Ho un dubbio sulla modalità di esecuzione degli allunghi.
Li ho sempre intesi come una corsa di 100-200 m con passo in progressione.
Quindi parto sostenuto e arrivo quasi al limite dello scatto, ma sempre in scioltezza, cercando di evitare contrazioni.
L'allungo secondo me non è da correre tutto allo stesso ritmo della gara da 10km (Vr - velocità di riferimento).
La velocità aumenta gradualmente per concludere quasi al massimo delle proprie possibilità.
Sbaglio?
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(Walter Hagen)
posto che ci sono di vari tipi, con allungo di solito si intende qualcosa di 80m-100m dove acceleri gradualmente (non che parti subito a cannone) fino ad arrivare a metà circa (50m) a quasi la tua massima velocità (diciamo il 90% della tua massima velocità, qualcuno dice rg1500) tieni la velocità per 20-30m e poi deceleri gradualmente (non che ti inchiodi come fanno molti amatori).
Qua il buon Jason Fitzgerald mostra come farli (minuto 6 se vuoi saltare la spiegazione ma solo vedere come fa)
Cose più lunghe, come 200m vanno più verso il concetto di ripetuta.
Così come se non parliamo di allunghi da 100m, ma di "scatti" (magari in salita). Anche lì sarebbe diverso
Il mio diario tra pesi corsa e (ogni tanto) dieta 5k 19.07 (passaggio test) 10k 38.34 (test pista 01/22) 21k 1h23.23(Roma Ostia '22) 42k 2h58.47 (Milano '22) 6h 70.4km (Grosseto '24)
Got it!
Parla proprio di "acceleration" che era il concetto sul quale cercavo una conferma.
Interessante anche il discorso della decelerazione progressiva.
Thank you Shaitan and Jason.
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