ellebi71 ha scritto:La corsa.
All'inizio è un mezzo. Per dimagrire, per entrare in un gruppo, per riempire del tempo, per fare colpo sugli altri e a volte su se stessi. La frequenti con circospezione, e una certa diffidenza. Lei non dà molta confidenza: toglie il fiato durante, si fa sentire dopo: dolori articolari, muscoli contratti, gambe pesanti, schiena quasi bloccata (schiena? si corre con la schiena? sì, la schiena...). Molti si allontanano, scambiando questa prudenza per ostentata superbia; "non sono proprio adatto", dicono. Tu hai continuato, un po' per caso, un po' per ostinazione, un po' perché non ti piace abbandonare subito ogni nuova esperienza.
E allora, è diventata un modo per conoscerti. I dolori sono spariti, hai cominciato per caso a prendere dei tempi, e hai visto che il gioco ti divertiva. Hai imparato a conoscere il significato dei ritmi, hai capito qual è il giorno per forzare e quello per recuperare, hai scoperto capacità del tuo corpo che non immaginavi.
Molto presto, è diventata la tua passione. Ti sei ritrovato a correre con il rosa dell'aurora e l'arancio del tramonto, respirando la salsedine sul lungomare e lasciando le prime impronte su uno strato di neve immacolata. Sono stati tuoi compagni il vento, la pioggia e il sole. Hai imparato ad ascoltare il rumore del tuo respiro, a isolarlo dal sottofondo fastidioso del traffico, a armonizzarlo con i suoni amici della natura. Hai faticato per raggiungere un obiettivo, e per migliorare il tuo tempo. Senza nessuna pretesa di classifica, ma per riuscire a dare il meglio di te stesso. Per farlo, hai imparato a ritagliare il tempo nel ritmo incalzante della tua vita, rinunciando a un po' di sonno che tanto passati i primi 5 minuti poi stai meglio, a portarti sempre dietro e infilare nel tuo bagaglio scarpette e completino che non si sa mai, e una ciclabile o una palestra si trovano quasi in ogni posto e in ogni hotel.
Ormai, non è altro che parte della tua vita. Semplicemente, è come il tuo carattere, la tua personalità, il tuo modo di fare. Non aiuta il tuo equilibrio ma è anche il tuo equilibrio. E' ormai riduttivo considerarla un modo per scaricare le tensioni; è parte del tuo modo di essere. Ti aiuta nell'impegno e nella disciplina, nella forma fisica e mentale. Non per fuggire dalla realtà e dagli impegni, ma per assisterti nell'affrontarli. E senza enfasi, ma con consapevole convinzione, anche grazie a lei sei un po' migliore.
Ellebi71
Gran bel racconto, mi era sfuggito.
Molto eloquente, complimenti
Ovviamente ancora non me lo chiede nessuno... Però ieri parlando con una ragazza che mi ha detto "anche io ho iniziato, ma vado solo una volta a settimana" ho risposto che io voglio mantenerne almeno 3, a costo di alzarmi alle 5 una volta a settimana. Ecco, mi ha chiesto se sono pazza. In effetti però non ha tutti i torti
Ellebi... ecco, se sono qui è proprio per leggere cose così, sono all'inizio, niente dolori ma ancora concentrata sulla fatica, sul fiatone, sul "voglio uscire ma sono stanca e se rimando?". Ma leggendo voi mi viene voglia di insistere, e non mollo. E non voglio mollare, voglio passare l'estate, voglio godermi l'autunno fresco, e voglio provare a superare l'inverno. Che poi so che da lì è un'altra storia...
Non puoi scegliere il tempo in cui vivere, ma puoi scegliere come vivere il tempo che ti viene dato.
Ciao a tutti!!
Io invece metterei la conversazione su un altro piano.
Ma perchè dobbiamo spiegare le nostre soddisfazioni e le nostre sofferenze ai non runner?
Perchè certi non runner sovrappeso e con pancioni carichi di birra e salciccia non spiegano a noi perchè continuano a rimpinzarsi fino a non riuscire a fare un piano di scale a piedi?
Ho colleghi anche parecchio giovani che non riescono a fare un piano di scale a piedi perchè si sentono subito morire (il mio ufficio è al primo piano di una palazzina di 5). Non lo trovate un minimo assurdo?
Non ho sicuramente la pretesa di convertire tutti al running, non me ne voglia nessuno se ho dato questa impressione: sicuramente i runners e i non runners vivono in due dimensioni parallele spesso inconciliabili. Queste sono le mie impressioni che scaturiscono da quello che vedo nell'ambiente di lavoro e anche fuori.
a presto e buoni km a tutti..
