scarpe minimali si o no?

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mantissa
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Messaggio da mantissa »

mh, andre; penso che quanto hai scritto qui sopra sia sensato e valido, sì. poi a ognuno la sua strada.

oggi - che da quando mi sono arrivate è il primo giorno che non le uso - pensavo che se quando iniziai a correre avessi avuto un paio di scarpe simili avrei sofferto parecchio di più per varie ragioni. un po' per la scarsa forma, un po' per il grosso difetto di prendere le cose di petto e a capofitto, un po' per difetti di postura e appoggio che lì per lì non mi accorgevo neanche di avere, e che si sono modificati nel tempo (iniziai a farci caso osservando man mano le suole delle scarpe consumate) - forse forse non le avrei neanche capite, se le avessi comprate come comprai il mio primo paio di A3 (a caso).

mi domandavo: dopo diverso tempo di esperienza con le minimali come vi ponete verso le indicazioni da dare a chi iniziasse a correre da zero con tutte le problematiche connesse (sovrappeso, scarsa forma, non conoscenza della pratica e della tecnica eccetera)?
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andrebarca78
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Re: scarpe minimali si o no?

Messaggio da andrebarca78 »

Guarda, mi sto documentando parecchio in merito a questa tua domanda proprio in questo periodo e sto seguendo fidanzata e alcuni amici che hanno iniziato da zero(fidanzata) oppure vogliono migliorare il loro rapporto con la corsa..
Diciamo che per chi inizia da zero, la mia idea è che sia più facile..mentre modificare le abitudini e gli schemi mentali di chi già li ha acquisiti, è più difficile!
Se mi trovo di fronte a qualcuno che ha anche problemi di sovrappeso e cattivo rapporto col cibo, beh, quello è il primo punto che va affrontato(sempre secondo me!). Prima si inizia ad alimentarsi bene, a perdere peso e nel frattempo si inizia moolto lentamente ad inserire l'aspetto sportivo! Siccome sposo la teoria della corsa di avanpiede con scarpa minimalista, io consiglio di partire da subito su quella strada.
Iniziare con piccoli esercizi tecnici anche da scalzi, da alternare a brevi tratti al piccolo trotto o qualche allungo, poi è sempre da valutare caso per caso...ovvio che se uno è già in forma, procederei diversamente rispetto a qualcuno che è in sovrappeso.. Cmq primo obiettivo, risvegliare la muscolatura e iniziare con piccoli adattamenti muscolari e tendinei..su cui poi creare man mano il gesto della corsa e poi costruire un motore in grado di raggiungere i vari obiettivi che la persona si pone!
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ubald
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Re: scarpe minimali si o no?

Messaggio da ubald »

è più facile far iniziare le persone da 0, anche nella mia esperienza! Hanno molti meno condizionamenti! E quoto in toto Andrea...
MEglio iniziare subito con giochi come il pendolo, per far acquisire la sensibilità nell'uso dell'avampiede, curare la posizione delle braccia, abbastanza aperta e rilassata e l'allineamento testa-anca,caviglia.
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

è che alla fine una persona che inizia a correre vuole farlo e basta, in generale; senza troppi pensieri o senza troppa accuratezza, nonostante quello che avete scritto sia giusto. cosa che in linea di massima le scarpe classiche sembrano garantire maggiormente (in un'altra discussione non mi ricordo chi aveva scritto di una specie di democraticizzazione della corsa, cosa che non solo fa sorridere perché buffa, ma che spiega anche bene il concetto). praticamente un inizio facilitato: ti offre alcune cose e al contempo te ne toglie altre.
in un certo senso sto pensando a quale sia la via giusta per parlare a un autodidatta che parta da zero delle varie opzioni. ma forse la verità è che come spesso accade l'unica buona strada è l'informazione.

intanto domani provo a rimettere le A3 dopo una settimana di uso continuativo delle MR00: vediamo che ne esce.
Autumn

Re:

