BAREFOOT - Correre a piedi nudi
Moderatori: franchino, fujiko, gambacorta, filattiera
-
fratris
- Maratoneta
- Messaggi: 374
- Iscritto il: 27 mar 2011, 23:02
- Località: Foggia
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
@ nico: Beato te, hai almeno una certezza nella vita. 
Io faccio il bene e faccio il male. Sono come il vento. Soffio in tutte le direzioni.
-
lucatopo
- Mezzofondista
- Messaggi: 65
- Iscritto il: 10 mag 2012, 13:59
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
riesumo questo vecchio thread... quali sarebbero i dubbi relativi alla maggiore efficienza e alla minore traumaticità della corsa con l'appoggio di avampiede/mesopiede rispetto a quella con appoggio del tallone, di grazia? Ci sono cose che una certa parte del mondo non conosce, un altro Mistero di Fatima? Curiosamente, leggendo i post si riconoscono due linee di pensiero comprendenti a) chi ha provato a correre scalzo e porta un'esperienza diretta, sostenendo che questo tipo di corsa è più piacevole e, in alcuni casi, taumaturgica (caso mio: da quando ho smesso le scarpe "tradizionali" corro il triplo e il mio mal di schiena cronico è sparito assieme ad altri acciacchi) e b) chi NON ha mai provato ma giudica con la massima sicurezza (in alcuni casi direi sicumera) in base a qualche misterioso dogma (o scienza infusa).fratris ha scritto:@ nico: Beato te, hai almeno una certezza nella vita.
Conosco diversi runners ridotti con ginocchia e anche a pezzi pur avendo sempre usato scarpe top: non venitemi a dire che schiantare il tallone a terra ad ogni falcata è meno traumatico che poggiare gentilmente la parte anteriore della pianta facendo passi corti, per favore, il metodo empirico galileiano esiste da quattro secoli e metterlo in discussione col fideismo sponsorizzato Nike o Saucony mi sembra ridicolo.
Ad maiora (senza polemica)
L
-
mqroll
- Maratoneta
- Messaggi: 314
- Iscritto il: 30 lug 2012, 9:25
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
io nemmeno infatti le scapre da pista hanno i chodi solo davantinico83040 ha scritto:....io non ne hofratris ha scritto:
ci sono dubbi.![]()
![]()
![]()
ed ormai c'e' ne sono anche da strada con i "chiodi" davanti
correre non è un gioco
-
mqroll
- Maratoneta
- Messaggi: 314
- Iscritto il: 30 lug 2012, 9:25
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
fratris ha scritto:@ nico: Beato te, hai almeno una certezza nella vita.
ogni direzione e' un vento, per soffiare in ogni direzione ce ne vogliono ben piu di ..... venti
correre non è un gioco
-
Paolo
- Maratoneta
- Messaggi: 412
- Iscritto il: 22 ott 2009, 11:16
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
Io corro, con la bella stagione, sia scalzo in spiaggia, che con le scarpe fuori spiaggia, e posso dire che mi trovo meglio scalzo!! Il motivo principale, per cui mi trovo meglio a correre scalzo, è dovuto al fatto che soffro di calcagno di haglund e di conseguenza mi da fastidio il contatto della scarpa con il calcagno. Chiaramente la corsa scalza ha i suoi lati negativi, ad esempio la tallonite in quanto, se non si atterra di avampiede o mesopiede, è facile infiammare il tallone. Anche i tendini di achille e i polpacci sono maggiormente sollecitati, ma comunque basta abituarsi alla corsa a piedi scalzi e si risolve il problema. Penso, comunque, che l'ideale sia alternare i due tipi di corsa per non fossilizzarsi in un'unica direzione, inoltre la corsa a piedi scalzi la si può fare solo in spiaggia, oppure in un campo erboso privo di oggetti contundenti, perciò ci sono dei limiti. Tra le altre cose, quando si gareggia, non penso sia igienico gareggiare senza scarpe, a meno che non si gareggi in una spiaggia priva di sassi e di spine, oppure in un campo erboso privo di asperità, cosa praticamente impossibile, perciò consiglio di usare, in allenamento, anche le scarpe, in modo da abituarsi all'uso delle medesime, oltre che limitare qualche lato negativo che la corsa a piedi scalzi ci propina
http://paoloisola.altervista.org/
http://paoloisola.altervista.org/
-
lucatopo
- Mezzofondista
- Messaggi: 65
- Iscritto il: 10 mag 2012, 13:59
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
anche se corri sulle mani è facile infiammare il polso e il gomito, ma perchè dovresti farlo? Uno dei presupposti fondamentali della corsa da scalzi, o con scarpa minimalista, è proprio il NON atterrare MAI sul tallone. Farlo significa non saper correre scalzi, e con un simile presupposto è meglio non provarci nemmeno, punto.Paolo ha scritto:Io corro, con la bella stagione, sia scalzo in spiaggia, che con le scarpe fuori spiaggia, e posso dire che mi trovo meglio scalzo!! Il motivo principale, per cui mi trovo meglio a correre scalzo, è dovuto al fatto che soffro di calcagno di haglund e di conseguenza mi da fastidio il contatto della scarpa con il calcagno. Chiaramente la corsa scalza ha i suoi lati negativi, ad esempio la tallonite in quanto, se non si atterra di avampiede o mesopiede, è facile infiammare il tallone.
