MA come avete fatto??
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Re: MA come avete fatto??
Io corro da meno di un anno e sono passato alle A3 serie dopo che da perfetto principiante mi sono beccato una bella infiammazione ai tendini della caviglia correndo con scarpe A2 sfondate e aumentando i km.
Con le A3 ovviamente vado bene ma dopo la goduria iniziale adesso comincio a sentire un po strano l'effetto della gomma che impatta sotto al piede e anche il fatto di essere obbligato a una super protezione del piede per poter correre è una cosa che non mi piace, certo svegliarsi dopo 38 anni a voler correre quasi senza suole è poco razionale però come capacità naturale dovrebbe starci tutta.
Vorrei iniziare a praticare con le minimal ma l'unica cosa che mi dà perplessità è questa storia dell'appoggio, mesopiede, avampiede, io non vorrei stare tanto a diventare matto ogni passo a forzare la mia andatura naturale anche perchè se un tallone esiste è pure per appoggiarlo; premetto che sono neutro e le A3 le sto consumando "tutto avanti" ovvero dietro pochissimo e da metà alla punta molto di più pero chiedo, è cosi grave se il tallone da una mano nella fase iniziale dell'appoggio?
Non intendo quei casi dove si atterra come un sacco con tutto il peso sul tallone ma una falcata già corta e dove il tallone poggia in maniera quasi piatta con la parte centrale del piede, questo è il mio appoggio naturale per le sensazioni che ho io correndo.
Con le A3 ovviamente vado bene ma dopo la goduria iniziale adesso comincio a sentire un po strano l'effetto della gomma che impatta sotto al piede e anche il fatto di essere obbligato a una super protezione del piede per poter correre è una cosa che non mi piace, certo svegliarsi dopo 38 anni a voler correre quasi senza suole è poco razionale però come capacità naturale dovrebbe starci tutta.
Vorrei iniziare a praticare con le minimal ma l'unica cosa che mi dà perplessità è questa storia dell'appoggio, mesopiede, avampiede, io non vorrei stare tanto a diventare matto ogni passo a forzare la mia andatura naturale anche perchè se un tallone esiste è pure per appoggiarlo; premetto che sono neutro e le A3 le sto consumando "tutto avanti" ovvero dietro pochissimo e da metà alla punta molto di più pero chiedo, è cosi grave se il tallone da una mano nella fase iniziale dell'appoggio?
Non intendo quei casi dove si atterra come un sacco con tutto il peso sul tallone ma una falcata già corta e dove il tallone poggia in maniera quasi piatta con la parte centrale del piede, questo è il mio appoggio naturale per le sensazioni che ho io correndo.
3km 11'46" 05-06-2014 (NB 890)
5km 19'46" 05-06-2014 (NB 890)
10km 42'06" 26-08-2014 (NB MR00)
Cambio scarpe 06/07/2014
5km 19'46" 05-06-2014 (NB 890)
10km 42'06" 26-08-2014 (NB MR00)
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Re: MA come avete fatto??
Ciao,
l'appoggio di tallone non è "naturale" e il tallone non sta lì per essere appoggiato in corsa
quindi semmai tornare a correre di mesopiede è tornare a compiere un gesto naturale. Puoi provare a correre qualche decina di metri scalzo e senza razionalizzare l'appoggio e scoprirai che dopo poche sgambate il tuo cervello comanderà alle gambe, ed ai piedi di spostarsi per appoggiare più o meno di mesopiede (che correre di tallone a piedi nudi, ma anche con scarpe minimali, sai i dolori)! La rullata di tallone non è una scelta naturale ma forzata dalla calzatura!
Detto questo, in risposta alla tua domanda finale, e cioè se è grave se il tallone da una mano la risposta è tendenzialmente no!
Non esiste l'appoggio puro di mesopiede, c'è chi è più o meno spostato sull'avampiede e chi un po' più verso il tallone. Dipende dalla conformazione fisica di ognuno fondamentalmente. Quindi se ti scoprirai a toccare terra usando un pochino di tallone in appoggio non c'è niente di strano. Certo è che il fatto che ora tu appoggi un pochino il tallone con le A3 non è significativo. E' "colpa" del drop elevato a rendere pressochè impossibile un appoggio di mesopiede liscio
l'appoggio di tallone non è "naturale" e il tallone non sta lì per essere appoggiato in corsa

Detto questo, in risposta alla tua domanda finale, e cioè se è grave se il tallone da una mano la risposta è tendenzialmente no!
