ciao teomazz,teomazz ha scritto:Io non sono certo competente in materia e difatti ho aperto la discussione per chiedere consigli per provare a migliorarsi (e ringrazio tutti per le risposte).
Forse andrebbe chiarito cosa significa "migliorarsi".
A 37 anni, 25 dei quali passati a tirare calci ad un pallone con risultati pure decenti, corro come son capace.
Il mio collega col quale ho fatto l'uscita settimana scorsa mi ha detto (Testuali parole): "hai la classica corsa del calciatore: tu non spingi, saltelli".
Da ignorante che sono, mi son messo a fare la mia ricerca in internet ed in effetti sul web si trova di tutto, dal ChiRunning al "tacco-punta" ecc. ecc. Solo che mi sembrano più correnti di pensiero che altro perché rimango dell'idea che ad una certa età non si può cambiare "stile", ma si può solo affinarlo per ottimizzare il movimento.
Pertanto il termine "migliorare la corsa" per me significa appunto limare quei possibili difetti che ormai ho acquisito nel tempo e che difficilmente riuscirò ad eliminare.
Questo mio intervento non vuole sminuire le mie IMMENSE doti né (soprattutto) tutti voi che avete risposto e consigliato (per me è tutto oro colato), piuttosto vorrei capire se è il caso di proseguire "saltellando" oppure cercare di spingere meglio.
Caso mai andrò dal Bisa a prendere qualche ripetizione (c'ho provato pure a fare la rullata da fermo, ma mi hanno fatto notare che sembravo uno con una scopa nel culo!)
ti consiglio di non sottovalutare il discorso relativo alla tecnica di corsa.
Non sono daccordo con te quando dici che a 37 anni non si può cambiare e/o migliorare il modo di correre.
Naturalmente bisogna anche considerare l'obiettivo che ognuno si prefigge.
Se parliamo delle 3 corsette settimanali da 40 minuti a ritmo blando allora non è necessario impegnarsi troppo per ottimizzare gli appoggi.
Per contro, se si decide di fare della corsa il proprio sport allora la tecnica di corsa deve diventare il primo aspetto da curare altrimenti si rischia di incorrere in continui infortuni.
E' vero che ci sono podisti fortunati, molto forti fisicamente sia dal punto di vista articolare che muscolare, i quali corrono malissimo e non hanno mai un problema, ma loro rappresentano una eccezione.
Per la maggior parte dei runner, soprattutto se non sono più ragazzini, una tecnica errata può far nascere periodicamente problemi fisici.
Anch'io ho sempre fatto sport ma ho iniziato con il running solamente a 40 anni.
Per quasi 2 anni ho solo pensato a correre ma arrivavano regolarmente infortuni quando incrementavo la mole di lavoro ed i chilometri.
Poi un amico che veniva dall'atletica mi ha consigliato di curare la tecnica di corsa partendo dall'allenamento di piedi e caviglie e cercando di migliorare la fase di appoggio e spinta.
Come tanti runner avevo iniziato a correre rullando tallone e punta.
Sono invece passato all'appoggio ormai universalmente ritenuto corretto, ovvero, mesopiede.
E' stato un lavoro di oltre 3 mesi dove ho messo tutto in discussione e sono ripartito da zero.
Ho comprato scarpe adatte ad assimilare la nuova tecnica, con drop da 4 mm, ho fatto esercizi per piedi e caviglie, ed ho fatto parecchie uscite brevi cercando di stare concentrato sull'appoggio di avampiede.
Bisogna avere un po' di pazienza.
Le prime settimane e per alcuni mesi le caviglie fanno male, i tendini di achille si fanno sentire (infatti non bisogna esagerare con i km) ed i polpacci urlano dal dolore.
Ma dopo la fase di adattamento la tecnica di corsa diventa automatica, le articolazioni rispondono a dovere ed il movimento diventa fluido.
Io quindi sono un esempio di cambio radicale di tecnica di corsa a 40 anni.
Ho praticamente dimenticato gli infortuni ed ho migliorato tantissimo i miei tempi.
Inoltre riesco a fare una mole di lavoro prima impensabile.
Ora sto preparando la prima maratona e viaggio tra i 70/100 km a settimana.
Anche volendo non riuscirei più a correre con la rullata di tallone.
A volte ci provo, così per gioco ma, a parte che faccio fatica a ricordare quel gesto, immediatamente mi rendo conto dell'enorme differenza di impatto del corpo quando atterro di tacco.
Per intenderci, la differenza che c'è tra una legnata ed una carezza.
Quindi ti consiglierei, se la tua intenzione è quella di fare allenamenti di una certa importanza, di lavorare sulla tecnica di corsa e curare molto gli appoggi.
E' un lavoro relativamente lungo ma sono convinto che i benefici ripagheranno ampiamente i sacrifici fatti.