La corsa da scalzi in spiaggia è una delle cose più dannose che esista, perchè impedisce il naturale movimento elastico del piede. Su sabbia asciutta il piede sprofonda, la catena polpaccio-piede non riesce a sfruttare la sua naturale elasticità e lo sforzo per riemergere sollecita in modo esagerato il tendine d'achille. Su sabbia bagnata peggio ancora, ad ogni passo il fondo subisce una fuga d'acqua con momentaneo sovraconsolidamento della sabbia, che assorbe l'impatto senza restituire energia elastica al piede. Ogni appoggio comporta quindi uno stress esagerato al tendine d'achille perchè la corsa NON PUO' essere rotonda come dovrebbe. Se sulla sabbia si usa la stessa tecnica di corsa utilizzata con le scarpe ammortizzate, con appoggio sul tallone, allora è un altro paio di maniche e non discuto, ma è qualcosa che NON C'ENTRA con la corsa barefoot.Paolo ha scritto:Anche i tendini di achille e i polpacci sono maggiormente sollecitati, ma comunque basta abituarsi alla corsa a piedi scalzi e si risolve il problema. Penso, comunque, che l'ideale sia alternare i due tipi di corsa per non fossilizzarsi in un'unica direzione, inoltre la corsa a piedi scalzi la si può fare solo in spiaggia, oppure in un campo erboso privo di oggetti contundenti, perciò ci sono dei limiti.
Sembrerà stupido, ma uno dei fondi migliori su cui correre scalzi è proprio l'asfalto, perchè restituisce in modo ottimale quel minimo di energia elastica in grado di attivare adeguatamente la catena cinematica posteriore. Lasciamo perdere il discorso igienico, perchè ci sarebbe molto da discutere su quanto siano igieniche le scarpe da ginnastica e si tratta, comunque, di un concetto personale. Resta il fatto che quello delle "minacce nascoste" in attesa di prede a piedi scalzi è uno degli argomenti più triti e stucchevoli: ma proprio nessuno è in grado di guardare dove mette i piedi? Io sono il primo ad indossare le FF o simili se mi trovo a dover affrontare fondi potenzialmente pericolosi, ma non venitemi a raccontare che una strada asfaltata in periferia è piena di rischi, per favore... dopo un po' di adattamento, i sassi NON fanno male e per il resto è sufficiente controllare dove si poggiano le zampe. Di mio sono decisamente schizzinoso, e non accetterei mai di correre scalzo se questo comportasse l'obbligo di pestare cacche di cane, mozziconi, scaracchi, eccetera.Paolo ha scritto: Tra le altre cose, quando si gareggia, non penso sia igienico gareggiare senza scarpe, a meno che non si gareggi in una spiaggia priva di sassi e di spine, oppure in un campo erboso privo di asperità, cosa praticamente impossibile, perciò consiglio di usare, in allenamento, anche le scarpe, in modo da abituarsi all'uso delle medesime, oltre che limitare qualche lato negativo che la corsa a piedi scalzi ci propina
http://paoloisola.altervista.org/
Insisto: correre scalzi NON E' obbligatorio ne' fa figo (anzi: io percorro strade secondarie per non farmi vedere, perchè quando qualcuno ti incrocia sono sempre risatine, commenti inorriditi o i soliti "consigli" da grandi scienziati). E' un modo come gli altri per correre, a qualcuno piace e diverte, ad altri fa schifo e crea disagio. Esattamente così come a qualcuno piacciono le Saucony e ad altri le Asics. Stop. Ma se il confronto, invece di basarsi su un costruttivo confronto di esperienze, è solo teso a screditare il "nemico" (spesso con argomentazioni incerte basate sul pregiudizio o sulla supponenza), non è utile a nessuno e crea solo tensione fra tifoserie. Perchè non provare, invece di pontificare senza sapere nemmeno di cosa si sta parlando?
Come sempre, con affetto e senza polemica.
