecipato a gare così dure e invece...
Invece succede che appena riaperte le iscrizioni a novembre e dimenticata la fatica fatta, mi iscrivo di nuovo alla 55 km.
E via con gli allenamenti, e benedetto sia l'acquisto del tapis roulant che mi ha permesso di allenarmi due volte in casa durante la settimana, più un' uscita nel week end(3 alla settimana, di più mica riesco).
Gare di trail collinari di avvicinamento ad aprile ed inizio maggio e lungo di 45 km con 2500D+ fatto praticamente sotto casa tre settimane prima.
Partenza il giovedì così per acclimatarmi, vengo dalla bassa Romagna io, direzione Forno di Zoldo. B&b prenotato per tempo a pochi metri dalla partenza.
Tensione che sale, ho passato un anno a rimuginare sul fallimento del 2024, non voglio tornare a casa senza medaglia, si dorme poco venerdì sera.
Colazione scarsa e via che sia parte, prendo il mio ritmo, mi passano in tanti, sono scarso io. Nella salita verso il Duran continuo regolare, al ristoro rimane ben poco da mangiare(quelli come me della 55 mangiano come bestie), manca una fontana, travaso da tubo di gomma a caraffa di plastica a borraccia, si potrà??
Riparto dopo poco, soffro la salita al Grisetti come l'anno scorso, anche se ci fermiamo spesso, probabilmente chi mi ha passato prima ora rallenta gli altri sul sentiero, si scende a Malga Grava, qui mangio salame, formaggio, gel, barrette, mandorle, coca-cola, acqua...starò male? Bastoncini sempre con me, qui li rubano ad una ragazza, devo mettere il mio nome sui miei penso.
Verso Le Palanche, ristoro e poi salita nel bosco, l'anno scorso andai in crisi, non so come sia il sentiero al Tivan, ma qui si soffre, resisto...
Arrivo a Malga Pioda, piatto di brodo e riparto, mi aspetta il vertical del Belvedere, 40 anni fa c'era uno skilift qui, queste sono le mie montagne ed ho un conto in sospeso.
Sono al ristoro, l'anno scorso non vedevo l'ora di arrivare allo Staulanza per ritirarmi, quest'anno invece ne ho ancora, scendo piano e attacco la salita prima del rifugio concentrato. Da casa mi seguono, ho il GPS, non posso fallire. Staulanza!!! sono le 14,00. Non salirò sulla navetta, attraverso la strada con grinta.
Cammino e corricchio ogni tanto, ho un vuoto di un'oretta, ricordo il Pelmo coperto dalle nuvole e il fango e poi si gira per la 55 e la 72, i fenomeni della 103 salgono a sx. 15 muniti al ristoro dice quello nella tenda con la moto da trail.. va a cagar... almeno mezz'ora.
Monte Punta, lacrime di fatica, sono in vetta. Ora è tutta discesa, mezz'ora e ci siamo.. le gambe soffrono, cado inciampando su una radice nascosta sotto le foglie, che botta, sanguino in una mano, non mi sono fatto niente, che paura!!
La discesa è lunghissima, ho paura dei crampi, telefono a casa, mi dicono che manca poco, i 3 km che il vecchietto del paese mi comunica sono almeno due in più, non si fa così...
Quando vedo il cartello con l'indicazione 2.5 km a Forno di Zoldo vorrei ritirarmi, ho sete, l'acqua è finita, vorrei entrare nel giardino di una casa e bere alla fontanella ma rinuncio, mi accodo ad una ragazza Ceka, la guardo per capire le sue intenzioni, sembra che non ne abbia più, la supero a 500 m e via veloce all'ultima curva, per una foto in solitaria.
A 5 metri dal traguardo però, mentre mi godevo l'arrivo, con uno scatto da centometrista l'infame mi supera e rovina praticamente tutte le foto. La insulto pesantemente..
12 ore e 38 minuti soddisfatto e incazzato, da adesso in poi boicotterò Praga!
Grazie a tutti
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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
grandissimo @Miky75 immagino sia una bella soddisfazione chiudere un percorso cosi!
ti capisco quando dici che alcuni durante il sentiero sparano orari e km un pò cosi ahahah fortunatamente per me era la seconda volta e anche se sparavano a caso sapevo cosa mi aspettava
Per chi ti supera all'ultimo è davvero una cosa penosa, io personalmente anche se ne avevo ho evitato di superare un concorrente della 72 a ridosso del traguardo, a livello di posizione non sarebbe cambiato nulla e avrebbe smerdato tutte le foto, infatti io non ho una foto decente al traguardo!
ti capisco quando dici che alcuni durante il sentiero sparano orari e km un pò cosi ahahah fortunatamente per me era la seconda volta e anche se sparavano a caso sapevo cosa mi aspettava

