Parecchio forzata, ma certamente ha il suo fondo di verità. Il BMI, ripeto, è un parametro utile, ma non va forzato ad una precisione che non gli compete. 25 e 24 sono per ogni uso pratico, la stessa cosa.
La domanda da porsi è: di quanto può variare il BMI tra due individui con la stessa percentuale di grasso? Una rapida ricerca sulla letteratura scientifica porta a dedurre che queste variazioni sono relativamente ridotte SE non si mette in campo l'età, come scrivevo nel mio commento precedente e, per le donne, prima e dopo la menopausa. Per es.:
da https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs ... 03.00464.xThe percentage of body fat is dependent on both age and menopausal status within each of the following BMI classes: from 20 to 25 and from 25 to 30, further emphasizing that BMI has limitations when used generally as an indicator of body fatness, and argues for defining BMI cut‐off values age‐specifically.
Per questo che non butto il bambino con l'acqua sporca. Il BMI resta quello che è: un parametro facile da calcolare, ed utile fino a quando lo si usa tra persone "normali" (non agli estremi della gaussiana, per esempio tra nuotatori olimpionici o persone di 100 anni che pesano 200 kg...) e per capire più o meno com'è la situazione e che cosa si debba fare. Senza ricamarci troppo ("has limitations").