Ad maiora
L
-
mqroll
- Maratoneta
- Messaggi: 314
- Iscritto il: 30 lug 2012, 9:25
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
sembra che nessuno abbia affontato l'argomento freddo
come si fa d'inverno?
come si fa d'inverno?
correre non è un gioco
-
lucatopo
- Mezzofondista
- Messaggi: 65
- Iscritto il: 10 mag 2012, 13:59
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
molto semplice, ci si tolgono le scarpe e si inizia a correremqroll ha scritto:sembra che nessuno abbia affontato l'argomento freddo
come si fa d'inverno?
seriamente, il freddo non è un problema gravissimo (entro certi limiti, chiaro) nel momento in cui si è imparato ad affrontarlo (come qualsiasi altro problema, del resto). Il tutto sta nell'attivare e nello sfruttare adeguatamente la pompa di Lejars, che gestisce in modo attivo il flusso sanguigno da e per la pianta del piede. Il "problema freddo" viene gestito in modo diverso fra parte superiore e inferiore del corpo: la parte superiore ha un comportamento più "passivo" (es. a livello del cranio, dove la perdita di calore è enorme e non controllabile se non coprendo la cervice con un bel berretto), mentre la parte inferiore, che in natura è soggetta al contatto col terreno freddo, è in grado di termoregolarsi con una notevole efficienza (specialmente durante la corsa).
Forse qualcuno ha provato l'esperienza di sentire i piedi freddi quando si indossa una maglietta e c'è freddo, ma garantisco che se torso e testa sono adeguatamente coperti, è possibile andare in giro a piedi nudi anche con temperature decisamente basse (non dico in mezzo al ghiaccio, a meno di non avere istinti masochistici)...
Gatti, cani e altri nobili mammiferi non ungulati (puzzole, moffette, sciacalli, ratti
Bob Sexton consiglia, per allenare la pompa di Lejars, di dormire per qualche notte coi piedi fuori dalle coperte e il resto del corpo, torso in particolare, col doppio delle coperte usate normalmente, così da sentire un gran caldo. Questo gradiente di temperatura stimola la pianta del piede dapprima a disperdere l'eccesso di calore, fino al raggiungimento della temperatura corporea ideale, e poi a bloccare il flusso per evitare l'ipotermia, ripetendo in continuo questo processo. L'effetto è facilmente percepibile, e fa sì che la pianta del piede si riabitui al suo ruolo naturale di "termostato" che le scarpe, inevitabilmente, disattivano.
In fondo, il problema del freddo ai piedi è simile da quello dell'abbigliamento, c'è chi corre in maglietta leggera anche sotto lo zero e chi a +10°inizia a mettersi giacche, paletot e caschi da motociclista...
Ciao
L
-
Forrest75
- Top Runner
- Messaggi: 5859
- Iscritto il: 10 ago 2010, 12:11
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
@lucatopo
ma tu per caso hai il cranio allungato, gli occhi enormi e le orecchie a punta ?!?

ma tu per caso hai il cranio allungato, gli occhi enormi e le orecchie a punta ?!?
Corri Forrest, corri !!!
"La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita"
"La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita"
-
wmic
- Guru
- Messaggi: 2520
- Iscritto il: 8 lug 2008, 15:22
- Località: Dolomiti
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
Se si parla di atletica, ad esclusione del mezzofondo di alto livello, io semplicemente questa cosa non la riscontro.lucatopo ha scritto:riesumo questo vecchio thread... quali sarebbero i dubbi relativi alla maggiore efficienza e alla minore traumaticità della corsa con l'appoggio di avampiede/mesopiede rispetto a quella con appoggio del tallone, di grazia? Ci sono cose che una certa parte del mondo non conosce, un altro Mistero di Fatima? Curiosamente, leggendo i post si riconoscono due linee di pensiero comprendenti a) chi ha provato a correre scalzo e porta un'esperienza diretta, sostenendo che questo tipo di corsa è più piacevole e, in alcuni casi, taumaturgica ....fratris ha scritto:@ nico: Beato te, hai almeno una certezza nella vita.
Ad maiora (senza polemica)
L
Magari sono io che ho un altro concetto di mesopiede, ma anche guardando ai top runner, questo tipo di appoggio non lo vedo. L'unico maratoneta che conosco come bandiera della corsa con primo appoggio molto avanzato è Ryan Hall: ha problemi dalla maratona olimpica di Londra e attualmente credo sia ancora fermo per guai ai femorali. Anche tra gli atleti azzurri di caratura internazionale che sono stati guidati alla transizione di appoggio, non è tutto rose e fiori: 2 fra i nomi più altisonanti sono stati entrambi alle prese con infortuni lunghi e difficili che hanno in comune il tendine d'achille e da anni non ottengono i risultati che competono loro. L'unico risultato concreto è che si sono allontanati dalla guida tecnica degli allenatori italiani, per avvicinarsi alla scuola americana, che al momento è una fra l realtà più all'avanguardia. In campo federale qui da noi battono molto sulla questione del primo appoggio avanzato, e diventa quasi un dogma, ma io qualche dubbio lo avrei, specie guardando alle altre scuole e ai loro risultati in termini di prestazioni e infortuni.