Non esiste l'appoggio puro di mesopiede, c'è chi è più o meno spostato sull'avampiede e chi un po' più verso il tallone. Dipende dalla conformazione fisica di ognuno fondamentalmente. Quindi se ti scoprirai a toccare terra usando un pochino di tallone in appoggio non c'è niente di strano. Certo è che il fatto che ora tu appoggi un pochino il tallone con le A3 non è significativo. E' "colpa" del drop elevato a rendere pressochè impossibile un appoggio di mesopiede liscio

Ultima modifica di Autumn il 12 lug 2013, 22:42, modificato 1 volta in totale.
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- Novellino
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Re: MA come avete fatto??
infatti per velocità di corsa intendo quella relativa all'atleta non quella assoluta ... gli atleti forti fanno f.l. a 3'40"/km sui talloni, mentre uno scarso a quella velocità sta sprintando!
l'esempio che ho fatto voleva solo sottolineare le opposte caratteristiche che si possono avere tra atleta e atleta, e che solitamente atleti pesanti e lenti non possono permettersi di fare molti km. con appoggi di mesopiede, mentre atleti leggeri ed alestici ci fanno la mezza.
l'esempio che ho fatto voleva solo sottolineare le opposte caratteristiche che si possono avere tra atleta e atleta, e che solitamente atleti pesanti e lenti non possono permettersi di fare molti km. con appoggi di mesopiede, mentre atleti leggeri ed alestici ci fanno la mezza.
Re: MA come avete fatto??
@raffa
In realtà non è esattamente come dici. E' vero che l'appoggio varia al variare del passo ma chi corre di mesopiede corre così a tutte le andature, spostandosi più avanti o più dietro certo ma non correndo il fondo lento sbattendo il tallone. Assolutamente non è così.
Un atleta può correre di mesopiede a prescindere dal peso e anzi subirà meno l'impatto con il suolo correndo di mesopiede che di tallone. Se cerchi lo studio dell'Università di Harvard riguardo le forze d'impatto (http://barefootrunning.fas.harvard.edu/) puoi accertartene di persona.
Chiaramente se una persona che non ha mai corso o ha sempre corso con le vomero e di tallone di colpo si butta a pesce nella corsa di avampiede sai che male. Ma questo vale sia per il gigante da 100kg che per il secco da 55
In realtà non è esattamente come dici. E' vero che l'appoggio varia al variare del passo ma chi corre di mesopiede corre così a tutte le andature, spostandosi più avanti o più dietro certo ma non correndo il fondo lento sbattendo il tallone. Assolutamente non è così.
Un atleta può correre di mesopiede a prescindere dal peso e anzi subirà meno l'impatto con il suolo correndo di mesopiede che di tallone. Se cerchi lo studio dell'Università di Harvard riguardo le forze d'impatto (http://barefootrunning.fas.harvard.edu/) puoi accertartene di persona.
Chiaramente se una persona che non ha mai corso o ha sempre corso con le vomero e di tallone di colpo si butta a pesce nella corsa di avampiede sai che male. Ma questo vale sia per il gigante da 100kg che per il secco da 55

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- Novellino
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Re: MA come avete fatto??
non è "naturale" nemmeno l'asfalto dove si corre ...Autumn ha scritto:Ciao,
l'appoggio di tallone non è "naturale" e il tallone non sta lì per essere appoggiato in corsaquindi semmai tornare a correre di mesopiede è tornare a compiere un gesto naturale. Puoi provare a correre qualche decina di metri scalzo e senza razionalizzare l'appoggio e scoprirai che dopo poche sgambate il tuo cervello comanderà alle gambe, ed ai piedi di spostarsi per appoggiare più o meno di mesopiede (che correre di tallone a piedi nudi, ma anche con scarpe minimali, sai i dolori)! La rullata di tallone non è una scelta naturale ma forzata dalla calzatura!
Detto questo, in risposta alla tua domanda finale, e cioè se è grave se il tallone da una mano la risposta è tendenzialmente no!
Non esiste l'appoggio puro di mesopiede, c'è chi è più o meno spostato sull'avampiede e chi un po' più verso il tallone. Dipende dalla conformazione fisica di ognuno fondamentalmente. Quindi se ti scoprirai a toccare terra usando un pochino di tallone in appoggio non c'è niente di strano. Certo è che il fatto che ora tu appoggi un pochino il tallone con le A3 non è significativo. E' "colpa" del drop elevato a rendere pressochè impossibile un appoggio di mesopiede liscio
non è "naturale" nemmeno usare scarpe protettive da 0 a 30 anni e poi pretendere di correre scalzi.
ci sono atleti africani che possono correre scalzi, perchè sono cresciuti scalzi e i loro piedi si sono adattati anatomicamente a questa situazione.