Messaggio da Autumn »

mantissa ha scritto:è che alla fine una persona che inizia a correre vuole farlo e basta, in generale; senza troppi pensieri o senza troppa accuratezza, nonostante quello che avete scritto sia giusto. cosa che in linea di massima le scarpe classiche sembrano garantire maggiormente (in un'altra discussione non mi ricordo chi aveva scritto di una specie di democraticizzazione della corsa, cosa che non solo fa sorridere perché buffa, ma che spiega anche bene il concetto). praticamente un inizio facilitato: ti offre alcune cose e al contempo te ne toglie altre.
in un certo senso sto pensando a quale sia la via giusta per parlare a un autodidatta che parta da zero delle varie opzioni. ma forse la verità è che come spesso accade l'unica buona strada è l'informazione.
Ero io ero io :D
Dico anche però che oggi, a chi inizia davvero da zero, partire con una scarpa minimal può non comportare "pensieri" e "tempi lunghi". Perché se parte davvero dalle basi non avrà nemmeno capacità e resistenza aerobica, né apparato muscolo scheletrico allenato. Quindi crescerebbe pian pianino da zero in tutte le grandezze!
Invece il signore che mangia a sproposito e sta tutto il giorno a sedere e comincia a correre di colpo perché vuole fare la maratona di roma nel giro di 6 mesi, o alla bella signorina che a metà maggio comincia a correre furiosa per perdere quei chiletti di troppo per la prova mare, beh a loro la scarpa ammortizzata salva letteralmente la vita :)
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

vero, vero, non ci avevo pensato.
quindi lo sforzo maggiore si sposterebbe sulla tecnica, da un certo lato avvantaggiata dal fatto che non ci sia l'abitudine ad adagiarsi sull'ammortizzazione del A3.

questa risposta è ancora più soddisfacente di quella sulla corsa democratica.
nico83040
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Re: scarpe minimali si o no?

Messaggio da nico83040 »

chi inizia da zero andra' pianissimo e spesso alternera' corsa e camminata, puo' partire senza problemi con una minimal.
Chi invece corre gia' da tempo, ha forza e fiato gia' acquisito, deve credere ciecamente nel passaggio al minimalismo, sapendo che all'inizio non riuscira' a tenere distanza e tempi che tiene con le A3
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Marcos
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Re: scarpe minimali si o no?

Messaggio da Marcos »

Ho come la sensazione che se qui sul forum ci mettessimo a consigliare il minimalismo a chi inizia a correre scateneremmo una putiferio.
Il pensiero comune e' che essendo la corsa un gesto naturale uno puo' farlo come gli pare e piace a patto di indossare scarpe super-ammortizzate e tralasciando tutto il resto (postura, tecnica, muscolatura, ecc) e lo si considera un dogma.
PB
21k 1h22’25” (Brescia Half Marathon 10/03/19)
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davide1977
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Re: scarpe minimali si o no?

Messaggio da davide1977 »

:nonzo: :nonzo: :nonzo:
Io non sarei cosi molto convinto nel consigliare il minimalismo a chi inizia,specie se non lo conoscessi di persona.
A un neo-minimalista si chiede :
A-di informarsi.Mica deve andare all'università :mrgreen: ma perlomeno un minimo di dimestichezza con gli aspetti tecnici della corsa in generale sono graditi
B- Pazienza. Evitare di andare in over-training e farsi "prendere"dalla passione :wink:
C- Autocontrollo. Fare attenzione al gesto tecnico e modificare eventuali errori
D-Pensare alla corsa in maniera diversa. Inserire esercizi,fare stretching ( :afraid: ) non porsi obiettivi cronometrici ,di distanza ed evitare di mettere in programma gare.
Secondo me sono tutti aspetti che difficilmente verrebbero digeriti e/o accettati da chi inizia.Percui ,in linea generale,io direi si al minimal dall'inizio ma solo per chi ha una "guida" fisica che lo può seguire e si può rendere conto se ci sia la voglia e la volontà di intraprendere un percorso di allenamenti diverso dal solito.No al fai da te e al suggerirlo a chi non si conosce direttamente,meglio iniziare con il jogging consigliandogli nel frattempo di informarsi e di procedere alla transizione una volta appreso l'ABC della corsa :salut:
:beer:
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

ecco, i miei dubbi arrivavano proprio da questi quattro punti che hai messo su.
ci pensavo proprio ieri perché pur non essendo agli inizi non riesco già da ora a rispettarli in assoluto - mi frega la sezione "farsi prendere dalla passione", per quanto mi sia accorto che trovo quasi più piacevole una decina di chilometri minimali che trenta con le A3.

intanto ho riprovato le A3 per un'uscita di una dozzina di chilometri. non vedevo l'ora di toglierle.
mentre le scarpe a differenziale zero quasi mi obbligano a concentrarmi per mantenere la postura nell'istante in cui la perdo (è come se perdendo la postura suonasse un allarme), con A3 a differenziale elevato mi devo impegnare per arrivare a una postura più lineare tenendo anche a bada la lunghezza della falcata, ma se non lo facessi con razionalità potrei continuare a correre nella medesima posizione magari non tanto corretta.

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