L'etica della vittoria

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dontknow
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Re: L'etica della vittoria

Messaggio da dontknow »

rbljma ha scritto:: per i soldi l'uomo si e' annientato moralmente :pale: Bye.
verissimo
pero' siete troppo drastici nello snobismo
i soldi possono comprare quasi tutto, e' risaputo, ma le forti pressioni esterne negli sport, non devono sminuire la bellezza degli sport stessi e i gesti atletici/tecnici degli sportivi
non e' che perche' una corsa/partita e' truccata allora l'intero sport e' da condannare
forse lo e' per il tifoso accanito che tifa in modo forsennato la sua squadra e ovviamente poi diventa un'ossessione malata

io continuo a guardare tanti sport tra cui anche il calcio, non tifo nessuna squadra, mi piace lo sport in quanto tale, mi diverto a vederci una partita quando capita e finisce li'

se sento di calciatori di serie a che vendono le partite ma fanno solo un'immensa pena
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imax
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Re: L'etica della vittoria

Messaggio da imax »

Un solo piccolo intervento sul calcio:

il biscotto esiste unicamente perchè esiste il pareggio, che non esiste in quasi nessun'altro sport.

Per quanto riguarda il ciclismo, sta passando davvero un bruttissimo periodo.

Eppure continuo ad illudermi, per entrambi gli sport
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dontknow
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Re: L'etica della vittoria

Messaggio da dontknow »

si il pareggio e' un cancro tra i tanti dei regolamenti del calcio

pero' ci sono stati molti casi famosi di biscotti cmq, tipo uno famoso dell'argentina mi pare che doveva fare 7 8 gol per qualificarsi e altra roba simile
castoro

Re: L'etica della vittoria

Messaggio da castoro »

ci vorrebbero delle forti sanzioni e squalifiche per evitare questi fenomeni, come quella inflitta alle ultime olimpiadi ad una squadra cinese (non ricordo esattamente in quel sport) che è stata squalificata proprio per aver avuto un comportamento poco corretto in una manifestazione importante
:wink:
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rbljma
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Re: L'etica della vittoria

Messaggio da rbljma »

dontknow ha scritto:
rbljma ha scritto:: per i soldi l'uomo si e' annientato moralmente :pale: Bye.
verissimo
pero' siete troppo drastici nello snobismo
i soldi possono comprare quasi tutto, e' risaputo, ma le forti pressioni esterne negli sport, non devono sminuire la bellezza degli sport stessi e i gesti atletici/tecnici degli sportivi
non e' che perche' una corsa/partita e' truccata allora l'intero sport e' da condannare
forse lo e' per il tifoso accanito che tifa in modo forsennato la sua squadra e ovviamente poi diventa un'ossessione malata

io continuo a guardare tanti sport tra cui anche il calcio, non tifo nessuna squadra, mi piace lo sport in quanto tale, mi diverto a vederci una partita quando capita e finisce li'

se sento di calciatori di serie a che vendono le partite ma fanno solo un'immensa pena
Non credo piu' a niente e nessuno. Se tu hai seguito la vicenda di Doni, uno dei giocatori che per l'Atalanta ha rappresentato per lunghi anni un esempio (era capitano). Sai quanti bambini e adolescenti, specialmente nel bergamasco, si sono ispirati a lui! Lui ha barato, ha truffato, ha ingannato: in tutti gli sport ci sono tanti Doni che ingannano. Come fai a guardare ancora il ciclismo dopo il fatto Armstrong? Io non mi perdevo niente di questo sport, ora non seguo piu' niente perche' fra 2 o 3 anni ci sara' un altro che avra' fatto la stessa cosa. E lo fanno si per la fama, ma soprattutto per i soldi. Bye.
Certe volte mi alzo e non mi capisco...mah
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teomat
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Re: L'etica della vittoria

Messaggio da teomat »

rbljma ha scritto: Non credo piu' a niente e nessuno. Se tu hai seguito la vicenda di Doni, uno dei giocatori che per l'Atalanta ha rappresentato per lunghi anni un esempio (era capitano). Sai quanti bambini e adolescenti, specialmente nel bergamasco, si sono ispirati a lui! Lui ha barato, ha truffato, ha ingannato: in tutti gli sport ci sono tanti Doni che ingannano. Come fai a guardare ancora il ciclismo dopo il fatto Armstrong? Io non mi perdevo niente di questo sport, ora non seguo piu' niente perche' fra 2 o 3 anni ci sara' un altro che avra' fatto la stessa cosa. E lo fanno si per la fama, ma soprattutto per i soldi. Bye.
Il discorso doping credo sia da affrontare nell'argomento apposito. Qui si sta parlando di altro.
Altrimenti diventa un inutile doppione.
Non occorre guardare per vedere lontano.