Andrea
io mi sveglio 5 gg a settimana alle 5... e non sono pazzo. Sarei pazzo a non farlo. Ed è normale che altri non capiscano. Mi danno dell'esagerato anche i miei compagni di corsa.
Scusa il gioco di parole, ma capisco se non mi capiscono.
DiC
________________________________ E CHI VI RIPRENDE PIU'?
DiCorsa ha scritto:io mi sveglio 5 gg a settimana alle 5... e non sono pazzo. Sarei pazzo a non farlo. Ed è normale che altri non capiscano. Mi danno dell'esagerato anche i miei compagni di corsa.
Scusa il gioco di parole, ma capisco se non mi capiscono.
DiC
Ecco, mi ci voleva, che la prossima volta almeno non mi giro dall'altra!!! E che diamine! E poi ora d'estate si sta tanto meglio alle 5 che alle 14. Però a me alle 21 cala la palpebra... E ora sto dando i numeri Però la notte voglio dormire, che faccio, minaccio la prole di portarmela dietro se mi sveglia?
Non puoi scegliere il tempo in cui vivere, ma puoi scegliere come vivere il tempo che ti viene dato.
Ormai spiegare alle persone perchè vado a correre con il diluvio o con -5 non è più un problema, se sono convinto di uscire nessuno può fermarmi
La questione diventa ancora più strana quando magari fuori c'è un bel sole e la temperatura è ideale, tutti si chiedono a che ora vada ad allenarmi ed io rispondo: oggi non ho voglia
DiCorsa ha scritto:io mi sveglio 5 gg a settimana alle 5... e non sono pazzo. Sarei pazzo a non farlo. Ed è normale che altri non capiscano. Mi danno dell'esagerato anche i miei compagni di corsa.
Scusa il gioco di parole, ma capisco se non mi capiscono.
DiC
Ecco, mi ci voleva, che la prossima volta almeno non mi giro dall'altra!!! E che diamine! E poi ora d'estate si sta tanto meglio alle 5 che alle 14. Però a me alle 21 cala la palpebra... E ora sto dando i numeri Però la notte voglio dormire, che faccio, minaccio la prole di portarmela dietro se mi sveglia?
...mi è capitato di girare alle 5 di mattina anche in pieno inverno, con temperature ben al di sotto dello zero...e non escluso performance simili alla ripresa delle ostilità ...nessuna spiegazione, solo una grande passione.
Ma vale veramente la pena di fare qualche sacrificio per godersela
...se ti chiedono di vivere strisciando tu alzati e muori
Triskele ha scritto:Ormai spiegare alle persone perchè vado a correre con il diluvio o con -5 non è più un problema, se sono convinto di uscire nessuno può fermarmi
La questione diventa ancora più strana quando magari fuori c'è un bel sole e la temperatura è ideale, tutti si chiedono a che ora vada ad allenarmi ed io rispondo: oggi non ho voglia
Domenica scorsa oltre alla gara in salita che ho fatto, dalle mie parti c'era anche un'ultramaratona di 48 km con dislivello da pazzi.
Quando ne parlai al mio compagno, mi disse: "scusa la domanda da ignorante, ma che cos'è che spinge una persona a correre 48 km??? "
Io gli ho risposto che non era niente, c'è anche chi fa gare da 150 miglia. Non credo di averlo aiutato a capire
"When you run on the earth and run with the earth, you can run forever." "Ci sarà forse un giorno in cui mollare, ma di certo non è oggi." "Come nella vita...mai mollare ne avere troppa fretta." - Miro 69
andrecdg ha scritto:Ciao a tutti!!
Io invece metterei la conversazione su un altro piano.
Ma perchè dobbiamo spiegare le nostre soddisfazioni e le nostre sofferenze ai non runner?
Perchè certi non runner sovrappeso e con pancioni carichi di birra e salciccia non spiegano a noi perchè continuano a rimpinzarsi fino a non riuscire a fare un piano di scale a piedi?
Ho colleghi anche parecchio giovani che non riescono a fare un piano di scale a piedi perchè si sentono subito morire (il mio ufficio è al primo piano di una palazzina di 5). Non lo trovate un minimo assurdo?
Non ho sicuramente la pretesa di convertire tutti al running, non me ne voglia nessuno se ho dato questa impressione: sicuramente i runners e i non runners vivono in due dimensioni parallele spesso inconciliabili. Queste sono le mie impressioni che scaturiscono da quello che vedo nell'ambiente di lavoro e anche fuori.
a presto e buoni km a tutti..
Andrea