Re: MA come avete fatto??
I primi due punti del "non è", perdonami, non hanno senso. Il primo perché dove sta scritto che si debba correre su asfalto? Qui tanta gente fa trail, per dire, io corro spesso e volentieri in spiaggia. E comunque una superficie meno elastica è in teoria migliore per la struttura della nostra catena cinetica per correre, a patto chiaramente di avere un'elasticità giusta. E qui il secondo punto, cosa c'è di non naturale nel tentare di recuperare la propria elasticità? E' una scelta, si può volerlo fare o meno, si può anche non accettare la teoria, ma cosa c'è di non naturale
? Chiaramente i tempi di adattamento come ripetiamo in ogni post sono più o meno lunghi a seconda della storia personale, e la precauzione è necessaria. Io, per esempio, proprio a 30 anni ho cambiato approccio alla corsa.
Di conseguenza anche la parte sugli africani. Senza contare che proprio tra i top runner keniani ce ne sono parecchi che corrono di tallone anche da scalzi
Per dire l'eccezione.

Di conseguenza anche la parte sugli africani. Senza contare che proprio tra i top runner keniani ce ne sono parecchi che corrono di tallone anche da scalzi

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Re: MA come avete fatto??
questa è la teoria classica, basata sull'avere la scarpa in base alla velocità e al peso,raffa ha scritto:l'appoggio del piede come la tecnica di corsa in generale dipendono da alcuni fattori:
1. velocità di corsa;
2. distanza da percorrere;
3. fisiologia dell'atleta;
ma quello che conta di più è il tipo di corridore, ad esempio un atleta (con determinate capacità elastiche) che fa la mezza in 1h può permettersi un appoggio di mesopiede per 21k, mentre probabilmente un “atleta” da 90 kg. che fa 25’ in un 5km. no.
Il consiglio è quello di non imitare nessuno, ma di correre in base alle vostre capacità e caratteristiche.
che mal si sposa con le idee del minimalismo.
Per esperienza personale, di uno che da quasi 3 anni corre minimal, che è una tartaruga di 78 kg x 190 cm,
di 47 anni, quindi con forza ed elasticità relativamente non eccezionali, questa teoria non è valida.
Corro, tra le altre, con scarpe di 4 mm di suola a 6' a km senza alcun problema, è solo questione di adattamento,
ora anche volendo non mi viene più naturale correre con scarpe ammortizzate e/o con la classica rullata,
ho provato entrambe le cose, ho scelto minimal
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- Novellino
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Re: MA come avete fatto??
la mia risposta era per dire che ci sono mille cose che non sono naturali, ma esistono e allora bisogna trovare una soluzione.Autumn ha scritto:I primi due punti del "non è", perdonami, non hanno senso. Il primo perché dove sta scritto che si debba correre su asfalto? Qui tanta gente fa trail, per dire, io corro spesso e volentieri in spiaggia. E comunque una superficie meno elastica è in teoria migliore per la struttura della nostra catena cinetica per correre, a patto chiaramente di avere un'elasticità giusta. E qui il secondo punto, cosa c'è di non naturale nel tentare di recuperare la propria elasticità? E' una scelta, si può volerlo fare o meno, si può anche non accettare la teoria, ma cosa c'è di non naturale? Chiaramente i tempi di adattamento come ripetiamo in ogni post sono più o meno lunghi a seconda della storia personale, e la precauzione è necessaria. Io, per esempio, proprio a 30 anni ho cambiato approccio alla corsa.
Di conseguenza anche la parte sugli africani. Senza contare che proprio tra i top runner keniani ce ne sono parecchi che corrono di tallone anche da scalziPer dire l'eccezione.
corri da una vità appoggiando di tallone? vuoi fare una maratona con minimal di mesopiede? ok fammi sapere ...
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uhm, raffa, i tre punti che hai messo qualche intervento fa li ho ritrovati ieri spiluzzicando degli appunti sul Pose running che leggevo su Albanesi.
in parte possono essere veri per chi corre senza fare troppo caso a quel che fa, ma non è assolutamente reale pensare che un individuo che voglia curare al meglio la sua tecnica veda dipendere il suo modo di correre prevalentemente da quei tre fattori piuttosto che dal suo controllo. corro con le minimali da due mesi scarsi, e se voglio correre a 3'e30"/km sull'avampiede con passi corti lo faccio senza problemi, come senza problemi ci corro a 6'/km. alla stessa maniera, fino a due mesi fa, facevo questo con le A3. certo, ci sono molte differenze di sensazioni, affaticamento, uso del proprio corpo, di postura, e via dicendo; ma se devo dire la verità fino ad adesso ho tratto quasi esclusivamente vantaggi. l'unico svantaggio sono i calli e a volte qualche vescica, ma non mi preoccupano granché.