Per chi ti supera all'ultimo è davvero una cosa penosa, io personalmente anche se ne avevo ho evitato di superare un concorrente della 72 a ridosso del traguardo, a livello di posizione non sarebbe cambiato nulla e avrebbe smerdato tutte le foto, infatti io non ho una foto decente al traguardo!
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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
C'ero anch'io sulla 55, in gruppetto di tre quindi a ritmo controllato, ed è andato tutto bene finendo in 13h20'. Poi anche se non spingi perché sei con gente più lenta dopo 57km e 3700d+ le gambe erano troncate per bene. Bella gara ben organizzata, ok, ma qualche osservazione va fatta. La prima è che il percorso della 55 non regge le 600 persone che hanno fatto partire, alla salita al Grisetti, quindi non certo all'inizio si è formata una coda da 400 persone. Tre passi avanti 10 secondi fermi, salita e discesa tutta così, un tormento. C'era gente che doveva passare i bastoncini ad altri e metteri a quattro zampe per passare delle radici... La seconda sul percorso, bello, ma non eccezionale, alcuni tratti rovinano davvero la gita, tipo fare su e giù da piste da sci, o gli orribili ultimi 3 km. Il Tivan, che non ci hanno fatto fare, l'ho fatto oggi, era percorribilissimo, certo non se ci mandavi gli impediti del trail, altrimenti avresti visto tanta gente piangere... ma farsi qualche sentiero in montagna, tanto per capire cosa vuol dire?
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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
Ragazzi che bello leggervi, complimenti per averla portata a casa!! 
Dai vostri racconti mi sono passate davanti tutte le emozioni provate l'anno scorso sulla 103km... Pure il sapore del brodo di carne del Talamini mi è sembrato di riprovare
Gara durissima e non per tutti come avete ben detto. L'anno scorso l'avevo chiusa dicendo "mai più", diciamo che per quest'anno ho resistito

Dai vostri racconti mi sono passate davanti tutte le emozioni provate l'anno scorso sulla 103km... Pure il sapore del brodo di carne del Talamini mi è sembrato di riprovare

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PB
10K: 38.48; 21K: 1h25.06; 42K: 2h59.04 Reggio E.18; 50k: 4h13 Ultrak
Amazing race: su strada 33°VeniceMarathon con acqua alta.
trail: UTMB 2024 Un'esperienza che ti rimane nel cuore
https://www.strava.com/athletes/12683832
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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
Miky bel racconto. Dovresti scrivere più spesso 

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Re: DOLOMITI EXTREME TRAIL - Val di Zoldo (BL) - 6-8/06/2025
@berre purtroppo i sentieri di montagna sono tutti cosi un pò stretti...per ovviare a questa cosa dovrebbero farti passare su forestali e li poi verrebbe meno il senso del trail (secondo il mio parere).
Io mi sono ritrovato alla salita al grisetti insieme ad alcune persone della 55km eppure andavamo via abbastanza regolarmente, forse magari sei arrivato alla salita un pò nelle retrovie con gente che aveva un passo più lento e di conseguenza la salita è stata un pò una processione...per il discorso bastoncini li l'organizzazione può fare ben poco, ma dovrebbe essere più il concorrente a capire che forse in quei casi i bastoncini o li sai usare o meglio metterli via...io avevo un ragazzo davanti a me che sulla salita al grisetti avrà perso i bastoncini svariate volte con il rischio di infilzarmi e alla fine gentilmente gli ho detto che o mi faceva passare o stava più attento...
Purtroppo non essendoci "selezione" logicamente ci sono tantissime persone che magari corrono per strada e si avventurano poi nei trail...anche il tratto di discesa dove mettono la corda dovrebbe essere un tratto che per chi corre o va in montagna affronta senza problemi eppure ci trovo sempre gente super impanicata che poi magari a livello di gamba ne ha il doppio di me
Per la salita e discesa dal ristoro belvedere per quanto passi su una pista da sci ti porta in un punto molto panoramico, cosi come sul monte ponta...forse l'unica parte che a me davvero fa cascare un pò le balls è la parte su asfalto e su prati prima di arrivare al traguardo che comunque non aggiunge molto a livello paesaggistico anzi...
Per il Tivan sicuramente era percorribile ma come dici tu considera che ci sarebbero passate centinaia di persone, e se già c'è gente che va in processione alla salita e discesa al grisetti figurati su un sentiero del genere che rischio che si sarebbe presa l'organizzazione
Io mi sono ritrovato alla salita al grisetti insieme ad alcune persone della 55km eppure andavamo via abbastanza regolarmente, forse magari sei arrivato alla salita un pò nelle retrovie con gente che aveva un passo più lento e di conseguenza la salita è stata un pò una processione...per il discorso bastoncini li l'organizzazione può fare ben poco, ma dovrebbe essere più il concorrente a capire che forse in quei casi i bastoncini o li sai usare o meglio metterli via...io avevo un ragazzo davanti a me che sulla salita al grisetti avrà perso i bastoncini svariate volte con il rischio di infilzarmi e alla fine gentilmente gli ho detto che o mi faceva passare o stava più attento...
Purtroppo non essendoci "selezione" logicamente ci sono tantissime persone che magari corrono per strada e si avventurano poi nei trail...anche il tratto di discesa dove mettono la corda dovrebbe essere un tratto che per chi corre o va in montagna affronta senza problemi eppure ci trovo sempre gente super impanicata che poi magari a livello di gamba ne ha il doppio di me

Per la salita e discesa dal ristoro belvedere per quanto passi su una pista da sci ti porta in un punto molto panoramico, cosi come sul monte ponta...forse l'unica parte che a me davvero fa cascare un pò le balls è la parte su asfalto e su prati prima di arrivare al traguardo che comunque non aggiunge molto a livello paesaggistico anzi...
Per il Tivan sicuramente era percorribile ma come dici tu considera che ci sarebbero passate centinaia di persone, e se già c'è gente che va in processione alla salita e discesa al grisetti figurati su un sentiero del genere che rischio che si sarebbe presa l'organizzazione
