Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

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freddy
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Re: Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

Messaggio da freddy »

Infatti sono daccordo con te,secondo me una drop0 con 20mm di suola e' meno o per nulla minimal rispetto ad una scarpa "tradizionale" con 10mm. :thumleft:
io guardo spesso il sito della running clinic che e' molto ben fatto ma le recensioni non ci sono per tutte le scarpe e sono solo in francese e inglese.mi trova daccordo sulla classificazione molto piu' della classica a1 ecc.
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andrebarca78
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Re: Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

Messaggio da andrebarca78 »

Riassumendo quindi, c'è chi come Davide sostiene che le minimaliste scarseggino alle gare tra i Top runner perchè le A1 sarebbero il 4% più veloci...Può essere, mentre per quanto mi riguarda, non essendo un Top runner, le A1, a livello di sensazioni, non mi regalano nulla, anzi, quel minimo di drop, mi crea solo fastidi!
Questa teoria però non regge per quelli che usano le A2/A3(che alle gare amatoriali, sono " i più) e che potrebbero trarre solo benefici da una corsa più "naturale".. E oltretutto sono i tanti che incorrono nei "soliti" fastidi e infortuni dovuti alla corsa "artificiale" dettata dalle scarpe "classiche"..
Q8 ubald sul discorso drop una volta che si è abituati al drop 0, e l'interessante riflessione sulla diversa percezione delle Mr00 raccontata da tre utilizzatori differenti; per me sono secche e trovo le bikila addirittura più morbide nel primo appoggio di avampiede!Eppure si parla di 12mm di intersuola per Nb contro 3/4mm delle bikila(se non erro)..
Lo scorso anno ho corso diversi trail, sia in Italia che in Francia, sia corti(sui 20km) che lunghi(il NeanderTrail 58km)..eppure, vi assicuro che di scarpe minimaliste tra gli amatori, non ne ho viste! Delle gran Salomon,molte Brooks Cascadia, qualche La Sportiva..
Quindi, tornando alla mia domanda, il perchè non siano diffuse tra gli amatori un po' di tutti i livelli (escludiamo i Top runner dandogli per buono il 4% di "regalo" da parte delle A1) è da ricercarsi nella pigrizia di provare e adattarsi a qualcosa di nuovo,nella scarsa "cultura" in merito..?
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ubald
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Re: Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

Messaggio da ubald »

secondo me sì, Andrea! Tu che ne pensi, specificamente?
A me la prima cosa che dicono è la solita: io mi farei male con quelle scarpe.
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davide1977
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Re: Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

Messaggio da davide1977 »

:nonzo: Ci sono moltissime motivazioni e sicuramente anche quelle che citi sono piu che giuste :thumleft: Ma ce ne sono tantissime altre altrettanto valide :wink:
Se uno corre per divertirsi e farsi una garetta ogni tanto perchè dovrebbe rinunciare ai k? Anche il discorso infortuni andrebbe analizzato con piu cautela :wink:.Con le minimal riduci di molto i classici infortuni del runner ma comunque resti esposto a tutta una serie di infortuni che possono essere altrettanto gravi.
C'è poi anche un discorso di sensazioni :thumleft: Cosi come molti preferiscono "sentire" la strada ci sono tanti che vogliono atterrare su un cuscino ed altri che hanno l'unico obiettivo di farsi un'oretta tranquilla e non sono disposti ad avere fastidi muscolari in cambio di una corsa piu efficace.
:beer:
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

c'è anche il fatto, credo, che la maggior parte delle persone dovrebbe lavorare molto sul proprio stile, utilizzando gran parte del tempo che dedica alla corsa a questo. non tutti hanno la voglia o la pazienza di farlo, trovandosi sommariamente bene o in maniera soddisfacente con le proprie abitudini.
è come, per dire, se ti dicessero che fare la cacca alla turca senza sedersi è effettivamente meglio che sul vater tradizionale. quanti alla fine lo farebbero, al netto dei vantaggi; pochi, mi sa.
Autumn

Re: Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

Messaggio da Autumn »

Ciao ragazzi, seguo sempre con interesse i topic sulle minimaliste ma non intervengo mai di solito. Seguo il fenomeno da un paio d'anni anche se tra esperienze personali e di miei compagni d'avventura non sono mai andato oltre le free 3.0.
Spero di non attrarre le vostre ire :) , la mia idea è che si debba fare un primo distinguo sull'appoggio e poi sulla scarpa. Nel senso che tanti amatori risolverebbero i loro problemini(oni) di infortuni semplicemente passando ad un appoggio di mesopiede/avampiede, senza dover necessariamente passare a scarpe minimal. Certo un drop inferiore aiuta e non poco a cambiar appoggio ma una scarpa più strutturata/ammortizzata può, in molti casi, essere necessaria.
Nel mio caso, per esempio, nonostante una transizione lunga ed attenta, nonostante una forma piuttosto curata (sono un maniaco :) ), ho avuto dei problemi nel tempo causati dalla scarsa ammortizzazione all'avampiede e mi spiego.
Il fondo duro (cemento ancor più che asfalto, ahimè) l'appoggio all'epoca di avampiede, e la minor ammortizzazione mi hanno comportato problemi ai tibiali e alla schiena che poi ho impiegato diversi mesi a risolvere. Ero arrivato a correre fino alla mezza maratona.
Questo per dire che la filosofia alla base è fantastica, e sinceramente tantissima gente potrebbe trarre vantaggi in primo luogo dalla correzione dell'appoggio, tanta altra gente (un po' meno però) potrebbe trarre vantaggi da una scarpa (+ o -) minimalista. Ma non è sempre mancanza di voglia di provare o di mancanza di "cultura".
Ultima modifica di Autumn il 3 mag 2013, 16:10, modificato 1 volta in totale.
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Marcos
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Re:

Messaggio da Marcos »

Quoto Mantissa.
Per correre con le minimal o comunque con scarpe di transizione, bisogna necessariamente lavorare sul proprio stile di corsa e non tutti hanno la voglia o la pazienza di farlo.
In più leggo continuamente di persone che definiscono la corsa come un gesto naturale che non necessita di tecnica, il che farebbe pensare che basta scendare dal divano in sovrappeso, infilare i piedi in una paio di A3 o A4, e iniziare a correre così come viene.
Ma questa è una mentalità "malata", frutto di anni di lavaggio del cervello sull'ammortizzazione, il gel, il drop, ecc ecc. Perchè se è vero che le scarpe sono importanti, lo sono probabilmente molto di più l'efficienza fisica, la tecnica di corsa ecc.
PB
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Marcos
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Re: Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

Messaggio da Marcos »

Autumn, io uso le pureflow che non sono minimaliste, ho ordinato le MR00 ma non ho ancora inziiato ad utilizzarle, quindi anch'io sono un "ibrido" in questo momento. So solo che con le asics A3 che ho preso all'inizio non riesco più a correrci e le uso come scarpe da passeggio nel tempo libero (e la sensazione è di avere degli scarponcini ai piedi).
Volevo solo aggiungere che l'appoggio secondo me è in realtà è solo "un pezzo" di una questione più ampia che riguarda tutta la postura di corsa. Intendo che non basta cambiare appoggio, ma quello che deve avvenire, secondo me, è un pò il processo inverso, ossia bisogna ricercare una postura di corsa che alla fine ti porta ad appoggiare di mesopiede e non di tallone.
Quindi l'appoggio di mesopiede è più il punto di arrivo che non quello di partenza. 8)
PB
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ubald
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Re: Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

Messaggio da ubald »

Autumn ha scritto:Ciao ragazzi, seguo sempre con interesse i topic sulle minimaliste ma non intervengo mai di solito. Seguo il fenomeno da un paio d'anni anche se tra esperienze personali e di miei compagni d'avventura non sono mai andato oltre le free 3.0.
Spero di non attrarre le vostre ire :) , la mia idea è che si debba fare un primo distinguo sull'appoggio e poi sulla scarpa. Nel senso che tanti amatori risolverebbero i loro problemini(oni) di infortuni semplicemente passando ad un appoggio di mesopiede/avampiede, senza dover necessariamente passare a scarpe minimal. Certo un drop inferiore aiuta e non poco a cambiar appoggio ma una scarpa più strutturata/ammortizzata può, in molti casi, essere necessaria.
Nel mio caso, per esempio, nonostante una transizione lunga ed attenta, nonostante una forma piuttosto curata (sono un maniaco :) ), ho avuto dei problemi nel tempo causati dalla scarsa ammortizzazione all'avampiede e mi spiego.
Il fondo duro (cemento ancor più che asfalto, ahimè) l'appoggio all'epoca di avampiede, e la minor ammortizzazione mi hanno comportato problemi ai tibiali e alla schiena che poi ho impiegato diversi mesi a risolvere. Ero arrivato a correre fino alla mezza maratona.
Questo per dire che la filosofia alla base è fantastica, e sinceramente tantissima gente potrebbe trarre vantaggi in primo luogo dalla correzione dell'appoggio, tanta altra gente (un po' meno però) potrebbe trarre vantaggi da una scarpa (+ o -) minimalista. Ma non è sempre mancanza di voglia di provare o di mancanza di "cultura".
sono tendenzialmente d'accordo, ma non è che hai forzato l'appoggio, nel caso specifico? Un appoggio di puro avampiede è abbastanza raro, il più probabile appoggio è di tipo piatto o quasi, con ricorrente appoggio del mesopiede in un punto più o meno arretrato e poi di tutto il piede. Oltretutto il problema ai tibiali è abbastanza tipico di chi poggia di tallone: sembrerebbe un problema di stile, come se ci sia stata una forzatura.
Scusa se sono sceso nello specifico, anche se tendenzialmente concordo su tutto, per quanto con certi tipi di strutturate a drop alto trovo particolarmente faticoso forzarsi ad un appoggio di avampiede, con conseguente sovraccarico.
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ubald
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Re: Le abbiamo in pochi...e raramente i più veloci, perchè?

Messaggio da ubald »

Marcos ha scritto:Autumn, io uso le pureflow che non sono minimaliste, ho ordinato le MR00 ma non ho ancora inziiato ad utilizzarle, quindi anch'io sono un "ibrido" in questo momento. So solo che con le asics A3 che ho preso all'inizio non riesco più a correrci e le uso come scarpe da passeggio nel tempo libero (e la sensazione è di avere degli scarponcini ai piedi).
Volevo solo aggiungere che l'appoggio secondo me è in realtà è solo "un pezzo" di una questione più ampia che riguarda tutta la postura di corsa. Intendo che non basta cambiare appoggio, ma quello che deve avvenire, secondo me, è un pò il processo inverso, ossia bisogna ricercare una postura di corsa che alla fine ti porta ad appoggiare di mesopiede e non di tallone.
Quindi l'appoggio di mesopiede è più il punto di arrivo che non quello di partenza. 8)
concordo :beer:
Tendenzialmente se si cambia appoggio è per un corretto allineamento testa-femore-caviglia, con atterraggio del piede in un punto in linea o posteriore al baricentro. L'adattamento della minor dorsiflessione, della maggior plantariflessione e dell'adattamento dell'appoggio viene da sè, alla fine

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