Sono consapevole che tra tutte le definizioni possibili usare l'aggettivo standard rischia di essere generico e fuorviante. Ma io l'ho usato consapevolmente: intendo dire che anche quando parto con l'intenzione di correre piano finisco per tenere un passo di poco superiore ai sei minuti al km. Su un terreno piano, correre con una frequenza inferiore a 160 passi al minuto lo sento come una forzatura, e a meno di fare passettini inferiori al metro un km viene fuori con quel tempo o giù di lì. Questo è il mio fondo lento, attualmente, anche se non posso dire che così riesco a mantenere sempre la respirazione facile.oscar56 ha scritto: ↑23 set 2019, 9:42 Benvenuto Stefano, se il tuo passo standard è attorno ai 6 sei ad un buonissimo punto si tratta solo di diversificare l'impegno delle uscite per non farle tutte uguali. Una domanda, passo standard sui 6 significa che corri ad un passo a respiro facile il cosiddetto fondo lento? Buone corse e chiedi quello che vuoi che qui ci aiutiamo tutti.
Il concetto di diversificare l'impegno mi è chiaro, però poi non sono molto incline a seguire tabelle precise, e solo ora sto cominciando a "impormi" di diminuire le uscite in cui finisco per correre 8/9 km in leggera progressione. Appunto, voglio dare più spazio al fondo lento e alle variazioni di ritmo, ora che correre 10 km mi appare come una cosa normale.
Per dare un'idea più precisa, provando a tirare questa estate ho corso i 5k in 25'17" e i 10k in 55'57", ma sono convinto che già ora potrei limare qualcosa rispetto a questi tempi. Ma, appunto, prima vorrei provare ad allenarmi in modo più razionale.
Anche per questo sto recuperando vecchie e nuove discussioni su questo forum. Gli spunti sono infiniti, metterli in pratica però è un'altra cosa...
Grazie a tutti per i saluti e per gli incoraggiamenti