Reivindico absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopìa y al romanticismo...
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

non so. è palese che la questione non sia soltanto legata al calcio, ma a ogni sport ed evento che diventa un mercato, da sempre e non da oggi.

vedo la cosa in questa maniera:
l'attività sportiva - e ogni altro tipo di attività non coercitiva, ad esempio anche l'arte - diventa da un certo momento in poi una forma di intrattenimento pubblico. se l'utente accetta questa condizione vengono a mancare gran parte dei presupposti fideistici e di tifo esasperato che pervadono parte del pubblico. gran parte, non tutti.
faccio un esempio: so che il calcio (l'esempio più facile e diffuso - potrei dire anche la corsa, lo sci, il ciclismo) è una bolgia di corruttela doping e ladrocini, eppure lo seguo lo stesso, anche se non da invasato. lo seguo perché a prescindere dai presupposti "truffaldini" mi offre uno spettacolo che sia nelle brutture e sia nelle cose più belle riesco a gradire. è la stessa cosa, che ne so, che guardare Carlo Conti che fa La ghigliottina mentre lavo i piatti. mi spiego?

La questione della vittoria a livello professionistico diventa una questione di mercato, lo dice da sé la parola "professionismo".
un professionista che fa? lavora per conseguire un risultato seguendo quelle che sono le leggi - davvero aleatorie - che il suo stesso mercato crea e quasi impone. dunque un professionista non fa altro che creare economia; nel caso dello sport si tratta di "un'economia del niente", perché a livello strettamente sussistenziale ciò che produce lo sport è nulla, e tutti i vantaggi creati sono inseriti in una sfera strettamente personale. questa sfera è quella che il professionismo, producendo spettacolo, cerca di estendere e di accaparrarsi anche con metodi discutibili, sfruttando il concetto di passione e ciò che produce in ognuno, ad ogni livello.
Appuntalapis

Re: L'etica della vittoria

Messaggio da Appuntalapis »

Quoto Mantissa.
Personalmente considero le attività agonistiche che guardo in TV (tutto lo sport che produce denaro) alla stregua del Wrestling, intrattenimento simulato a sport ed organizzato ad hoc.
Ho già regalato troppo tempo ed energie a quella che per me rappresentava qualcosa di simile alla fede, il calcio. ](*,)
dontknow
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Re: L'etica della vittoria

Messaggio da dontknow »

eh ma quello che e' sbagliato e' il tifo sfegatato, che diventa un'ossessione e una patologia
gia' il fatto di considerarla una FEDE rende l'idea della visione distorta che ne hanno troppi, italiani in primis

si puo' amare lo sport anche senza farne una questione di importanza vitale, guardi una partita e ti diverti, guardi una tappa del tour e apprezzi gli sforzi e la tempra dei corridori, *anche* sapendo benissimo che sono tutti dopati
non e' che l'essere dopati rende meno epiche certe scalate
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Wordcrasher
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Iscritto il: 26 ott 2009, 12:34
Località: Vicenza

Re: L'etica della vittoria

Messaggio da Wordcrasher »

dontknow ha scritto:guardi una tappa del tour e apprezzi gli sforzi e la tempra dei corridori, *anche* sapendo benissimo che sono tutti dopati
non e' che l'essere dopati rende meno epiche certe scalate
Sono d'accordo, anche perché guardo sempre tour e giro, ma in realtà non ho mai tifato per nessuno, mi interessa lo spettacolo.
E poi trovo imperdibili le atmosfere, i panorami, e le chiacchiere di Cassani e co. :beer:
"Io intanto, quando corro o quando suono, dò un contorno chiaro a quel che sono"

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