si parla di "corsa naturale" contro "rullata" più per intendersi che altro; non credo nessuno voglia invischiarsi in divagazioni concettuali del tipo è nato prima l'uovo o la gallina.
le minimali, poi, favoriscono una corsa di avampiede con un'ammortizzazione fluida a carico di muscoli e articolazioni perché in un certo senso la impongono, ma questo stile di corsa appartiene anche a gente che indossa scarpe classiche e che corre in questa maniera senza volerlo fare specificatamente.
se fino a un paio di mesi fa pensavo che la teoria dell'atleta pesante che non può correre grosse distanze sull'avampiede fosse tutto sommato corretta in termini assoluti oggi mi sentirei di dire che non è totalmente vera. con una situazione muscolare adeguata e una buona tecnica che unisce anche una frequenza di passi rapida indipendentemente dal passo credo che non ci siano particolari controindicazioni né particolari pericoli di infortuni.
penso che entro la fine dell'anno vorrò tentare di correre una maratona con le minimali.
in parte possono essere veri per chi corre senza fare troppo caso a quel che fa, ma non è assolutamente reale pensare che un individuo che voglia curare al meglio la sua tecnica veda dipendere il suo modo di correre prevalentemente da quei tre fattori piuttosto che dal suo controllo. corro con le minimali da due mesi scarsi, e se voglio correre a 3'e30"/km sull'avampiede con passi corti lo faccio senza problemi, come senza problemi ci corro a 6'/km. alla stessa maniera, fino a due mesi fa, facevo questo con le A3. certo, ci sono molte differenze di sensazioni, affaticamento, uso del proprio corpo, di postura, e via dicendo; ma se devo dire la verità fino ad adesso ho tratto quasi esclusivamente vantaggi. l'unico svantaggio sono i calli e a volte qualche vescica, ma non mi preoccupano granché.
si parla di "corsa naturale" contro "rullata" più per intendersi che altro; non credo nessuno voglia invischiarsi in divagazioni concettuali del tipo è nato prima l'uovo o la gallina.
le minimali, poi, favoriscono una corsa di avampiede con un'ammortizzazione fluida a carico di muscoli e articolazioni perché in un certo senso la impongono, ma questo stile di corsa appartiene anche a gente che indossa scarpe classiche e che corre in questa maniera senza volerlo fare specificatamente.
se fino a un paio di mesi fa pensavo che la teoria dell'atleta pesante che non può correre grosse distanze sull'avampiede fosse tutto sommato corretta in termini assoluti oggi mi sentirei di dire che non è totalmente vera. con una situazione muscolare adeguata e una buona tecnica che unisce anche una frequenza di passi rapida indipendentemente dal passo credo che non ci siano particolari controindicazioni né particolari pericoli di infortuni.
penso che entro la fine dell'anno vorrò tentare di correre una maratona con le minimali.
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Re: MA come avete fatto??
Sicuramente potrei dire qualcosa di più concreto se provassi un paio di scarpe minimal, cosa che conto di fare presto, ma in linea di massima io intendevo che se per decenni abbiamo fatto la cosa più innaturale e cioè portare delle scarpe adesso ci si potrebbe trovare nella situazione di fare molta fatica a correggere qualche errore di appoggio e addirittura creare danni e farsi male oltre ovviamente a una struttura muscoli-tendini-ossa da fortificare invece che di aiuto portante.
Se avessi un appoggio già totalmente sbagliato non proverei con tanta leggerezza, ecco questo volevo dire, siccome mi sembra di appoggiare il piede in maniera avampiede-tallone o al massimo piatto farò un tentativo per capire se riesco a evitare di dipendere da scarpe da 350gr.
Se avessi un appoggio già totalmente sbagliato non proverei con tanta leggerezza, ecco questo volevo dire, siccome mi sembra di appoggiare il piede in maniera avampiede-tallone o al massimo piatto farò un tentativo per capire se riesco a evitare di dipendere da scarpe da 350gr.
3km 11'46" 05-06-2014 (NB 890)
5km 19'46" 05-06-2014 (NB 890)
10km 42'06" 26-08-2014 (NB MR00)
Cambio scarpe 06/07/2014
5km 19'46" 05-06-2014 (NB 890)
10km 42'06" 26-08-2014 (NB MR00)
Cambio scarpe 06/07/2014